Gerardo de Grazia (Confsal e Fismic-Confsal): “Sanità privata, quello che sta accadendo è un disastro annunciato, conseguenza del depotenziamento graduale e costante della Sanità pubblica”. Di seguito la nota integrale.
Ormai è chiaro che delegare, sempre di più, il privato ha sicuramente accelerato il declino, parziale del pubblico.
La Sanità deve tornare ad essere centrale sia a livello nazionale sia a livello locale.
I dati parlano di una carenza strutturale di circa 20 medici e almeno 50 mila infermieri.
Nel 2022 nella nostra Regione si sono pensionati circa 50 medici, ce ne vorrebbero almeno 250 per essere all’altezza delle sfide future, tenendo presente, anche, l’invecchiamento della popolazione lucana.
Nei piccoli territori fare assistenza ambulatoriale, potrebbe, non essere allettante in termini economici, bisogna migliorare le condizioni lavorative per rendere più appetibili i posti.
Oltre mille lucani ogni anno, preferiscono curarsi fuori regione, trend che va invertito, visto il potenziale della struttura ospedaliera presente nel capoluogo.
Sono necessari investimenti sull’assistenza domiciliare per le categorie più fragili, con un netto miglioramento della Medicina Generale, in modo da poter intervenire distinguendo le patologie croniche con quelle di carattere specialistico.
Bisogna capire che, se una regione non è in grado di garantire i LEA, la cosa più opportuna è quello del supporto/controllo dello Stato.
La missione 6 del PNRR dovrebbe assicurare le cure sull’intero territorio in maniera capillare, ma, ritengo sia del tutto improbabile.
Ci vuole sinergia tra l’università e le aziende ospedaliere, non come spot ma, come una reale opportunità in termini di occupazione e di eccellenza delle prestazioni fornite alla popolazione.
Abbinare le prestazioni sanitarie alla didattica universitaria è un progetto ambizioso ma percorribile”.