Si è svolto oggi a Potenza il decimo congresso regionale della Fisac Cgil di Basilicata, durante il quale è stato confermato segretario generale Bruno Lorenzo. L’elezione è avvenuta alla presenza del segretario generale della Cgil Basilicata, Angelo Summa e della segretaria nazionale Fisac Cgil, Paola Morgese, Lorenzo, segretario generale uscente, sarà alla guida della categoria per i prossimi quattro anni.
Il segretario, nella sua relazione, ha evidenziato ancora una volta “il problema dell’abbandono degli istituti bancari in Basilicata e nel Mezzogiorno in generale che, pur di favorire l’incremento di valori positivi nel conto economico – ha detto Lorenzo – chiudono gli sportelli e tagliano il maggior costo in bilancio relativo al personale. Tutto ciò – ha aggiunto – comporta un sempre più difficile accesso al credito per le famiglie e le piccole e medie imprese che spesso, per eseguire un’operazione bancaria, devono armarsi di pazienza e percorrere diversi chilometri per raggiungere i comuni limitrofi. Senza contare che, venendo meno sui territori l’ultimo presidio di legalità rappresentato dalle Banche, si alimenta facilmente l’economia sommersa e la crescita del fenomeno dell’usura”.
Per Lorenzo “i continui tagli al personale e il mutato ruolo degli istituti bancari che da istituti di credito tradizionali si sono progressivamente trasformati in punti vendita di libri, di pc, di appartamenti e di polizze assicurative, causano un notevole aumento dei carichi di lavoro giornaliero, generando i molti casi problemi di salute quali ansia, stress, depressione. È necessario – continua Lorenzo – che la Regione Basilicata convochi quanto prima una conferenza sul credito, coinvolgendo immediatamente le organizzazioni sindacali, i sindaci e le associazioni di categoria per poter tentare di arginare il fenomeno della desertificazione bancaria e provare ad avviare una nuova fase in controtendenza”.
Secondo il segretario Fisac è inoltre necessario che, in fase di rinnovo del contratto collettivo nazionale, scaduto lo scorso 31 dicembre, “si faccia prendere coscienza all’Abi e ai gestori del personale che le aziende per continuare a fare utili hanno bisogno di una forza lavoro sana e non stressata e che con le pressioni commerciali giornaliere si ottiene esclusivamente l’effetto contrario: ovvero quello di creare ansia ai dipendenti che pur di raggiungere l’obiettivo imposto sono costretti a vendere qualunque prodotto, anche non adeguato, a chiunque. Il tutto in barba alla loro grande professionalità. È questo – conclude Lorenzo – l’obiettivo che si prefigge la Fisac per il futuro: tutelare i lavoratori e le lavoratrici del settore e cercare di riportare le filiali nei paesi della Basilicata creando nuova occupazione”.