L’Associazione “I Borghi più belli d’Italia” ha presentato oggi presso la Sala dei Gruppi Parlamentari della Camera dei Deputati due importanti volumi che sono, su piani diversi, due importanti strumenti di valorizzazione e promozione dei borghi: “L’Italia (ri)nasce dai Borghi di Antonio Luna (scrittore e membro del Comitato Scientifico dell’Associazione) e “The Most Beautiful Borghi of Italy”, prima edizione della Guida in inglese dei Borghi più belli d’Italia (edizioni SER).
All’evento, introdotto da Fiorello Primi – Presidente dei Borghi più belli d’Italia e condotto da Osvaldo Bevilacqua, Ambasciatore dell’Associazione, sono intervenuti il Sottosegretario del Ministero della Cultura Vittorio Sgarbi, il Presidente del Consiglio Nazionale ANCI Enzo Bianco, il Direttore dell’APT Basilicata Antonio Nicoletti e l’autore del libro “L’Italia (ri)nasce dai Borghi, Antonio Luna.
L’Associazione ha celebrato lo scorso anno i suoi 20 anni di attività, nel corso dei quali ha assunto sempre più una valenza sociale ed economica: non solo una semplice operazione a carattere turistico-culturale ma un sostegno concreto alle amministrazioni locali per ridare nuova linfa vitale alla rete dei piccoli centri e alle aree interne, con investimenti mirati a eliminare limiti e divari e a procurare lavoro, ricchezza e speranze per le comunità residenti, specialmente giovani generazioni e famiglie.
Entrambe le pubblicazioni presentate oggi mirano ad accendere i riflettori su questioni che sono fondamentali non solo per i piccoli centri ma per tutto il Sistema Italia.
“L’Italia (ri)nasce dai Borghi”: a cura di Antonio Luna, con la collaborazione di Fiorello Primi, ha nel titolo la sua più tonica descrizione. Vi traspare un duplice significato: il primo, senza parentesi, esprime un sentimento popolare diffuso, sostanziato da eventi storici, riscontri narrativi e persino leggendari, ovvero che l’Italia odierna, unitaria eppure molteplice, derivi dalla matrice originaria di quei borghi, risorti nel medioevo, alle pendici del castello signorile, che furono progressivamente in grado di avviare la civiltà dei Comuni, la fierezza delle Signorie, la protezione dei Regni. Il secondo, con parentesi, è una sfida: leggere le prospettive di ripresa italiane alla luce dello spirito di comunità e dei valori civici dei suoi infiniti paesi, associati ai Borghi più belli d’Italia ma non solo, ovviamente; e “invertire lo sguardo”: guardare all’Italia dei territori marginali, anche più isolati e montani, come ad un’occasione di sviluppo da cogliere e non più come a un irresolubile problema di emarginazione sociale e spopolamento.
Il 2024 sarà dichiarato dal Maeci “Anno del turismo delle radici”. E’ da questo presupposto che nasce la 1a edizione della guida “The Most Beautiful Borghi of Italy”: la Bellezza che risiede nei Borghi (che si rivela già dalla copertina del volume, dedicata al borgo di Castelmezzano in Basilicata) è una Bellezza capace di generare economia, buon lavoro e sviluppo sostenibile se opportunamente tutelata, valorizzata e promossa. Il turismo delle radici rappresenta senza dubbio una importante opportunità da strutturare a da consolidare e su cui vale la pena investire sempre di più. Grazie alla collaborazione con la CIM, Confederazione Italiani nel Mondo e con il Maeci, si vogliono invitare gli italiani di seconda e terza generazione che risiedono all’estero (si stima siano circa 80 milioni), figli e nipoti di coloro che emigrarono all’estero in cerca di fortuna, a ritornare nei borghi alla scoperta delle loro origini, alla ricerca delle proprie radici. La guida “The Most Beautiful Borghi of Italy, illustra lo straordinario patrimonio storico, artistico, culturale e ambientale dei borghi, anche attraverso un racconto di storie ed aneddoti che possano interessare un pubblico internazionale. Nel titolo è stato volutamente mantenuto il termine “borghi”, senza traduzione: non c’è infatti un termine equivalente in lingua inglese che rispecchi appieno il significato di “borgo”.
“L’Italia (ri)nasce dai Borghi” – dichiara Antonio Luna, autore del volume – vuole consegnare il proprio contributo associativo ad una prospettiva di riuscita delle misure per il Paese e per i Paesi. Lo fa approntando una visione nazionale, mettendo in fila ed articolando una pars destruens e una pars costruens; valutando criticità registrate e fattori di competitività territoriali, il libro perviene alla proposta di nuove visioni e progetti per l’Italia del futuro. Lo fa perseguendo un itinerario di coerenza con la missione dei Borghi più belli d’Italia”.
“Grazie alla collaborazione tra APT Basilicata e Associazione I Borghi più belli d’Italia – dichiara Antonio Nicoletti, direttore generale APT Basilicata – abbiamo centrato un’importante operazione editoriale che vede la Basilicata rappresentare idealmente l’Italia nei confronti del pubblico internazionale appassionato di turismo lento, di cultura e di bellezza. In copertina della guida nella versione in inglese appare una bella immagine di Castelmezzano, scelta dalla redazione fra quelle relative agli 8 comuni lucani inseriti nell’elenco dei borghi più belli. È un intervento non estemporaneo, ma coerente con una vera e propria strategia che mette al centro dello sviluppo turistico lucano i borghi e le aree interne, l’ambiente e il paesaggio. Un’analoga attenzione è da noi rivolta a uno specifico segmento di turismo particolarmente prezioso per le aree interne e per i borghi, il turismo delle radici, cui abbiamo dedicato un evento come la Borsa Internazionale del Turismo delle Origini – Roots-in – tenutasi pochi mesi fa a Matera e in programma anche per il 2023, nei giorni del 20 e 21 novembre. Pertanto, possiamo affermare che la Basilicata ambisce a diventare una regione simbolo del riscatto dei borghi e delle aree interne, così come Matera, negli scorsi anni, è diventata simbolo del riscatto dell’intero Mezzogiorno”.
“L’associazione – commenta Fiorello Primi, Presidente dei Borghi più belli d’Italia – da alcuni anni sta perseguendo con determinazione l’obiettivo di far diventare i Borghi, con tutte le loro potenzialità e contraddizioni, uno degli elementi forti di un nuovo modello di sviluppo sostenibile e solidale. Le comunità borghigiane non possono e non debbono essere lasciate sole nell’affrontare le numerose sfide che la modernità impone per arrestare il processo di spopolamento, uno dei mali più gravi per la tenuta sociale del Paese Italia e per la tutela del patrimonio ambientale, paesaggistico e storico-artistico e architettonico. Occorre una strategia nazionale di medio e lungo termine, declinata a livello regionale e locale, con la quale investire ingenti risorse per garantire la sopravvivenza, il consolidamento e la crescita delle comunità dei Borghi che hanno bisogno di infrastrutture e di servizi. Con queste due opere, unite ai progetti di digitalizzazione del patrimonio enogastronomico e artistico, vogliamo dimostrare che, con l’impegno, tutti gli obiettivi prefissati potranno essere raggiunti”.
“Borghi più belli d’Italia – conclude Vittorio Sgarbi, sottosegretario alla Cultura – vuol dire consapevolezza di appartenere ad una comunità che ha obiettivi comuni, che sono quelli di conservare l’Italia della bellezza, la bella Italia, che è fatta di monumenti, chiese, musei ma anche di paesaggi, ambienti, natura, spazi, luoghi, di rapporto fra la natura e i monumenti”.
Castelmezzano su copertina guida in inglese Associazione “Borghi più belli d’Italia”, intervento Bardi
“La pubblicazione di una bella immagine di Castelmezzano sulla copertina della nuova guida in inglese con cui si presentano tutti i 348 i borghi italiani che ad oggi fanno parte dell’Associazione “Borghi più belli d’Italia”, è motivo di orgoglio per tutto il nostro territorio regionale”. Lo afferma il presidente della Regione Basilicata, Vito Bardi, commentando il lancio della prima guida in inglese dei borghi più belli d’Italia.
“In Basilicata – afferma Bardi – una regione grande 10 mila chilometri quadrati ci sono 131 comuni di cui ben 107, più dell’80 percento, con una popolazione residente sotto i 5 mila abitanti. Si comprende bene, pertanto, come i borghi rappresentino davvero la spina dorsale del nostro tessuto sociale, economico, culturale e turistico. E ciascuno di essi conserva una propria identità ed una propria bellezza, sia quando è aggrappato in cima ad una montagna, sia quando si trova immerso in un parco naturalistico, sia quando si trova a pochi chilometri dalla costa tirrenica o jonica. Si pensi alla città cattedrale di Acerenza o a due gioielli incastonati nella montagna come Castelmezzano e Pietrapertosa, a Venosa, la città di Orazio, a Viggianello e a Guardia Perticara, dove la forza della natura si impone con le sue meraviglie, o a Irsina, custode di una straordinaria opera del Mantegna. A questo “club di bellezza” si è aggiunto ultimamente Miglionico, con il suo Castello del Malconsiglio. Borghi che rappresentano i nodi di una rete molto più ampia e diffusa in Basilicata, custode di un patrimonio unico ed autentico, motore di creatività e sviluppo. L’impegno della Regione Basilicata nella rigenerazione e nella valorizzazione dei borghi lucani è ampio, come dimostrano, solo a titolo di esempio, gli oltre 18,5 milioni di euro stanziati in aggiunta alla strategia PNRR. Possiamo dire ai nostri giovani e alle nostre comunità – conclude Bardi – di avere fiducia, perché le istituzioni stanno mettendo in campo ingenti risorse, e si sta inaugurando, in questi mesi, una stagione senza precedenti di interventi materiali e immateriali, per garantire un futuro alle aree interne”.