Antonio Santangelo, segretario regionale della FIMMG (Federazione Italiana Medici di Medicina Generale), sindacato maggiormente rappresentativo della categoria, ha proclamato lo stato di agitazione dei propri iscritti in risposta al persistente silenzio della Regione Basilicata in merito a varie criticità segnalate e al mancato avvio del confronto per la definizione dell’Accordo Integrativo Regionale (l’ultimo risale al 2008). Di seguito la nota integrale.
Il Consiglio Regionale della FIMMG Basilicata, verificato il costante malessere della categoria derivante da un insostenibile carico di lavoro aggravato dalla carenza di personale amministrativo e infermieristico a supporto dei medici di famiglia, carichi di lavoro soprattutto di natura burocratica che sottraggono tempo alla cura dei pazienti;
considerato che i lunghi tempi di attesa delle prestazioni di secondo livello (visite specialistiche di controllo ed esami strumentali) stanno determinando un montante stato di disagio nella popolazione che rischia di minare inevitabilmente il corretto rapporto fra medico di famiglia e cittadino (si veda le ripetute richieste di ristampa delle prescrizioni a causa di agende delle prestazioni intasate o con date non disponibili);
preso atto che i sempre più numerosi pensionamenti, uniti alla carenza di medici disponibili, stanno mettendo in grave difficoltà non solo i servizi di continuità assistenziale ma anche l’assistenza primaria (con mancata copertura di zone carenti e il conseguente aumento dei massimali ai medici in servizio) con l’inevitabile ricaduta sulla qualità dell’assistenza sanitaria di primo livello;
tenuto conto del persistente silenzio da parte della Regione Basilicata che continua ad ignorare le sollecitazioni manifestate a più riprese dalla FIMMG, in ultimo un sostegno economico relativamente ai costi dell’energia;
ritenuto grave il mancato avvio del confronto per la definizione del nuovo Accordo Integrativo Regionale (l’ultimo risale ormai al 2008), accordo che dovrebbe ridisegnare la nuova organizzazione della medicina generale non solo in linea con il recente Accordo Collettivo Nazionale (firmato ormai a marzo 2022) ma che dovrebbe rappresentare le fondamenta del futuro assetto del sistema delle cure primarie in linea con gli obiettivi delineati nel PNRR;
preso atto che l’ultima delibera regionale (n. 202200948 del 30 dicembre 2022) di approvazione del Piano Operativo Territoriale 2022 continua ad ignorare le forme aggregative della medicina generale (AFT e UCCP);
Dichiara lo stato di agitazione della categoria;
Il Consiglio Regionale FIMMG Basilicata
auspica che le altre organizzazioni sindacali della medicina generale lucana dichiarino anche loro la mobilitazione della categoria,
sollecita le organizzazioni di difesa dei cittadini nonché le associazioni di malati cronici a sostenere un movimento di opinione che stimoli la politica ad assumersi le proprie responsabilità,
promuove un’assemblea generale dei medici di famiglia lucani da organizzare quanto prima in assenza di risposte immediate della Regione per decidere le ulteriori forme di protesta.
Enzo Scasciamacchia: “Io paziente oncologico mi associo”
Come da un articolo pubblicato il 19 gennaio 2023, e per quanto dichiarato dal Dr. Antonio Santangelo, non posso fare altro che associarmi allo stato di agitazione per i motivi da Lui elencati, e soprattutto dalle difficoltà riscontrate personalmente in questi giorni.
Non è possibile ascoltare le lamentele di un “Luminare” del reparto “Gastroenterologia digestiva” che si sbraccia tutti i santi giorni per soddisfare le esigenze di pazienti al limite del loro precario stato di salute, disperandosi per la sua impossibilità di smaltire le lunghe liste d’attesa per visite di controllo urgenti ed indispensabili a chi (come me) sta combattendo contro un male inesorabile, che non conosce esigenze o difficoltà, galoppante come un uragano, favorito da Amministratori distratti e poco empatici.
Non si può assistere ad espedienti da parte di chi dovrebbe invogliarti ed incoraggiarti ad affrontare e sconfiggere la malattia, solo perché non ha personale sufficiente ad assolvere le dovute operazioni di cura ed assistenza medica ospedaliera, a controlli colonscopici e non solo, ad interventi nelle ormai deserte sale operatorie e qunt’altro, non si può trascurare ne tantomeno interrompere un protocollo oncologico in fase di svolgimento, e fare finta di niente, non si può transigere sulla vita delle perone, non è cristianamente possibile.
Noi pazienti oncologici cosa dovremmo fare oltre che combattere contro questo male? Combattere anche contro questi poco attenti Amministratori? Lo faremo! Dovremo manifestare contro le ingiustizie burocratiche? Lo faremo anche! Sosterremo il Dott. Berardino D. ed il suo staff, faremo tutto quello che occorre per porre fine a queste diatribe, non solo per Noi, ma anche per chi dovrà affrontare questa malattia in futuro, nessuno può sapere cosa riserva il proprio futuro, anche per i nostri beneamati Amministratori.