“E’di 51 milioni e 278 mila euro il costo per le casse della Regione Basilicata del saldo di mobilità sanitaria interregionale relativo all’anno 2021, vale a dire la differenza tra quanto la Basilicata spende per i lucani che vanno a curarsi fuori regione e quanto incassa dalle altre regioni per coloro che vengono a curarsi nelle nostre strutture sanitarie, un rosso che la dice lunga sulla necessità di migliorare il livello qualitativo delle cure erogate ai cittadini lucani, rendendole appropriate alle esigenze di salute degli stessi”.
E’ quanto afferma, in una nota, il Capogruppo di “Basilicata oltre”, Massimo Zullino,che nel commentare le risultanze della Relazione della Corte dei Conti al Parlamento sulla “Gestione Finanziaria dei Sistemi Sanitari Regionali” pubblicata ieri, aggiunge:” La mobilità sanitaria è la cartina al tornasole dell’efficacia dell’assistenza sanitaria che le regioni sono in grado di garantire alla propria comunità, perché chi viaggia per centinaia di chilometri ,come purtroppo fanno tantissimi lucani, alla ricerca di cure migliori o erogate in maniera più tempestiva, non lo fa di certo a cuor leggero, dovendosi allontanare forzatamente dai propri interessi ed affetti ed essendo costretto a sostenere, di tasca propria, costi notevoli.”
“Il deficit fatto registrare dalla nostra regione è particolarmente preoccupante alla luce della riduzione del volume delle prestazioni sanitarie che si è verificato in tutte le regioni italiane per effetto della pandemia, riduzione chiaramente determinata da una minore richiesta di servizi sanitari soprattutto di tipo ospedaliero e che tuttavia non ha impedito a migliaia di nostri concittadini di raggiungere altre regioni, soprattutto del Nord Italia, alla ricerca di prestazioni sanitarie all’avanguardia”.
“La mobilità sanitaria interregionale è un vero e proprio business pubblico del valore di miliardi di euro, nel quale c’è chi ci guadagna(la Lombardia e l’Emilia Romagna fanno registrare un saldo positivo e incasseranno 580 milioni di euro la prima e 315 milioni di euro la seconda) e chi ci rimette, come la Basilicata, che proprio a causa di questa ingente voce di spesa non può effettuare gli investimenti attraverso cui elevare la qualità dei servizi e garantiremigliori condizioni di salute ai propricittadini.”