Si è tenuta oggi in Regione e in videoconferenza la riunione del Tavolo della trasparenza sulla Trisaia di Rotondella nel corso del quale sono state illustrate le procedure di dismissione e messa in sicurezza dell’impianto nucleare di trattamento e di rifabbricazione di elementi di combustione, situato nel Centro di ricerche Enea-Trisaia di Rotondella.
A presiedere i lavori l’assessore all’Ambiente Cosimo Latronico, accompagnato dal direttore generale dell’Ambiente del territorio e dell’Energia, Roberto Tricomi.
Per Sogin, società di Stato incaricata del “decommissioning”, il complesso delle operazioni di decontaminazione, smontaggio e rimozione delle strutture e delle componenti dell’impianto nucleare è intervenuto il responsabile della disattivazione impianti, ing. Vincenzo Stigliano. Stigliano ha illustrato le attività finalizzate allo stoccaggio a secco del combustibile attualmente presente in piscina e le attività del programma di sorveglianza radiologica e del monitoraggio degli effluenti liquidi e aeriformi. Illustrate anche le attività finalizzate alla cementazione del prodotto finito con annessa realizzazione di un edificio temporaneo di deposito per il quale è stato pubblicato un avviso per selezionare gli operatori economici interessati.
Marco Citterio, direttore infrastrutture e servizi di Enea ha illustrato le indagini in atto per l’individuazione della fonte di inquinamento da Magnox sia nei serbatoi, sia attraverso il monitoraggio della falda verificatasi nei tempi di operatività del Magnox.
Collegati al Tavolo anche funzionari dell’Ispettorato Nazionale per la Sicurezza Nucleare e la Radioprotezione – ISIN che hanno fornito notizie circa le attività di vigilanza dello Stato di avanzamento delle attività che sono state organizzate.
Il sindaco di Rotondella, Gianluca Palazzo, ha sollecitato la necessità del massimo impegno delle istituzioni locali e della Regione per conoscere quanto prima le cause di un inquinamento rilevante che incide sulla popolazione. Chiesto anche a Sogin un incontro sui territori per attività di informazione. Dello stesso tono anche l’intervento di Giovanni Desantis, consigliere provinciale di Matera.
Donato Ramunno, direttore generale Arpab, ha illustrato l’attività delle centraline di monitoraggio della radioattività a monte e a valle del centro Itrec e i tempi delle eventuali attività di bonifica. Le associazioni presenti hanno chiesto una maggiore periodicità del Tavolo della Trasparenza, la pubblicazione dei vari controlli effettuati, notizie sul Piano di emergenza, i dati sulla caratterizzazione dell’area.
“Lo stato di sicurezza del Centro della Trisaia è tra le priorità del governo regionale, ha detto l’assessore Latronico a conclusione dei lavori. Oggi abbiamo fatto una puntuale disamina sui lavori in corso e sulla tempistica legata alle attività di decommissioning. Vogliamo continuare in questo percorso – ha aggiunto l’assessore – insieme a tutti i soggetti territoriali interessati, tra cui i sindaci, i portatori di interessi primari, le associazioni ambientaliste e i soggetti sociali. Con il supporto di Arpab, che collabora con la Regione Basilicata per tutti i monitoraggi delle matrici ambientali, dobbiamo puntualmente monitorare la campagna di decommissioning attuata da Sogin ed Enea. Abbiamo interesse a fare il punto sul lavoro fatto e su quello da fare e di dare impulso a queste attività in piene condizioni di sicurezza ambientale. Dobbiamo far sì che le popolazioni siano informate e che l’ambiente sia preservato”.
Tavolo trasparenza nucleare, report di No scorie Trisaia e Mediterraneo no triv
Durante lo svolgimento del tavolo della trasparenza nucleare del 23 c.m, abbiamo ribadito che, in base all’art.3 della delibera regione Basilicata 27 luglio 2004, la finalità dovrebbe riguardare non solo il sito di Trisaia, ma anche ogni attività di rilievo nel settore della salute e dell’ambiente dal nucleare nella nostra regione.
Pertanto, l’attenzione dovrebbe essere rivolta all’attività di decommissioning e contemporaneamente a tutta la materia inerente alla radioattività anche di rifiuti/reflui compresi quelli petroliferi trattati in regione Basilicata. Questa tesi è stata sostenuta ache da altre associazioni presenti al tavolo.
In merito a quanto è emerso nel corso della riunione del tavolo, pur nel rispetto delle competenze di Enea -Sogin, siamo costretti a dover evidenziare che a tutt’ oggi, e dopo sette lunghi anni, ancora non si conosce la fonte contaminazione chimica di cromo-trielina riscontrata all’interno del sito.
Inoltre, la contaminazione chimica ancora attende di essere bonificata e non è chiaro neppure quando finirà
Tutto ciò, purtroppo deve far riflettere perché se per poche quantità di contaminati delle falde non si riesce a bonificare e a trovare una soluzione con il massimo degli enti competenti, possiamo mai in questa regione autorizzare altri impianti che tratterebbe sostanze tossiche o radioattive su un enorme bacino idrico che si chiama Basilicata?
Monitoraggi e controlli servono a poco se non esistono regole e piani che limitano le attività e l’inquinamento alla fonte.
Il progresso si sviluppa con impianti sostenibili che non creano rifiuti. Il prato verde del decommissioning doveva essere consegnato alle comunità da circa dieci anni in Trisaia, sulle operazioni Sogin rassicura ancora che sarà fatto, ma le ns preoccupazioni sulle barre e liquidi ad alta attività da solidificare purtroppo restano.
I 3 mc liquidi ad alta attività (prodotto finito) attendono ancora di essere solidificati nell’impianto icfp ancora in costruzione, come pure i cask che dovranno contenere le barre di Elk River attualmente contenute in una piscina.
Abbiamo richiesto pubblicamente che il tavolo sia spostato nei comuni (Nova Siri, Rotondella,Policoro) per facilitare la convocazione e svolgimento, senza aspettare lunghi tempi, anche se gli enti si sono impegnati a rispondere a domande e richieste che gli saranno inviati (vedremo).
E’ stato anche chiesto l’aggiornamento del PPE- piano di emergenza esterno (redatto dalla Prefettura ) che ancora non è reso fruibile, agevolmente, ai cittadini che nella gran parte, ne ignorano pure l’esistenza.
Sul sito unico che riguarda la Basilicata dove abbiamo presentato osservazioni specifiche, per l’area metapontina e Bradano attendiamo risposte circa le nostre richieste di dichiarazione di inidoneità e questo ben prima della pubblicazione della CNAI da parte del ministero ( ma questa è un’altra storia ).