Il Consiglio regionale della Basilicata ha approvato alla unanimità la mozione presentata dal consigliere Rocco Leone (FdI) e sottoscritta anche dai consiglieri Sileo (Gm), Leggieri e Perrino (M5s), Quarto e Coviello (FdI), Aliandro (Lega), Braia (IV-RE) avente ad oggetto: “Abolizione del numero chiuso della facoltà di medicina”.
Con il dispositivo si impegna il Presidente della Giunta regionale e l’Assessore al ramo ad adottare iniziative per avviare una revisione delle attuali modalità per l’accesso alle facoltà universitarie sottoposte al cosiddetto numero chiuso, al fine di individuare una soluzione idonea a realizzare un procedimento di selezione basato sul merito e non sull’alea, garantendo il pieno rispetto del dettato costituzionale in materia di diritto all’accesso agli studi universitari. Si impegna altresì l’esecutivo a
valutare una rimodulazione degli accessi alla Facoltà di Medicina anche per soddisfare le
esigenze derivanti alle attuali carenze e trasmettere questa risoluzione alla Conferenza Stato regioni e alla Conferenza dei Presidenti delle Assemblee legislative.
“La scarsa affidabilità di un sistema basato su quiz dì cultura generale – si legge nel documento – impone di riconsiderare i criteri di accesso agli studi universitari, prevedendo che l’accesso sia libero e che siano le università stesse a selezionare coloro che ritengono meritevoli di proseguire gli studi, in
base a risultati didattici reali, conseguiti in un periodo da definirsi di prova che potrà essere
annuale o biennale a seconda delle facoltà. Quella che avviene con il test è una selezione all’ingresso che di fatto si basa su elementi aleatori, e su cui incidono fortemente una serie di fattori che nulla hanno a che vedere con la capacità e la volontà del candidato di affrontare un determinato corso di studi; l’iniquità del sistema del numero chiuso è dimostrata ogni anno dalle centinaia di ricorsi presentati innanzi alla giustizia amministrativa e impone la ricerca di una modalità di selezione per l’ammissione nella quale trovino posto tutti gli elementi che devono concorrere a realizzare il diritto allo studio sancito dalla Costituzione, la Basilicata, al pari delle altre regioni, ha una carenza di medici che si ripercuote sulla qualità della vita dei cittadini e sulla qualità dell’offerta sanitaria. I posti assegnati per la frequenza del corso di studi di medicina – si legge ancora – risultano insufficienti per completare le carenze in essere, secondo le organizzazioni sindacali, entro la fine del prossimo anno ci sarà una carenza pari a 44.000 unità mediche. Da quest’anno anche nella nostra regione è possibile formare medici con la neonata facoltà di medicina”.
Sono intervenuti, oltre al proponente Leone, i consiglieri Zullino e Sileo.