Quanto si è verificato negli ultimi giorni a contrada Cerreta conferma la necessità che l’Ente possa avvalersi in maniera sistematica dell’apporto di un professionista in grado di operare in sinergia con gli uffici comunali interessati e con le altre Istituzioni che operano sul territorio, per fornire indicazioni dettagliate così da approntare nel minor tempo possibile le azioni che le differenti situazioni richiedono”. Così la presidente della VI Commissione consiliare permanente Mary William interviene a margine del sopralluogo che insieme ai membri dell’organo consiliare che presiede, ha effettuato nei pressi della zona di contrada Cerreta nella quale si è verificata la frana, alla presenza anche del responsabile della Protezione civile comunale Giuseppe Brindisi. “Il ruolo strategico svolto dai professionisti costituisce il primo presidio sul territorio. L’aggiornamento dei piani di Protezione civile – ha evidenziato la William – e l’istituzione di presidi territoriali, rappresentano passi concreti nella direzione della conoscenza del territorio, ricordando che numerosi eventi hanno interessato aree geografiche che non risultavano esposte al rischio, considerando le conoscenze scientifiche in nostro possesso fino a quel momento. L’ultimo rapporto ISPRA del 2021 traccia una mappa del rischio idrogeologico del nostro Paese, che vede crescere il numero delle aree interessate a tali eventi rispetto all’anno precedente. Il 94% dei Comuni italiani è a rischio e circa 8 milioni di persone vivono in zone a rischio molto elevato per quel che riguarda frane e alluvioni. I presidi territoriali, dunque, attraverso le attività di monitoraggio e l’osservazione del territorio operata da parte di tecnici esperti, quali geologi, consente in tempo reale di accertare l’evoluzione dei fenomeni in atto e dell’insorgenza di indizi precursori potenzialmente pericolosi per la pubblica e privata incolumità. Una chiara lettura del territorio – continua la William – consente di meglio dettagliare Piani di monitoraggio delle strutture ricadenti in aree in dissesto, e delle strutture e infrastrutture che insistono sulle medesime, come quella di Cerreta, e individuare scelte progettuali compatibili con le caratteristiche geomorfologiche e geotecniche della area. Il sopralluogo odierno si inserisce – conclude la presidente – in una serie di approfondimenti in merito ai progetti di mitigazione del rischio idrogeologico, condotti da questa Amministrazione, che ci hanno permesso di ascoltare i geologi, i progettisti e i RUP, ciascuno per quel che attiene alle proprie competenze, professionisti, continuamente aggiornati, che hanno illustrato le scelte progettuali, giungendo alla ricostruzione areale dell’evoluzione dei siti esaminati, sebbene ci sia stata la possibilità di intervento solo su porzioni limitate dei versanti interessati da evoluzioni geomorfologiche in atto. Le informazioni recepite nell’ambito di queste operazioni potranno costituire successivamente la base sulla quale chiedere ulteriori finanziamenti per completare gli interventi previsti”.
Gen 30