Dimissioni nuovo Direttore Amministrativo Asm Orciuoli, Cgil e Fp Cgil: “Avevamo ragione noi”. Di seguito la nota integrale.
Apprendiamo che il Dott. Orciuoli, nominato Direttore Amministrativo dell’ASM il 24 gennaio, si è dimesso dall’incarico. Esprimiamo grande soddisfazione, avendo pubblicamente denunciato che la nomina del Direttore Amministrativo dell’ASM era avvenuta in assenza del possesso dei requisiti previsti dall’art. 10 del D. Lgs. N. 502/92, con riferimento all’esperienza almeno quinquennale di direzione tecnica o amministrativa in enti, aziende o strutture sanitarie pubbliche o private di media o grande dimensione.
Nonostante la soddisfazione per aver segnalato tempestivamente la palese illegittimità della nomina, continuiamo a chiederci come sia stato possibile che la dott.ssa Pulvirenti abbia adottato la Delibera n. 26 del 24 gennaio 2023, nominando Direttore Amministrativo una persona non in possesso dei requisiti di legge. Utilizzando il lessico romano tanto caro alla dott.ssa Pulvirenti, non è chiaro se in questa vicenda “ci è o ci fa”, se ha adottato un atto amministrativo di nomina palesemente illegittimo perché ignorava le norme di riferimento o se ha adottato l’atto consapevole dell’assenza del possesso dei requisiti da parte di Orciuoli. A tal proposito, stiamo valutando con i nostri avvocati l’eventuale avvio di azioni legali, anche perché il dott. Orciuoli, nel brevissimo esercizio delle sue funzioni di Direttore Amministrativo, ha anche proposto e firmato (per quanto di competenza) la Delibera del Direttore Generale n. 31 del 25 gennaio 2023 – Conferimento incarico professionale dirigenza PTA “Sicurezza delle installazioni e dispositivi contro le scariche atmosferiche, dei dispositivi di messa a terra di impianti elettrici pericolosi (DPR 462/01, Norme CEI)”. Approvazione schema di avviso interno – e la Delibera n. 32 del 27 gennaio 2023 – Manifestazione di interesse per l’affidamento in convenzione ad organizzazioni di volontariato, associazioni di promozione sociale e comitati di croce rossa del servizio di trasporto dei pazienti sottoposti a trattamento di emodialisi per la durata di mesi 36. – Presa d’atto esiti e provvedimenti conseguenti.
Vorremmo poi sapere dal Presidente Bardi che ruolo ha svolto in questa vicenda. Era a conoscenza o non era a conoscenza dell’assenza dei requisiti per la nomina a Direttore Amministrativo del dott. Orciuoli? Perché, dopo questo ennesimo scivolone, il Presidente Bardi si ostina a mantenere nella carica di Direttore Generale dell’ASM la dott.ssa Pulvirenti?
Per la verità questa inerzia del Presidente Bardi non sorprende, è in linea con il modus operandi che caratterizza da quattro anni questa presidenza e questo governo regionale che, a un anno dalla scadenza, continua a non produrre niente di concreto ma solo operazioni propagandistiche prive di contenuto che non sia il “fare ammuina”, come la presentazione del presunto Piano sanitario regionale di venerdì 27 all’Auditorium dell’Ospedale San Carlo a Potenza.
Il 27 abbiamo partecipato ad un’iniziativa vuota, priva di contenuti, come priva di contenuti era la cartellina che ci è stata consegnata all’ingresso con all’interno solo pagine bianche.
Dalla Relazione tecnica del Direttore di Agenas e dal contributo del Dirigente generale dell’Assessorato alla Sanità è emerso che il Piano sanitario è ancora in costruzione e che la costruzione dovrà avvenire sulla base delle scelte politiche e organizzative della Regione, avvalendosi del supporto tecnico di analisi e proposta fornito da Agenas. Del resto la mattinata di presunta presentazione del Piano inesistente è stata caratterizzata dagli scarni contributi del Presidente Bardi e dell’Assessore Fanelli, espressione di quella politica che invece avrebbe dovuto fare la parte da leone. A un anno dalle elezioni il Piano ancora non c’è e difficilmente potrà essere approvato entro la fine della legislatura.
L’assenza della pianificazione e l’assenza dell’azione politica del governo regionale è gravissima, soprattutto perché dalla relazione tecnica del Direttore dell’Agenas emergono una serie di gravissimi problemi della Sanità Lucana, che il governo regionale non ha saputo o voluto risolvere in questi quattro anni. Per citare alcuni dei più gravi problemi: 1) il penultimo posto in Italia per attuazione della rete oncologica e la conseguente pesante mobilità passiva per interventi chirurgici oncologici; 2) l’inadeguatezza della rete dell’ictus; 3) la pesante mobilità passiva complessiva e in particolare quella per interventi ortopedici programmati; 4) lo sforamento della spesa farmaceutica, che assorbe risorse economiche che potrebbero essere destinate a potenziare i servizi; 5) la carenza di personale sanitario (nel 2020 sono stati assunti a tempo indeterminato solo 145 medici dei 233 cessati dal servizio e solo 122 infermieri dei 322 cessati dal servizio).
Di fronte a queste e a tutte le altre gravi problematiche della sanità lucana non regge più la scusa che il governo regionale ci racconta dal giorno dopo le elezioni del marzo 2019, e cioè l’aver ereditato i problemi da “quelli che c’erano prima”. Questa infantile narrazione poteva andare bene forse per i primi sei mesi del nuovo governo regionale. A quattro anni dall’elezione dovrebbero spiegarci perché non hanno fatto niente in quattro anni e perché continuano a prendere in giro le cittadine e i cittadini lucani con una finta presentazione di un Piano Sanitario inesistente.
Matera, 30 gennaio 2023
Il Segretario generale Il Segretario generale
Cgil Matera Fp Cgil Matera
Fernando Mega Massimo Cristallo