L’Associazione ADU ha inviato un esposto al Ministero dell’Interno, al Ministero della Giustizia, alla Prefettura di Potenza, alla Questura di Potenza, alla Procura della Repubblica di Potenza, alla Regione Basilicata e al Comune di Palazzo San Gervasio per denunciare le condizioni di trattenimento degli immigrati presso il Centro di permanenza per il rimpatrio di Palazzo San Gervasio. Di seguito la nota integrale inviata dalla presidente dell’associazione ADU, Angela Maria Bitonti.
Esposto per le condizioni di trattenimento degli immigrati presso il C.P.R. di Palazzo San Gervasio (Pz);
L’Associazione ADU con sede legale in Genova alla viale Sauli n.39, in persona del presidente p. t., Avv. Angela Maria Bitonti, del Foro di Matera
espone quanto segue
1) Dal servizio andato in onda il 20.01.2023 del popolare programma televisivo Mediaset denominato “Striscia la Notizia”, sarebbero emersi particolari inquietanti sul trattamento degli immigrati presso il Centro di Permanenza per il Rimpatrio di Palazzo San Gervasio (PZ).
2) Dalle immagini mandate in onda, si vedrebbero chiaramente delle inferriate, simili a gabbie, in cui gli immigrati che permangono nel CPR sarebbero trattenuti in attesa di rimpatrio per un periodo anche molto lungo (fino a 180 gg), con la possibilità di uscire unicamente in un atrio angusto, circondato da altre inferriate.
Le stanze sembrerebbero avere letti e tavoli in cemento con accesso a bagni senza porte.
3) Le immagini che indignerebbero di più, sarebbero quelle relative all’utilizzo di fascette di contenzione ai polsi e l’utilizzo di sedativi quali RIVOTRIL, TAVOR e TALOFEN come si evincerebbe chiaramente dalle immagini e dalle voci del servizio, che i migranti sarebbero costretti ad assumere quale “terapia” con violenza e minacce di patire danni ingiusti.
4) Alcune associazioni ed attivisti, hanno più volte già denunciato, in articoli di stampa e report, le condizioni inumane e degradanti in cui sarebbero trattenuti i migranti in attesa di rimpatrio, nonché la pratica relativa alla somministrazione di psicofarmaci e tranquillanti all’interno dei CPR “utile” a calmare gli animi esasperati dei migranti, per lo più giovani, che si trovano in tantissimi casi in condizioni di detenzione amministrativa (dunque senza aver commesso alcun reato), semplicemente perché non in possesso di un valido documento di soggiorno.
5) E’ evidente, che nella fattispecie si intravedrebbero violazioni dei diritti fondamentali di ogni individuo e della dignità di ogni essere umano.
In particolare del diritto a non subire trattamenti inumani e degradanti ex art. 2 Cost.e art. 3 CEDU nonché dell’ art. 32 Cost. e del diritto alla libertà di autodeterminazione in merito all’assunzione di farmaci.
6) Per tali comportamenti, inoltre, si potrebbero ipotizzare diversi reati ai danni dei migranti ridetti.
Quanto sopra esposto affinché vengano effettuati i dovuti accertamenti e le altre attività previste per legge, volte a scongiurare la commissione di qualsivoglia illecito ai danni dei migranti in attesa di rimpatrio.
Con l’auspicio che vengano poste in atto tutte quelle misure di monitoraggio della situazione interna al CPR di Palazzo San Gervasio volte a tutelare la dignità dei trattenuti che in esso permangono ed eventualmente a ripristinare la legalità anche attraverso la punizione di eventuali trasgressori che potrebbero essere individuati.
Si resta a disposizione per eventuali chiarimenti e/o informazioni.
Con Osservanza
Matera-Genova, 31 gennaio 2023