“L’autorevole monito che Papa Francesco invia dal Congo – «Giù le mani dall’Africa. Occorre fermare quel colonialismo economico che toglie la dignità ai popoli di questo continente» – rafforza l’impegno e il lavoro della Camera ItalAfrica da sempre rivolti a far crescere la cooperazione internazionale prima di tutto come strumento per migliorare le condizioni di vita delle popolazioni dei Paesi Africani e favorire condizioni di sviluppo autonomo”.
Lo sostiene il presidente della Camera ItalAfrica Alfredo Carmine Cestari ricordando che proprio nei giorni scorsi ha incontrato diplomatici dell’Ambasciata della Repubblica Democratica del Congo a Roma per condividere un programma di cooperazione. I dati dell’export italiano nei primi nove mesi del 2022 confermano la crescita degli scambi commerciali nella RDC a quota 36,2 milioni (più 34,5%). Il Congo è una grandissima opportunità per le aziende italiane attraverso processi ed iniziative concrete che guardino allo sviluppo del Paese Africano in contemporanea a quello dell’imprenditoria italiana e meridionale. E’ un Paese di 97 milioni di abitanti, grande quasi quanto l’area euro (2,34 milioni di chilometri quadrati contro 2,5) il Pil è di 46 miliardi di dollari (il calo del 2020 è stato del 7%) contro i 1795 dell’Italia (pari a 1685 miliardi di euro, sempre dopo il crollo del 2020). Il reddito pro capite non supera i 490 dollari l’anno: esattamente gli 1,35 dollari al giorno che il Fondo monetario fissa come soglia di povertà assoluta. Pochi Paesi come il Congo sono il paradigma di come le ricchezze minerarie, se non gestite con oculatezza, possono trasformarsi da benedizione in maledizione. Il Congo vanta grandi riserve di oro , diamanti (4° produttore mondiale) e coltan, oltre che di rame e cobalto. Risorse – sottolinea – non da depredare ma da utilizzare dando priorità alle risposte da garantire alle popolazioni locali. Anche noi come la Premier Meloni –ci poniamo la ‘mission’ di recuperare il ruolo strategico nel Mediterraneo attraverso un tessuto relazionale ed imprenditoriale che vada oltre la semplice assistenza, potenziando la rete di interscambio e, soprattutto, una reciprocità produttiva che significa, prima di tutto dare un aiuto efficace alle economie dei Paesi Africani e fermare i flussi migratori irregolari verso l’Europa. A questo mira il progetto “Sud Polo Magnetico”, pensato dalla Camera di Commercio ItalAfrica in un’ottica di sviluppo e innovazione, per le imprese del Mezzogiorno d’Italia e per quelle africane. Dalla valorizzazione delle zone economiche speciali, che auspichiamo al Sud possano finalmente diventare operative, abbiamo la consapevolezza che queste aree non saranno né di interesse delle imprese regionali, perché ogni impresa del Sud ha già la sua struttura, né potrebbero esserlo se non si connette il grande mercato del continente africano. Se grandi attori dell’imprenditoria come ha insegnato Mattei sono state antesignani, in anni difficili, di un nuovo processo di cooperazione tra Paesi industrializzati e Paesi Africani in via di sviluppo, con Sud Polo Magnetico aiutiamo il continente africano e le nostre imprese attraverso un rapporto di cooperazione non solo economica ma etica”.