Vincenzo Bufano (consigliere PD Provincia Potenza): “Autonomia differenziata, riforma scellerata del governo di centrodestra”. Di seguito la nota integrale.
Il disegno di legge sull’Autonomia differenziata approvato ieri tra gli applausi dal Governo di destra in Consiglio dei Ministri viene considerato dal Presidente Bardi “un punto di partenza per una riforma che dovrà realizzarsi…”
Pur di soddisfare le esigenze elettorali della Lega in vista delle regionali in Lombardia tutto il centrodestra, compreso i “patrioti” Fratelli d’Italia e Forza Italia, danno il via libera al nefasto disegno di legge Calderoli.
In questi anni durante la Pandemia prima e la Guerra in Ucraina dopo, si è toccata con mano ancora di più l’esigenza tra le altre cose di avere una sanità pubblica uguale per tutti e che sappia dare immediate risposte in tutto il territorio nazionale, lo stesso vale per la crisi energetica che sta colpendo le tasche di tutti gli italiani a causa del conflitto bellico.
L’esperienza di quest’ultimo periodo dovrebbe insegnare che queste problematiche così come tante altre, vedi anche la scuola e l’istruzione pubblica, vanno affrontate alla stessa maniera addirittura con provvedimenti condivisi non solo a livello nazionale, ma molte volte per essere incisivi e risolutivi egualmente da tutti gli stati europei in modo condiviso.
Alla luce di questi accadimenti è del tutto fuori luogo in questo momento come priorità del Paese pensare ad una autonomia differenziata, facendo finta di non comprendere che da ogni punto di vista, economico civile e sociale, comporterebbe l’acuirsi del divario tra Nord e Sud, tra regioni ricche e quelle povere che, a questo punto, sarebbero destinate nel tempo a non avere più motivo di esistere contravvenendo di fatto alle forti e meritorie motivazioni per cui in Europa si è deciso, grazie al contributo essenziale dell’Italia, di dare vita al PNRR (Piano Nazionale di Ripresa e Resilienza) i cui fondi hanno appunto lo scopo di aiutare i Paesi più in difficoltà a riprendere un percorso di crescita economica per colmare le distanze da quelli più progrediti.
Riprendere oggi questa tematica senza tener conto di tutto ciò, e addirittura definirne l’impianto senza alcun precedente coinvolgimento delle Regioni (che dovrebbero essere destinatarie del provvedimento), senza aver determinato neanche i LEP (livelli essenziali nelle prestazioni) e soprattutto le eventuali e improbabili coperture finanziarie, fanno ben intendere il taglio divisivo e il livello di irresponsabilità di questo Governo di destra.
Ci si sarebbe aspettati da chi governa una regione meridionale come la Basilicata una maggiore prudenza se non presa di distanza dalle decisioni nazionali su un tema così importante e delicato per la nostra regione e per i lucani. Invece no, si decide di non disturbare i manovratori romani e di assecondare supinamente le loro decisioni.
Ma il popolo lucano e gli italiani non si faranno abbindolare da pifferai magici e sono sicuro si mobiliteranno contro questa scellerata riforma per un’Italia ancora più giusta e più equa.
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