Innocenzo Guidotti è stato riconfermato presidente di Legacoop Basilicata. Sessantadue anni, di Miglionico, presidente della cooperativa serramenti Coserplast, Guidotti è stato eletto all’unanimità dai delegati al 12° Congresso regionale di Legacoop che si è tenuto a Tito il 4 febbraio. È al suo secondo mandato.
“In un contesto di assoluta difficoltà, fiaccato dall’emergenza covid, ulteriormente segnato dalla guerra in atto con sue le drammatiche conseguenze dal punto di vista umanitario ed economico, su cui aleggia la certezza e non più solo lo spettro del cambiamento climatico, occorre individuare nuovi modelli di sviluppo sostenibile”, ha affermato Guidotti. “Proprio in questa fase la cooperazione, che ha dimostrato resilienza e capacità di risposta ai bisogni dei cittadini persino nei periodi più bui della pandemia, si può ancor più affermare come modello di una nuova economia sostenibile, contribuendo, con un nuovo protagonismo, a generare una società più giusta, inclusiva, equa. Per questo – ha chiosato Guidotti – l’impresa del futuro è sicuramente cooperativa”.
Le nuove sfide, per la cooperazione lucana, sono rappresentate anche dalle cooperative di comunità e dalle comunità energetiche “perché sono strumenti partecipativi, recuperano il protagonismo dei cittadini, raccolgono le esigenze dei cittadini e possono offrire una risposta occupazionale anche nelle aree più interne”. Servizi, benessere delle comunità e lavoro sono gli argini a uno spopolamento che proietta la Basilicata, nel 2041, sotto la soglia dei 500mila abitanti. “I giovani se ne vanno e non c’è una strategia per trattenerli”, ha sostenuto Guidotti. “Il rilancio della Basilicata passa inevitabilmente attraverso il riequilibrio tra Nord e Sud dell’Italia – ha sottolineato – e la risposta non è certo nell’autonomia differenziata, che rischia anzi di spaccare ulteriormente il Paese”.
Non solo la questione meridionale. Nella sua relazione, il presidente di Legacoop Basilicata ha affrontato vari temi tra cui quello relativo al modello di rappresentanza. “La crisi dei corpi intermedi e l’assenza ormai palesata di appartenenze e riferimenti ideologici spingono sempre più verso una forma di rappresentanza più autonoma e indipendente”, ha rimarcato. “Legacoop Basilicata deve saper tessere un sistema di alleanze, contaminarsi con altre realtà affini ai propri principi valoriali, per allargare la capacità di dialogo e risultare più incisiva nella promozione di una nuova economia sociale e sostenibile”.
“Quello che chiediamo alle istituzioni non è mera e improduttiva consultazione, ma vero, reale coinvolgimento nelle scelte strategiche e, attraverso forme di partenariato che sono tra l’altro già codificate, programmazione e progettazione condivisa in tutte le fasi”. “Conosciamo il territorio, le nostre cooperative sono presenti in modo capillare e offrono servizi in tutti i comuni”, ha concluso il presidente regionale di Legacoop. “Dobbiamo essere messi nelle condizioni di offrire il nostro contributo per il bene della Basilicata”.
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Pubblichiamo, di seguito, l’intervento dell’assessore all’Ambiente, territorio ed energia della Regione Basilicata, Cosimo Latronico, al 12° Congresso Legacoop Basilicata, in corso di svolgimento al Centro polifunzionale Caritas di Tito Scalo.
Latronico si è soffermato, in particolare, sulle aree prioritarie di intervento necessarie per promuovere la transizione energetica verso un’economia a impatto climatico neutro, seguendo un percorso ordinato e graduale.
“Per quanto riguarda l’incremento del peso delle fonti rinnovabili nel mix energetico si rende necessario provvedere da un lato al potenziamento del parco impianti e, dall’altro, all’adeguamento delle infrastrutture di trasmissione e distribuzione in ottica “intelligente” e allo sviluppo di sistemi di accumulo per superare le intermittenze di produzione. LA Regione Basilicata ha finalizzato parte delle compensazioni ambientali con le compagnie petrolifere per assicurare il Bonus gas a oltre 130.000 utenti lucani e 88 milioni di euro per la misura Bonus e per il Bando non metanizzati, promuovendo un importante ricorso al rinnovabile. Sono già 2.000 le istanze per oltre 10 milioni di euro prenotate al momento”.
“Per l’elettrificazione dei consumi energetici – ha sottolineato l’esponente della Giunta regionale – gli interventi devono concentrarsi, in via prioritaria, verso i comparti del trasporto e degli usi civili, promuovendo da un lato lo sviluppo di una filiera industriale in grado di intercettare le potenzialità della transizione verso le motorizzazioni elettriche, dall’altro lo sfruttamento delle potenzialità legate alle nuove tecnologie per il riscaldamento/raffrescamento”.
“Sull”efficienza energetica le maggiori opportunità – ha detto l’assessore all’Ambiente ed energia – riguardano il settore civile e, in particolare, interventi di riqualificazione del parco immobiliare orientati alla conversione in edifici a energia quasi zero, la diffusione di tecnologie perl’efficientamento energetico nell’edilizia come pompe di calore e teleriscaldamento, e lo sviluppo di soluzioni per la realizzazione di smart buildings.
L’iniziativa della Regione di acquistare i crediti di imposta maturati per i lavori con ecobonus e 110% per compensarli con i propri debiti fiscali, sostiene l’obiettivo della efficienza energetica e del risparmio energetico.
Su questo fronte, oltre che sulla promozione del turismo sostenibile, di stili di vita più responsabili, consumi e produzioni sostenibili (agricoltura), – ha precisato Latronico – la Regione Basilicata conseguirà importanti traguardi grazie al programma straordinario di supporto a 8 progetti di rigenerazione culturale dei borghi della Basilicata (per un importo complessivo di circa 50 milioni di euro): Magna Grecia, Aliano, Irsina, Colobraro, Rotonda (San Severino Lucano, Chiaromonte, Latronico, Nova Siri), San Costantino Albanese, Moliterno, Maratea, Vietri di Potenza.
Questi luoghi possono svolgere un ruolo decisivo nella risposta alle sfide poste dalla crisi climatica e pandemica: dalle politiche di mitigazione legate alle opportunità offerte dall’economia circolare a quelle di adattamento necessarie per continuare ad assicurare l’erogazione di servizi ecosistemici, fino alla costruzione di nuovi equilibri territoriali e sociali capaci di innalzare il livello di anti-fragilità delle nostre società”.
“La rigenerazione urbana – ha aggiunto l’assessore Latronico – ricomprende azioni e interventi che non riguardano solamente il recupero urbanistico o paesaggistico ma includono l’ambito della salvaguardia e della valorizzazione e delle risorse socioeconomiche, culturali e ambientali di un intero territorio, poiché strettamente correlata con quelle della salvaguardia dell’assetto territoriale, dell’ambiente, del paesaggio, con l’obiettivo di conferire maggior valore ai tessuti esistenti aumentandone la vivibilità, la qualità edilizia, la distribuzione dei servizi, l’efficienza nell’uso delle risorse.
Tre sono le principali categorie coinvolte dai processi di rigenerazione: le persone, le imprese e i luoghi.
In termini di persone, la rigenerazione mira a migliorare le competenze, le capacità e le aspirazioni per consentire loro di partecipare e di beneficiare delle opportunità;
con riferimento alle imprese essa mira a migliorare la competitività economica in termini di prestazioni aziendali per creare più posti di lavoro e generare prosperità a livello locale.
Per richiamare sia le persone che le imprese, la rigenerazione mira a migliorare dunque l’attrattiva generale, le qualità di un luogo e la sua resilienza da un punto di vista ecologico, sociale ed economico.
I tre elementi in equilibrio tra loro si combinano per assicurare la traiettoria ascendente di una località in modo sostenibile e a lungo termine.
Una ricerca condotta dalla Fondazione per lo Sviluppo Sostenibile e dal CLES, finalizzata a valutare gli impatti economici e occupazionali per le misure di rigenerazione urbana, arriva alle seguenti conclusioni: l’investimento di 1 euro in rigenerazione urbana attiva un impatto sulla produzione pari a 3,2 euro e un valore aggiunto pari a 1,2 euro.
Le esperienze di successo insegnano che gli interventi di rigenerazione urbana sono tra gli investimenti che producono un maggiore impatto sociale, soprattutto se accompagnati da iniziative di innovazione sociale come lo sviluppo di servizi e modelli collaborativi e cooperativi che soddisfano i bisogni delle comunità creando relazioni e innalzando la qualità della vita”.
“Sul tema delle nuove tecnologie e nuovi vettori energetici, come l’idrogeno e i biocombustibili – ha detto ancora Latronico – per permettere lo sviluppo di vettori energetici alternativi è fondamentale intervenire sul fronte delle infrastrutture e delle reti (miscelazione con il gas, infrastrutture nuove o convertite) e sul fronte industriale e della mobilità. Per questo è stato pensato il bando Pnrr sull’idrogeno verde da biomassa per un importo di 18,5 milioni di euro”.
“Per ciò che attiene la promozione della sicurezza energetica – ha concluso Latronico – alla luce dell’evoluzione del contesto internazionale, si profila l’opportunità di rafforzare e diversificare le interconnessioni con l’estero e di presidiare le infrastrutture di approvvigionamento, con particolare riferimento al gas naturale”.