I soci del Cav (Centro di aiuto alla vita) sono soddisfatti di come si è svolta la giornata nazionale pro-vita che anche nel centro jonico ha visto impegnati, nella chiese cittadine, i volontari nel donare una pianta, la primula, in cambio di un contributo simbolico. Il freddo polare non ha scoraggiato laici e chierici impegnati tutti nell’invertire la tendenza da “inverno demografico” (metafora di un panorama grigio, senza sole e senza luce riferito alle nascite) a “primavera demografica”. Oltre 250 primule sono andate via e il ricavato servirà a sensibilizzare l’opinione pubblica, anche con gesti concreti, che la vita non si tocca. Tipo quello di qualche settimana fa quando i volontari del centro jonico hanno aiutato una ragazza madre extracomunitaria che dopo il parto ha ricevuto l’assistenza morale e materiale di cui necessitava. Quella di domenica non è una ripartenza perché il percorso intrapreso non si è mai fermato, ma una testimonianza di affetto e gratitudine dei cittadini lucani verso soci e socie del Cav che quotidianamente tralasciano i loro impegni personali per dedicarsi agli altri, soprattutto donne. E il risultato è stato un grande incoraggiamento a continuare, a perseverare, su una strada sempre più in salita, viste le statistiche nazionali sulla natalità, di un cambio di marcia che, se si vuole rimanere in tema di stagioni, possa portare se non ad una “estate” almeno ad una “primavera” demografica. Arrestare il trend negativo sarebbe già qualcosa prima di sperare in una risalita verso il segno più. Nessuna paura. Mai gettare la spugna. Sono queste le parole d’ordine del Cav. Loro ci sono e non lasciano mai nessuno solo.
Feb 07