Buccico due anni dopo: il bilancio della gestione amministrativa dell’ex sindaco di Matera e le motivazioni che hanno determinato le sue dimissioni sono state illustrate nel corso di un incontro pubblico promosso in mattinata al cinema Comunale di Matera, quello che il primo cittadino continua a chiamare con un pizzico di nostalgia il cinema “Impero”. Una struttura storica che per quanto affascinante non poteva certamente contenere tutta la folla che con una puntualità svizzera si è presentata in piazza Vittorio Veneto per ascoltare tutta la verità del primo cittadino. Tantissimi cittadini si sono dovuti accontentare dei due piccoli schermi presenti all’esterno del Comunale che diffondevano immagini e audio dell’appuntamento con la città voluto dall’ex sindaco di Matera.
Buccico saluta tutti i consiglieri comunali e provinciali presenti sul palco (“Ci sono gli amici veri, mentre i presunti e falsi amici non hanno avuto il coraggio di essere presenti”) e poi precisa: “Siamo tornati in quello che io chiamo sempre il cinema Impero perchè è cominciata qui la nostra battaglia politica per conquistare la città di Matera. Ma sia chiaro: non scenderò al livello del gossip dei miei avversari. Sono qui per raccontare cosa è accaduto durante la mia esperienza di governo. E partirò dall’inizio. Io sono per la democrazia delle preferenze. Mi hanno chiesto di candidarmi al sindaco di Matera e ho accettato questa sfida solo per l’amore che nutro nei confronti della mia città. Potevo restare a Roma, continuando ad intascare quello stipendio immeritato per quello che fanno i senatori ed invece ho scelto di servire questa citta, una città in agonia, succube di un potere senza alternativa, dove la voce dell’opposizione era come quella dell’alfabeto braille.
Voglio chiarire subito che mi sono dimesso perché non avevo più la maggioranza in consiglio comunale. Per riaverla mi hanno posto alla questua e al compromesso, situazioni che non fanno parte del mio stile di vita. E’ vero, qualcuno si è dispiaciuto quando mi sono dimesso e so anche che qualcun altro ha festeggiato. Erano liberi di farlo ma a queste persone voglio ricordare che il cattivo gusto non può essere pagato con i soldi. Adesso so anche che al Comune stanno già cercando di ripristinare l’orticello dell’ozio mentre è ripreso il cabotaggio delle assunzioni condizionate dalle promesse politiche. Ma c’è ancora forza per dare corpo alla speranza.
Quando sono diventato sindaco di Matera ho trovato situazioni di illegalità insostenibili. Credetemi, la realtà superava la fantasia. Vi porto alcuni esempi. A piazza Firrao, dove c’è il parcheggio sotterraneo, c’era anche un lavaggio abusivo gestito da alcuni extracomunitari. Massimo rispetto per chi ha il colore della pelle diverso dalla nostra perché tutti abbiamo un’anima e quindi per questo mi schiero dalla parte di Fini e boccio Bossi, ma il lavaggio andava smantellato perché la legge va rispettata. Situazioni di abuso riguardavano anche due scuole, il complesso di via Lazzazzera e la scuola media Giovanni Pascoli. In entrambi i casi c’erano famiglie che occupavano da diversi anni alcuni locali pubblici di pertinenza delle scuole: per loro è arrivato lo sgombro coatto. Ma voglio far notare che queste situazioni di illegalità erano tollerate nell’indifferenza non solo dalle precedenti amministrazioni ma anche da coloro che avrebbero dovuto far rispettare l’ordine pubblico.”
Il sindaco ricorda anche di essere stato l’unico ad abbattere costruzioni abusive, come quella di tre piani presente al borgo La Martella. “Non ho fatto distinzioni neanche quando mi hanno segnalato che una costruzione era del padre di uno che si era candidato nelle nostre liste. Come avevo detto già in precedenza, al Comune di Matera dovevamo restare in carica almeno per due legislature per portare a termine il lavoro che è stato avviato: penso alle 9mila pratica di condono abbandonate, alle pratiche per il terremoto dell’80, alla vicenda degli oneri di urbanizzazione nel Peep. Voglio ricordare che abbiamo stabilizzato 70 precari senza chiedere un voto. In proposito ricordo con affetto una signora che in occasione della stabilizzazione avvenuta dopo le elezioni provinciali mi ha ringraziato perché le avevo ridato la dignita. Prima si considerava un mercato elettorale. E purtroppo la dipendenza dal potere politico crea la clientela. Ma torniamo al nostro bilancio “biennale”.
Con 42 milioni di euro il bilancio del comune di Matera non poteva permettere grandi investimenti ma il dato curioso è che i tre revisori dei conti nominati dal centro-sinistra, dopo aver approvato con riserva l’ultimo bilancio della giunta precedente, ha approvato senza riserva il nostro bilancio. In questa occasione parlerò di atti e di fatti, senza alcun timore di essere smentito. Il primo segnale che ho dato è stato quello di ridurre i costi della politica. Io credo che la politica sia un servizio, un obbligo morale nei confronti dei cittadini e pertanto non deve arricchire. Per questo ho deciso di non prendere lo stipendio da sindaco. Qualcuno ha giustificato la mia decisione con il fatto che sono già troppo ricco. A queste persone dico che nella mia vita non sono nato povero ma non mi sono nemmeno arricchito come hanno fatto invece alcuni personaggi in questa città. Con il senno di poi dico che ho sbagliato perché avrei dovuto prendere lo stipendio e donarlo ai poveri della nostra città. Ma non è tutto. Al Comune ho ridotto il numero dei telefoni e ho azzerato le auto blu. E ci hanno definiti dei marziani quando ho deciso di avviare un concorso per nominare i nuovi dirigenti. Il mio concetto di amministrazione doveva essere sempre legato al merito e alla competenza.
L’altro criterio al quale ho fatto riferimento è stato quello della legalità e della sicurezza. Con il consigliere Pedicini siamo riusciti a confermare Matera tra le città più sicure d’Italia. Anche il difensore civico, l’avvocato Chiriani, dopo essere stato nominato da tutti i gruppi politici ha svolto un ottimo lavoro. Ho scoperto che due vigili erano in servizio presso la Procura della Repubblica senza che fosse necessaria la loro presenza in quel posto di lavoro. Sono stati trasferiti immediatamente al Comando Municipale. Abbiamo triplicato la spesa destinata alle politiche sociali, destinando risorse per l’assistenza agli anziani, per i disabili gravi, per gli immigrati. Abbiamo risolto un problema che affliggeva i commercianti, ovvero quello del certificato di agibilità al momento di avviare un’attività commerciale. Ho preso a cuore il problema di quanti non si possono permettere una casa, puntando sull’edilizia sociale e sono caduto anche per questo… Non posso raccontare in questa occasione tutto quello che abbiamo fatto, per farlo ci vorrebbe una settimana conviviale davanti a un camino… Poi scopro che il solito “grillo parlante” ha inviato una lista con tutte le cose che Buccico non ha fatto e tutte quelle che dovrebbe fare il commissario sino a primavera.”
Tra i traguardi più importanti di cui va fiero Buccico c’è anche la scuola di restauro, “salvata” grazie all’impegno dello stimato avvocato Raffaello De Ruggieri, che Buccico ringrazia pubblicamente. Per responsabilità non imputabili alla nostra amministrazione ma alla vecchia giunta provinciale avevamo perso la scuola ma siamo riusciti ad assegnare la sede di Santa Lucia alle malve e alcuni uffici al primo piano del palazzo di Città. Tra gli impegni portati a termine Buccico ricorda l’avvio della SSIS, che rischiava di trasferirsi a Potenza dopo lo spostamento temporaneo a Macchia di Ferrandina, l’impegno per il Museo Demo-etno-antropologico, che oggi appare con un progetto culturale elitario ma che presto si trasformerà in un grande contenitore utile per valorizzare la risorsa turismo sul nostro territorio. E a proposito di turismo Buccico cita anche l’inaugurazione della Cava del Sole, avvenuta due estati fa con la presenza del grande musicista Piovani. Dal turismo alle attività produttive. L’ex sindaco attribuisce alla sua amministrazione ed in particolare all’assessore all’urbanistica Guida l’assegnazione a Matera della Zona Franca Urbana: “Un risultato eccezionale ottenuto grazie al lavoro svolto per quattro giorni e quattro notti dall’assessore Guida assieme a tre giovani professionisti che hanno redatto il progetto più interessante rispetto a quello presentato da Melfi e Potenza e da altri centri limitrofi della Puglia. Per uscire dall’isolamento il sindaco si è impegnato anche per finanziare il tratto di 17 chilometri Matera-Gioia che consentirebbe alla città di raggiungere una importante rete autostradale”.
Altro importante atto amministrativo riguarda l’asse commerciale Matera-Venusio per il quale si attende solamente il parere positivo della Regione dal punto di vista geologico. Anche in questo caso è stato raggiunto un importante risultato perché oltre alla sala multimediale a Venusto sono previste nuove case popolari. L’elenco dei fatti si arricchisce con la farmacia a La Martella, la pulizia di Piazza Mulino con la chiusura nelle ore notturne attraverso i cancelli, la riqualificazione di Piazza Sedile, definito il salottino della città di Matera, il concorso internazionale con la presenza di cinque archistar per ripensare il centro direzionale già previsto alle spalle del Comune. Anche in questo caso, ricorda Buccico, in quella zona nota come la collina di Macamarda erano previste costruzioni a cui destinare il 30% per l’edilizia residenziale e il 70% agli uffici pubblici ma ancora una volta una classe politica incapace è stata schiacciata dagli interessi dei costruttori. Le azioni amministrative del governo Buccico hanno riguardato anche vico del commercio, l’assegnazione di nuovi locali nei Sassi, le licenze dei taxi, l’appalto della nettezza urbana.
In proposito Buccico si concede un nuovo excursus per ricordare tutti i problemi che hanno preceduto l’affidamento del servizio al termine di una regolare gara di appalto vinta da due imprese “di cui non conosco nemmeno il nome”. Una precisazione che non arriva a caso perché Buccico punta il dito contro chi lo ha trasformato “nel nuovo mostro di Firenze”. Il riferimento è alla tv locale e ai suoi giornalisti, definiti “bugiardi, mascalzoni, calunniatori, censori televisivi, donnette da cortile”. “Per i censori televisivi non c’è stata una cosa che abbiamo fatto bene…” I fatti: “Un naif giornalista televisivo nell’aprile del 2009 si presenta in tv e con una busta in mano annuncia che all’interno è contenuto il nome della ditta che vincerà la gara di appalto per il servizio di igiene urbana”. Buccico viene informato di questa dichiarazione e chiede al notaio di poter assistere all’apertura delle buste per verificare se quanto dichiarato corrispondeva a verità o meno. Dopo aver verificato che il nome della ditta presente in quella busta non coincideva con quello delle due imprese che si sono costituite in ATI e si sono aggiudicate la gara di appalto, Buccico ha preannunciato “la denuncia al tribunale per diffamazione: la somma che sarà ricavata per il risarcimento dei danni morali sarà devoluta ai poveri della nostra città”. Per quanto riguarda il nuovo bando già appaltato, Buccico ha ricordato che sarà ripresa la raccolta differenziata affinchè il servizio possa produrre benefici e non solo costi per la collettività. La grande novità sarà la presenza di un operatore ecologico che effettuerà il servizio porta a porta nei Rioni Sassi e nel centro storico.
I botti finali di “Nicolino” Buccico, come i fuochi d’artificio della Madonna della Bruna, arrivano nella parte finale dell’incontro con i cittadini. Buccico si è dimesso perché in consiglio comunale, dopo il divorzio dalle civiche, è venuto meno anche l’appoggio dell’UDC. Le tensioni cominciano quando si devono approvare le variazioni al piano regolatore predisposto dal professor Nigro, eletto tra l’altro dalla giunta Porcari e confermato anche con l’arrivo di Buccico. Premesso che a Matera una casa arriva a costare anche lo stesso prezzo registrato a Roma e che da sindaco mi sono impegnato per favorire chi una casa non può comprarla per ovvie ragioni economiche, dovete sapere che a Matera c’è una zona del quartiere Serra Rifusa in cui alcuni cittadini hanno comprato case senza sapere che erano costruite con destinazioni turistico-alberghiere e che quindi non permettevano al notaio di produrre l’atto per consentire alle famiglie di andarci ad abitare. Per affermare il principio della legalità ho detto che sarebbe stato il consiglio comunale a decidere l’eventuale trasformazione della destinazione d’uso di quelle abitazioni. Questo perché non solo la legge è uguale per tutti ma anche perché tutti i cittadini sono uguali dinanzi alla legge. Nello stesso periodo mentre il governo Berlusconi vara il piano casa nazionale, la Regione approva il piano casa regionale e “come per magia” all’art. 5 comma 3, si prevedono mutamenti d’uso per residenze turistico-alberghiere. Nello stesso periodo la società Matera ’90 presentava un progetto di edilizia sociale sulla base di quanto previsto dal piano casa nazionale. Il Comune di Matera si limitava a chiamare il responsabile del ministro competente per chiedere se era possibile presentare il progetto. Buccico ribadisce che sul progetto di contrada San Francesco non è stato approvato nemmeno un metro quadro ma all’opinione pubblica si voleva far credere che il sindaco aveva richiesto il consiglio comunale per la vicenda di Serra Rifusa e di non ritenere opportuno questo passaggio istituzionale per Matera 90. Niente di più falso. In realtà stiamo parlando di due cose differenti perché il Comune per Matera 90 ha svolto solo il ruolo di “ufficio postale”, ha fatto da tramite tra l’impresa e il governo rispettando la procedura prevista dal piano casa nazionale. Se Roma approverà questo progetto, spetterà al Comune valutare i parametri urbanistici e approvarlo attraverso una discussione in consiglio comunale.
In conclusione Buccico ammette: “Le liste civiche sono state il mio suicidio, inconsapevole. Progressivamente le civiche sono diventate una diaspora implosa, sono andate via e con me è rimasto solo il sindaco Acito, che avrà pure un caratterino ma è una persona competente. Tra Acito e i consiglieri delle civiche ho scelto Acito per dall’altra parte non c’erano elementi di stabilizzazione politica. Credo di aver atto la scelta migliore e non sono pentito. A Matera non hanno compreso cosa vuol dire lista civica: qui viene intesa come una lista senza il simbolo di un partito, io invece ritengo che una lista civica deve puntare al senso civico della città che vuole rappresentare. Questo non è avvenuto perché oggi non ci sono più i partiti ma solo gli interessi. Dei consiglieri di opposizione ringrazia Viti e Chietera mentre sull’UDC pur rispettando il leader Casini si chiede come si possa accettare un miscuglio scaturito dalle ultime elezioni provinciali, con un consigliere comunale eletto in una civica che si ritrova adesso in consiglio provinciale nell’UDC dopo una candidatura avvenuta in un’altra lista civica.
Buccico attacca anche il presidente della provincia Franco Stella sulle nomine all’Apea e all’Ageforma. Dopo aver illustrato nei dettagli le funzioni che spettano a questi due enti che fanno riferimento alla Provincia, Buccico ha ricordato che i bando, pubblicato solo nel mese di agosto, ha visto la partecipazione di 79 persone e tra questi c’erano molti laureati. Eppure nell’Apea figura anche il nome di Sergio Cappella, figlio del consigliere comunale Giuliano, esponente in quota UDC, il partito che ha provocato la crisi di governo con l’uscita dalla maggioranza. Applausi a scena aperta.
In attesa di chiarire anche i rapporti con Viceconte e Latronico, già esponenti di spicco di Forza Italia che non hanno spesso condiviso le posizioni di Buccico sulle scelte del PDL a livello locale (“E’ sempre il fuoco amico che ti pugnala ma noi abbiamo sempre saputo che Toto non è stato amico nostro…”), Buccico rilancia il suo impegno per la politica materana attraverso la costituzione di un’associazione che fa riferimento alla Fondazione Fare Futuro di Gianfranco Fini: si chiama Lucania Futuro e in città sarà presente con Matera Futuro. “Vogliamo batterci ancora per il nostro territorio – ha concluso l’ex sindaco di Matera – ma non ha discapito della nostra coscienza. Per questo esprimo solidarietà a Franco Carbone per quanto accaduto a Bernalda.” Buccico saluta con il suo slogan preferito “Viva Matera” e lascia il suo Cinema Impero con grande serenità. Si è dimesso per aver perso la maggioranza ma non esce sconfitto. E spiega perchè “Adesso al Comune c’è già chi pensa di poter applicare il proverbio che dice “quando il gatto non c’è i topi ballano” ma il gatto non se n’è andato perché il gatto è la città. Ai miei avversari dico. “Non ballate, l’ultimo ballo deve essere ancora scritto”.
Michele Capolupo
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Onore a Buccico perchè stai cercando di pulire 30 anni di M…A sarà difficile ma solo provarci ti fa onore non mollare
Buccico nn mollare
Matera ti ama..
Innanzitutto 1000 complimenti al redattore Michele Capolupo per come ha descritto nei minimi e fedeli dettagli questo importante evento politico per la città di Matera.E onore a Buccico,ha detto davvero tutta la verità,senza paure.Che brivido la sua espressione quando ha detto “attenzione,il gatto non se n’è andato”.E’ importante che un politico denunci chiaramente la raccomandazione di un altro politico,come Cappella.Buccico ha davvero abbattuto i costi della politica.la notizia usci anche sui giornali nazionali “Matera è la città con il piu basso costo della politica”.W BUCCICO W MATERA
onore a BUCCICO per la sua trasparenza!!!Di questi tempi nessuno è come lui!!!BUCCICO SINDACO DI MATERA!!!BUCCICO,LA CITTà TI CHIAMA!!