Legge quadro sulla non autosufficienza, Summa (Spi Cgil): “Si rispettino le scadenze stabilite dal Pnrr. Intanto la Regione Basilicata riapra il confronto con le parti sociali per l’approvazione di un Piano regionale della non autosufficienza e la creazione di un fondo regionale integrativo a quello nazionale”. Di seguito la nota integrale.
“Il Pnrr ha fissato al primo trimestre 2023 il termine per l’adozione della legge delega sulla non autosufficienza e al primo trimestre 2024 il termine per l’approvazione dei decreti legislativi delegati. L’auspicio è che le scadenze vengano rispettate, in modo da dare finalmente risposte ai milioni di anziani e ai loro caregiver”. È quanto afferma il segretario generale dello Spi Cgil Basilicata, Angelo Summa. “Per rispettare queste scadenze – spiega Summa – come Cgil abbiamo sollecitato sin dall’approvazione del Pnrr la presentazione del disegno di legge, auspicando un efficace coordinamento tra ministero del Lavoro e delle politiche sociali e ministero della Salute e un pieno coinvolgimento delle organizzazioni sindacali. Ora si tratta di qualificare l’approvazione della legge delega, che prevede un percorso articolato e impegnativo per l’attuazione della riforma. Si apre dunque una fase importante sia nell’iter di approvazione di questo disegno di legge che nell’emanazione dei decreti attuativi, che assicuri un sistema sulla non autosufficienza universale e pubblico, superando divari territoriali per quanto riguarda i servizi e la presa in carico delle persone interessate”.
Il segretario ricorda che da anni i sindacati dei pensionati rivendicano una legge quadro sulla non autosufficienza “per la tutela della dignità e la promozione delle condizioni di vita indipendente, anche di cura e di assistenza delle persone anziane. Un risultato positivo di questa mobilitazione è stato raggiunto con l’inserimento di una riforma relativa alle persone anziane non autosufficienti tra gli obiettivi del Pnrr (missione 5 – componente 2). Il disegno di legge in discussione presenta certamente elementi positivi e finalmente affronta in modo organico il tema del diritto alla salute, al benessere, alla cura, all’assistenza delle persone anziane. Si tratta di una vera emergenza sociale per l’Italia che, dopo il Giappone, è il Paese con il livello di popolazione anziana più elevato al mondo e dove il tasso di non autosufficienza (anni di vita con disabilità) è tra i peggiori”. In Basilicata, secondo i dati Istat, al primo gennaio 2022 la popolazione anziana (over 65) rappresenta il 23% della popolazione totale e la popolazione over 74 è di 54.000 abitanti, di cui il 10% con cronicità semplice, il 3,9% con cronicità complessa e avanzata, il 4% con disabilità e il 5,75% con disabilità gravissima.
“Con questi numeri – riprende Summa – è chiaro che la riforma deve garantire la presa in carico della condizione di fragilità della persona anziana nella cornice più generale di norme a tutela di tutti coloro che si trovano in una condizione di non autosufficienza, che riguarda milioni di persone. La legge delega deve essere parte di una riforma complessiva del sistema di welfare che abbia l’obiettivo di rimettere al centro una vera integrazione tra servizio sanitario nazionale e sistema socio-assistenziale, che armonizzi, coordini e rimetta al centro il diritto alla cura per tutti e tutte. La prevista revisione degli svariati meccanismi e fonti di finanziamento deve servire a creare un adeguato Fondo nazionale per la non autosufficienza pubblico di natura universale. Accanto a un consistente incremento del Fondo sanitario nazionale largamente sottodimensionato, occorre prevedere un processo di progressivo adeguamento del Fondo nazionale per sostenere le misure previste dalla legge delega, il consolidamento strutturale del sistema dei Leps a favore delle persone non autosufficienti sull’intero territorio nazionale e per garantirne l’integrazione con i Livelli di assistenza sanitaria. Solo così si può scongiurare il progressivo spostamento delle prestazioni sociali e socio sanitarie rivolte alla non autosufficienza in ambito privato, assicurativo o di mercato, lasciando al sistema pubblico tutta la fascia dei cosiddetti indigenti e demandando al sistema contrattuale dei Fondi Negoziali, l’erogazione delle prestazioni non garantite, sia sociali che sanitarie, già oggi numerosissime. Sarebbe la negazione di un sistema di presa in carico pubblica e universale delle persone in condizione di maggior fragilità”.
Lo Spi Cgil “da un lato vigilerà perché il Governo porti a termine la riforma – afferma Summa – e dall’altro chiediamo nuovamente al governo regionale della Basilicata di finanziare la legge regionale 29 del 2017 in materia di promozione e valorizzazione dell’invecchiamento attivo e della solidarietà tra generazioni, approvata all’unanimità dal Consiglio regionale, rimasta disapplicata, e di avviare il confronto per arrivare all’approvazione di un Piano regionale della non autosufficienza e alla creazione di un fondo regionale, integrativo di quello nazionale. Alla luce degli ultimi sviluppi – conclude Summa – è necessario ora più che mai riaprire il confronto con il governo regionale e affrontare le tante questioni irrisolte, dallo stato di attuazione dei piani intercomunali socio sanitari e socio assistenziali per Ambiti Territoriali alla regolamentazione dell’accreditamento delle strutture residenziali per anziani o che comunque svolgano servizi e attività socio sanitarie e socio assistenziali, al piano per lo smaltimento delle liste di attesa per le prestazioni sanitarie”.