Consigliere regionale Leggieri (M5s): La “macchina del fango” e qualche cattivo maestro. Di seguito la nota integrale.
Lo scorso anno un’inchiesta della Procura di Potenza portò alla luce strane operazioni per denigrare e colpire nella dignità e negli affetti alcuni amministratori ed ex amministratori del Comune di Ruoti. Operazioni che vennero svolte dalla cosiddetta “macchina del fango” per distruggere la reputazione di questa o quella persona. Negli ultimi giorni il deprimente quadro emerso un anno fa – a tratti boccaccesco, a tratti condito dal più bavoso voyerismo con intenti tutt’altro che innocenti – è stato posto all’attenzione dell’opinione pubblica da alcuni interventi dei diretti interessati, vale a dire la ex sindaca di Ruoti, Anna Maria Scalise, e l’attuale primo cittadino di quello stesso borgo, Franco Gentilisca.
Entrambi hanno posto all’attenzione dell’opinione pubblica, ma anche del Garante regionale per l’Infanzia, dell’Ordine dei Giornalisti di Basilicata e di chi pontifica sempre sul ruolo delle donne, un tema non di poco conto. Anzi, direi molto rilevante: la presenza – o meglio il “salire in cattedra” – di una delle persone coinvolte nell’inchiesta di un anno fa in occasione di alcuni convegni nelle scuole, alla presenza di chi dovrebbe ricevere buoni insegnamenti, prima di tutto di vita, indicazioni preziose per la carriera scolastica e per vivere dignitosamente come cittadini. La stessa persona che si occupa, nell’Ufficio stampa della Provincia di Potenza, della comunicazione istituzionale e che organizza attività “culturali” con al centro i lucani nel mondo, senza mai disdegnare il ruolo di cerimoniere ed esperto di social media.
Al netto della presunzione di innocenza e senza scadere nel tifo da stadio per questa o quella persona, una questione di opportunità – e hanno fatto bene a sollevarla Scalise e Gentilisca – si pone con tutta la sua dirompenza. Sulla vicenda del responsabile dell’Ufficio Stampa della Provincia di Potenza me ne sono occupato più e più volte, provocando anche le sue scomposte reazioni, uscite non proprio eleganti nei miei confronti, quasi isteriche direi,nella piazza pubblica dei social, tenuta, comunque, costantemente sotto controllo anche da parte di chi è deputato a farlo.
Non voglio, perciò, prestare il fianco a nessuna strumentalizzazione e a nuovi attacchi scriteriati e nevrotici, che scadono poi nel più ridicolo vittimismo. Mi associo però alle garbate e profonde riflessioni di Anna Maria Scalise e Franco Gentilisca, sperando che altri si esprimano senza tentennamenti su quanto accaduto, al fine di evitare che si ripetano situazioni simili. La mano di qualche irresponsabile è sempre pronta per far ripartire la “macchina del fango” o a mantenerla accesa, seppur con i motori al minimo.
Di seguito la replica del giornalista Luigi Scaglione
Ha ragione il Consigliere Leggieri, la macchina del fango (anche la sua) nei miei confronti al limite dello stalking continua sotto mentite spoglie anche adombrando il principio del limitare la mia libertà di espressione, di lavoro, di difesa delle mie tesi nell’indagine in oggetto e di opinione e finanche di movimento, che questa volta affido ai miei legali per le denunce del caso.