Losacco (Aspat Basilicata): Chiediamo al Presidente Bardi e all’Assessore Fanelli di non penalizzare i Presidi ambulatoriali accreditati che sono sempre stati efficienti nel Sistema. Di seguito la nota integrale.
L’Aspat Basilicata ha accolto con favore l’istituzione del Tavolo regionale permanente sulla Sanità privata per l’assistenza specialistica ambulatoriale guardando con fiducia a questa nuova possibilità dopo anni di mancato confronto e dopo la profonda rottura che si è realizzata dal mese di agosto u.s., quando improvvisamente e senza alcuna discussione è stata adottata la dgr 482/2022, “provvedimento fortemente iniquo e ingiusto”! In seguito al primo incontro di insediamento del Tavolo, avvenuto il 7 febbraio u.s., al compiacimento iniziale è seguita purtroppo la delusione per una partecipazione che si è rivelata infruttuosa e lontana dalle soluzioni dei problemi. Un Tavolo insoddisfacente che ha amplificato dubbi e preoccupazioni per la salute dei cittadini lucani, per la Qualità dei servizi e per i Livelli occupazionali. Favorire lo sviluppo di alleanze con gli Operatori è una componente fondamentale di un Sistema Sanitario che vuole integrare e migliorare la Qualità dell’assistenza, le posizioni preconcette mal si conciliano con le aspettative di chi eroga prestazioni in nome e per conto del SSR. Un Tavolo che deve trattare questioni importanti che riguardano l’assistenza sanitaria e le sorti di decine di strutture senza il Decisore finale è un Tavolo improduttivo!
Abbiamo accolto la nomina del nuovo Direttore del Dipartimento Salute, l’ing. Bortolan, con interesse, un professionista qualificato, abile, con un curriculum avvalorato da esperienze di docenza e di incarichi in Agenas e nel settore del welfare per la Regione Lombardia, nonché esperto di flussi informativi. Ci aspettiamo un approccio nuovo, un metodo di lavoro basato sull’ approfondito confronto per poter accompagnare il Settore della Specialistica ambulatoriale verso modelli innovativi più adeguati alle peculiarità del nostro territorio. Il Direttore ha richiamato a modello le regioni “più performanti”. Se si pensa che la soluzione dei problemi della Sanità Lucana sono le strutture private accreditate che hanno un peso solo del 2 per cento sull’intero sistema si sbaglia bersaglio. Il Direttore Bortolan insedia il Tavolo comunicando di non avere informazioni in merito alla disponibilità delle ulteriori risorse per il pagamento delle prestazioni erogate al 31 dicembre 2022 e che le risorse disponibili, a partire dal prossimo 2024, saranno quelle previste dal DL n 95/2012, private di quelle aggiuntive previste dalla LR n 29/2022, un taglio lineare di ulteriori 5 mln di € alle già insufficienti risorse e che ulteriori valutazioni in merito alle questioni economiche sono prettamente politiche.
Per scongiurare il rischio reale di partecipare a un Tavolo dove non si potrà concludere nulla, chiediamo aiuto alla Politica, quella che non abdica ma che decide! E’ evidente che le risorse disponibili sono insufficienti a coprire le prestazioni che forniamo e che per anni abbiamo erogato senza remunerazione! E’ altresì evidente che l’erogazione oltre il budget ha contribuito all’abbattimento di una parte delle Liste di attesa e che il fatturato del 2022 rappresenta il dato più recente, che meglio fotografa l’attuale fabbisogno assistenziale da cui non si può prescindere. Il timore è quello di una programmazione che nel merito e nella metodologia non segua la giusta direzione per rendere un servizio migliore a chi vive quotidianamente il bisogno di affidarsi alle cure della specialistica ambulatoriale e che determini, ancora una volta, budget sottostimati per il privato accreditato che conseguentemente non riuscirà a garantire la continuità assistenziale. La continuità assistenziale è messa a rischio già con i previsti tetti mensili applicati per il primo trimestre del 2023 che determineranno sicuramente degli stop erogativi a partire dal 15°-18° giorno di ogni mese.
I fondi disponibili per le strutture private accreditate per la specialistica ambulatoriale sono sicuramente insufficienti, lavoriamo con Tariffe ferme al 1996 e non è sostenibile un ulteriore taglio lineare. Parliamo certo di una spesa vincolata, ma i cittadini hanno il diritto di curarsi e di accedere alle prestazioni, l’unica soluzione è farsi carico della spesa sanitaria aggiuntiva e destinare maggiori risorse dal Bilancio come hanno già fatto altre Regioni, anche la Corte Costituzionale si è espressa in merito sostenendo la fattibilità di tale soluzione. La sanità è Pubblica, sia che sia erogata dal Pubblico che dal Privato accreditato e il Privato accreditato dovrebbe avere un peso maggiore per i costi che sono minori, le due realtà non sono in competizione fra di loro ma complementari. Chiediamo al Presidente Bardi e all’Assessore Fanelli di non penalizzare i Presidi ambulatoriali accreditati che sono sempre stati efficienti nel Sistema. Con una giusta Programmazione basata sul calcolo del reale fabbisogno, considerando i requisiti della potenzialità erogativa di ogni struttura e con l’assegnazione di risorse eque, si eviterà l’interruzione dell’erogazione dei LEA (prestazioni che il SSR deve fornire a tutti i cittadini), l’aumento delle liste di attesa, e si potrà contemplare sicuramente il contenimento della spesa, il diritto degli assistiti alla fruizione di adeguate prestazioni sanitarie e le legittime aspettative degli erogatori privati.