Assunzione a tempo indeterminato di personale appartenente agli ambiti sociali, Fp Cgil: Tutti gli ambiti territoriali e i sindaci dei Comuni della provincia si attivino per non perdere questa grande opportunità. Di seguito la nota integrale.
La proroga per l’assunzione di personale appartenente agli ambiti sociali inserita nella legge di Bilancio 2023 dà ai Comuni l’importante possibilità di procedere al potenziamento dei servizi sociali territoriali. Un’opportunità imperdibile che gli enti, nonostante le continue sollecitazioni delle organizzazioni sindacali, non hanno sino ad ora saputo o voluto cogliere. Per accedere ai contributi previsti dalla legge di Bilancio 2021, gli ambiti territoriali dovranno inviare al ministero del Lavoro e delle politiche sociali, entro la scadenza del 28 febbraio prossimo, la tabella di assunzione del personale a tempo indeterminato. Chiediamo che tutti gli ambiti territoriali e i sindaci dei Comuni della provincia si attivino per non perdere questa grande opportunità e all’Anci di supportare tutte le amministrazioni, provando a sollecitare indirizzi univoci.
L’assunzione a tempo indeterminato di personale appartenente agli ambiti sociali rappresenta un vero e proprio investimento sul servizio pubblico e su un sistema integrato di salute. In un contesto normativo alquanto favorevole, resta in piedi solo il tema della volontà politica di accedere a questi finanziamenti per avere servizi sociali comunali di qualità, servizi stabili con personale stabile.
A tali risorse si potrà accedere anche stabilizzando il personale che ha maturato i requisiti per la stabilizzazione previsti dalla legge Madia e precisamente la maturazione di 36 mesi a tempo determinato. Le norme in vigore, non bisogna dimenticarlo, permetteranno di effettuare assunzioni in deroga ai vincoli di contenimento di spesa del personale, non intaccando, così, la capacità assunzionale dei piani dei fabbisogni e attraverso l’utilizzo di risorse con cui finanziarle, risorse attestate a carico di due diversi fondi distribuiti ai Comuni, ovvero quota parte del fondo per la lotta alla povertà e all’esclusione sociale, fondo strutturale soggetto a programmazione triennale e quota parte del fondo di solidarietà comunale finalizzata al finanziamento e allo sviluppo dei servizi sociali comunali, anch’esso strutturale. Ciò potrebbe permettere il raggiungimento di un traguardo ambizioso, ovvero del livello essenziale delle prestazioni di assistenza sociale (LEP), che prevede un assistente sociale ogni 5.000 abitanti, con l’ulteriore obiettivo sfida di un assistente sociale ogni 4.000 abitanti.