Centro Studi Progetto Basilicata, intervento di Marco Zipparri (sindaco Marsicovetere e socio fondatore Centro Studi Progetto Basilicata). Di seguito la nota integrale.
“C’è una condivisione di idee – spiega Marco Zipparri – di confronto e di programmi alla base del Centro Studi Progetto Basilicata. Un gruppo di sindaci ed amministratori locali che da tempo ascoltano i territori e le aree della Regione, dalle città capoluogo fino ai centri più piccoli. È questo un sentimento comune che lega le problematiche sollevate dai cittadini e che parte dall’ascolto che essi ricevono costantemente dai Sindaci dei territori che da sempre sono il “front Office” delle comunità. Da Irsina a Marsicovetere, da Potenza a Tursi senza mai dimenticare i centri più piccoli e quei territori che, per caratteristiche orografiche e con poca densità demografica, avvertono maggiormente non solo il costante spopolamento della Regione, ma spesso non hanno un’interfaccia diretta con la politica regionale. Ed è con questo auspicio che già da più di un anno ha preso forma e sostanza un Progetto di Basilicata attorno al quale i Sindaci sono protagonisti attenti e conoscitori narranti di una Basilcata che ha sempre più bisogno di affrontare le numerose problematiche a fianco dei lavoratori e dei dipendenti delle poche imprese e aziende che fanno fatica a resistere ad una crisi senza precedenti, che si è ancor più accentuata durante il periodo pandemico. Dialogo costante e diretto, rivolto ai giovani di una Regione che di fatto giovane non lo è più da molto tempo. -7000 è il numero di abitanti che questa terra perde ogni anno, e al netto di alcuni paesi che ancora resistono, la stragrande maggioranza dei piccoli centri deve fare i conti con una Sanità sempre meno attraente e con una disoccupazione che avanza inesorabilmente. All’interno dell’agenda che il Centro Studi pone in essere, vi è certamente una attenta analisi dei bisogni dei cittadini lucani. Il PNRR, i fondi Europei, le risorse provenienti dalle royalties petrolifere, dovranno purtroppo fare i conti con una autonomia differenziata che non aiuterà certamente le regioni del sud e dove la Basilicata rischia di pagare il prezzo più elevato.
Per questo, con in mano competenze ed esperienze amministrative maturate nel corso degli anni, l’obiettivo che si pone il Progetto, è di lavorare alacremente al futuro dei figli di questa Regione, che in 10.000 km quadrati ha uno scrigno di risorse naturali, ambientali, minerarie, culturali ed umane da valorizzare e da consegnare ai giovani che sono il futuro prossimo e che da tempo vengono dimenticati dalla politica