Stellantis Melfi, Mega (Cgil Basilicata), Esposito (Cgil Potenza), Calamita (Fiom Cgil Basilicata): In Basilicata a rischio 11mila posti di lavoro tra Stellantis e indotto. Si porti la vertenza ai tavoli nazionali e la Regione Basilicata chieda un incontro alla multinazionale prima che sia troppo tardi”.
La Cgil Basilicata e la Cgil di Potenza sostengono l’iniziativa indetta dalla Fiom Cgil domani martedì 14 febbraio sotto la sede del Mimit in occasione dell’incontro tra governo, sindacati e Stellantis. La Fiom Cgil nazionale alle 9:30 ha infatti convocato un’assemblea pubblica con la partecipazione delle delegate e dei delegati di tutta Italia. “Le lavoratrici e i lavoratori di Stellantis, insieme alle aziende della componentistica del settore auto – spiegano i segretari generali della Cgil Basilicata e della Cgil di Potenza, Fernando Mega e Vincenzo Esposito, congiuntamente alla segretaria generale della Fiom Cgil Basilicata, Giorgia Calamita – chiedono garanzie sul loro futuro. Allo stabilimento Stellantis di Melfi sono a rischio migliaia di posti di lavoro: parliamo di circa 11mila addetti compreso l’indotto, un sito produttivo tra i più grandi del Mezzogiorno. L’uso massiccio di ammortizzatori sociali con perdita di salario e in alcuni casi una distribuzione non equa delle giornate lavorative insieme alle continue fermate produttive non solo vede peggiorare la condizione dei lavoratori e delle lavoratrici ma getta un’ombra su quelli che sono gli investimenti annunciati a più riprese da Stellantis per la produzione a Melfi di 4 nuovi modelli completamente elettrificati ognuno appartenente a un brand diverso e di un’area di assemblaggio batterie elettriche, rispetto ai quali è ancora tutto fermo.
Situazione critica anche nelle aziende dell’indotto – continuano Mega, Esposito e Calamita – dove non stanno arrivando nuove commesse e dove la politica di taglio dei costi imposta da Stellantis rischia di ricadere sul salario dei lavoratori e sulla tenuta occupazionale. Anche qui sono molte le aziende che stanno facendo ricorso agli ammortizzatori sociali anche in deroga e che a breve ne esauriranno la capienza. In generale – precisano i segretari – nel 2022 per i lavoratori di tutto il settore automotive sono state 65 milioni le ore di cassa integrazione.
Stiamo vivendo una delle fasi più critiche per il nostro Paese, per il Mezzogiorno e per la Basilicata.
Siamo davanti a una trasformazione epocale in termini energetici e tecnologici che va traghettata e governata, non subita. Servono dunque sì un impegno concreto e garanzie da parte di Stellantis – concludono Mega, Esposito e Calamita – ma anche un protagonismo della Regione Basilicata a salvaguardia dell’intero settore automotive lucano, da sempre traino dell’economia del territorio. Chiediamo che la Regione porti la discussione sullo stabilimento di Melfi ai tavoli nazionali avviando una fase interlocutoria direttamente con i vertici della multinazionale prima che sia troppo tardi. È necessario che Stellantis utilizzi tutta la capacità produttiva installata e garantisca investimenti per la transizione industriale e per il rilancio dell’occupazione, ma allo stesso tempo serve un grande piano per la produzione di mobilità di cui la Basilicata deve essere protagonista e senza il quale rischiamo di perdere un settore fondamentale per l’economia”.