Con la benedizione del vescovo Monsignor Salvatore Ligorio nel pomeriggio di giovedì 21 giugno 2012 è stata riaperta al culto dei fedeli la chiesa di Santa Maria della Croce detta la Scordata in via Santo Stefano a Matera. Alla cerimonia di riapertura al culto hanno partecipato anche il parrocco dell’Immacolata, don Biagio Plasmati, il presidente della Provincia di Matera Franco Stella e il presidente del Consiglio provinciale Aldo Chietera e il Prefetto di Matera Luigi Pizzi. Dopo anni di abbandono la chiesa della Scordata, costruita nel 1779, è ritornata al suo antico splendore grazie ai fondi della CEI e all’interessamento delle Soprintendenze ai beni culturali e all’intervento di ditte e sponsor locali, stimolati ad avviare questo preziosa opera di ristrutturazione dall’artista materano Franco Di Pede. Era stato proprio Franco Di Pede ad occuparsi della chiesa detta della Scordata in occaisone di un lavoro di ricerca svolto da una classe della scuola media “G.Pascoli” nel 1981 quando l’artista materano era impegnato come docente di educazione artistica. Il lavoro, particolarmente apprezzato negli ambienti culturali, fu pubblicato sul Bollettino della Biblioteca Provinciale di Matera. Da ricordare anche che nel 1995 Di Pede all’interno della sua Associazione culturale Studio Arti Visive costituì un Comitato “Amici della Scordata” al quale aderì un folto gruppo di intellettuali “con il preciso scopo di sensibilizzare gli enti e le istituzioni locali per favorire il recupero, il restauro e la conservazione di un manufatto importante dal punto di vista storico-artistico per la città di Matera. Un traguardo raggiunto – precisa Di Pede – grazie all’impegno dell’Ufficio per i Beni cultrali ed Ecclesiastici dell’Arcidiocesi di Matera–Irsina, d’intesa con le Soprintendenze locali, la guida dei sacerdoti Biagio Plasmati e Davide Mannarella, la consulenza dell’architetto Renato D’Onofrio e dell’impresa Restauri D’Alessandro di Pisticci che dal 2006 al 2007 si è occupata di restaurare la facciata esterna mentre negli ultimi due anni la ditta OCRA srl di Matera, con la consulenza di Rita Padula della Soprintendenza ha ultimato il restauro dell’interno”.
Di Pede sottolinea l’interesse che questa chiesa ha suscitato nel 1981 presso l’Università agli Studi della Basilicata e le Università straniere, nonché le mostre e i convegn promossi a Matera e ad Altamura nei mesi di ottobre e novembre 1999 in occasione del bicentenario della sua costruzione. Questa della Scordata è la chiesa in cui venivano trasferiti i condannati all’esecuzione capitale per le vicende del 1779 (come racconta Gattini nelle sue note storiche sulla città di Matera (Napoli 1882, p.161 ndr)”.
Di Pede ha celebrato la riapertura al culto della chiesa Santa Maria della Croce detta della Scordata in una sua pubblicazione monografica che va ad arricchire la sua collezione storica. E da questo documento si apprende che questa chiesa apparteneva alla famiglia materana di Nunzio Nicola Bonamassa(1727-1812) di origine contadina e con la vocazione artistica: dal 1777 al 1886 i Bonamassa figurano infatti come gli autori del Carro trionfale costruito per la Madonna della Bruna. Dal ’74 al ’76 Nunzio Bonamassa – ricorda Di Pede – operò anche a Fasano. A Matera, nel 1776, tra l’altro, realizzò la tela raffigurante l’Immacolata, posta sul secondo altare a destra della chiesa di S. Francesco da Paola e l’Esaltazione della Croce, ossia la Madonna che contempla il Legno Sacro e gli altri simboli della Passione di Cristo per la chiesa di Santa Maria della Croce. Tra il 1780 e il 1789 dipinse il Cristo deposto per l’altare maggiore della chiesa di San Giuseppe. Probabilmente lavorò anche in alcuni paesi della provincia di Matera. Oggi grazie all’impegno del clero e alla sensibilità di Franco Di Pede la città di Matera ritrova una chiesa che ormai era abbandonata o se volete “Scordata”.
Alcune curiosità su questo gioiello del patrimonio storico-artistico-religioso restituito alla comunità materana. La chiesa di Santa Maria della Croce, meglio conosciuta come “La Scordata”, è il testimone più organico dell’architettura materana del XVIII secolo. E’ stata edificata in luogo periferico (contrada delle Croci) ma strategico, perché inserita in un itinerario di fede, tra alcuni edifici materani documentati a partire dal XVII secolo.
La posa della prima pietra probabilmente risale al 1774. Non ha subìto nel tempo sostanziali modifiche ad eccezione delle superfetazioni che, nell’arco di quest’ultimo secolo, hanno occultato la stupenda visione della rupe della Gravina.
La facciata rivolta verso Ovest non permette il coordinamento tra il blocco degli edifici preesistenti e la direttrice stradale (cul-de-sac) cosicché la bella facciata è tutta da scoprire dal passante che da via Santo Stefano si reca ai Sassi.
Michele Capolupo
La fotogallery della chiesa di Santa Maria della Croce detta la Scordata (foto www.sassilive.it)
le ricerche in merito alla Chiesa della “Scordata” sono vaghe. Chi scrive è Francesco, figlio della famiglia Casalino i cui eredi nel 1945 donarono al Capitolo della Cattedrale la Chiesa in questione (Vedi contratto di donazione in archivio al Capitolo). Sarebbe stato opportuno, visto che ha cercato di dare una visione storica della Chiesa della Scordata, approfondire la ricerca presso l’archivio della Cattedrale come citato.