Ministero della Cultura, Fp Cgil: alla Basilicata occorrono più risorse umane e strumentali. Serve un piano assunzionale straordinario per tutelare e rendere fruibili tutti i nostri beni culturali. Di seguito la nota integrale.
Accogliamo favorevolmente le rassicurazioni del Ministro della Cultura in merito alla scongiurata chiusura del Museo di Muro Lucano, a causa della mancanza di personale. Peccato, tuttavia, che la situazione della dotazione organica del predetto Museo, che oggi conta solo un custode e un paio di funzionari in procinto di andare in pensione, rispecchi un po’ tutte le situazioni degli uffici dei Ministero dislocati sul territorio nazionale. Solo come esempio, ecco alcuni dati della nostra regione: il Museo Archeologico Nazionale della Basilicata Dinu Adamesteanu oggi dispone solo di un direttore e undici custodi, a Venosa, terra di Orazio, sono presenti solo un direttore, un funzionario e nove custodi, per non parlare di Tricarico che dispone di una sola unità. A Metaponto vi è un direttore e dieci custodi e la stessa Direzione centrale di Matera è ridotta a sole nove unità. Con una dotazione organica dimezzata (da 140 agli attuali 72) la situazione dei musei lucani appare assai compromessa: con questi numeri non è possibile garantire l’espletamento delle attività previste e le aperture di tutti i siti. Sono ormai scomparse molte figure tecniche fondamentali per lo svolgimento delle attività di studio e valorizzazione dei nostri beni culturali: disegnatori e fotografi sono ormai inesistenti, pochissimi i restauratori, per non parlare della carenza di personale tecnico di supporto. Molti musei sono strettamente collegati a parchi e aree archeologiche, come quello di Grumento, e sono costrette a rimanere chiuse o aperte su prenotazione, senza riuscire spesso a soddisfare le esigenze di chi, in Basilicata soprattutto, spesso capita di passaggio o per lavoro.
Ma anche gli altri uffici del MIC lucani non stanno meglio: la Biblioteca nazionale conta oggi solo sedici unità, otto sono le unità in servizio all’Archivio di Stato e solo quarantanove quelli della Soprintendenza Archeologica, Belle Arti e Paesaggio. Non bastano le assunzioni previste nel piano dei fabbisogni, che destina alla nostra regione solo piccolissimi numeri, solo un piano assunzionale straordinario che noi, come Fp Cgil, chiediamo da tempo potrà colmare il vuoto che ha lasciato la mancanza del turnover che ha caratterizzato gli ultimi anni. In mancanza, il nostro patrimonio culturale potrà essere fruito solo parzialmente ma sarà messo a rischio perché in regione siamo privi delle professionalità che devono salvaguardarlo. Al ministro chiediamo lo sforzo di attenzionare la Basilicata tutta e destinare, al più presto, risorse umane e strumentali adeguate che possano tutelare e rendere fruibili tutti i nostri beni culturali.