Consiglieri del Gruppo Consiliare de La Basilicata Possibile al Comune di Potenza Giuseppe Biscaglia, Francesco Giuzio e Valerio Tramutoli: ” Sempre più buio sulla città di Potenza”. Di seguito la nota integrale.
Intere zone della nostra città si ritrovano periodicamente al buio: via de Cubertin, via Sabbioneta, via la Marmora, via Taranto, via Palermo, via Napoli, via Aosta, via Pola, via della Chianchetta, via Toti, via Racioppi, C.da Giarrossa, c.da Dragonara, Bosco li Foj e Bucaletto, per citarne solo alcune, sono zone della città che necessitano di interventi mirati e urgenti.
Un elenco deprimente, che mina la credibilità dell’amministrazione Guarente e reca un disservizio enorme ai cittadini, oltre ad aumentare l’insicurezza sia per i pedoni che per gli automobilisti.
Nel solo mese di gennaio 2023 sono pervenute all’attenzione dell’ufficio manutenzione del Patrimonio – Viabilità” ben 50 segnalazioni di guasti da parte dei cittadini.
L’ufficio stesso, da noi interrogato, segnala che per soddisfare tutte le richieste di intervento sulla pubblica illuminazione servirebbero circa 250 mila euro.
Una cifra enorme, che il comune con tutta probabilità non potrà prevedere a bilancio.
In questo scenario non sono più rimandabili interventi strutturali che, anche grazie ai fondi del PNRR e della nuova programmazione Europea (ITI urbano di Potenza), vanno al più presto da subito messi in cantiere.
Per esempio convertendo la pubblica illuminazione con sistemi a led auto-
alimentati con pannelli solari e pali multi-funzione (come richiederebbe una smart-city), che consentirebbero di azzerare la bolletta energetica di un Comune perennemente in difficoltà a far quadrare i conti.
Per esempio immaginando da subito, anche grazie alla sovrapproduzione energetica prevista con la realizzazione in itinere di una copertura a pannelli solari delle scale mobili nel Vallone Santa Lucia, la costituzione di una comunità energetica Comunale che alleggerisca le bollette dei cittadini.
Sarebbe anche l’occasione per decidere finalmente di tenere aperte più a lungo
tutte le scale mobili della città senza che i costi energetici continuino a rappresentare la scusa per non fare ciò che da troppo tempo sarebbe utile e necessario.
L’adesione ad una comunità energetica sarebbe, per i cittadini del Centro Storico, una alternativa allo scempio (oggi consentito dalla legge) che ne conseguirebbe se decidessero di installare sui tetti delle proprie abitazioni pannelli piuttosto che le più costose tegole a celle solari.
Occorrerebbe per questo un’Amministrazione in grado di guardare alla città nel suo complesso, tenendo conto delle specificità del Centro e delle periferie, provando a immaginare un futuro che vada oltre le prossime elezioni.
Pianificare per tempo, anche in questo caso, significherebbe farsi trovare pronti a cogliere le opportunità di finanziamento che di volta in volta si presentano, piuttosto che scoprirsi senza progetti e doverli improvvisare (lo vediamo anche con i fondi del PNRR) senza che rispondano ad una visione complessiva dello sviluppo della Città, se va bene, a volte addirittura in contrasto con un suo sviluppo ordinato o almeno condiviso con la cittadinanza.