Inaugurato questa mattina il terzo sottopasso realizzato a Potenza per eliminare altrettanti passaggi a livello. Al taglio del nastro hanno partecipato il presidente della Regione Basilicata, Vito Bardi, il sindaco di Potenza, Mario Guarente, e il presidente delle Ferrovia Appulo-lucane, Matteo Colamussi.
L’opera, che è costata 5,6 milioni di euro, completa gli interventi già realizzati negli anni scorsi nell’ambito del “servizio ferroviario metropolitano dell’hinterland potentino”, che comprende anche, sempre a Potenza, il “Terminal Gallitello” e l’eliminazione, attraverso altrettanti sottopassi, dei passaggi a livello di via Angilla Vecchia e di via Calabria. Secondo Colamussi, si tratta della “ricucitura definitiva” del sistema Fal a Potenza, “attraverso il raggiungimento di elevati standard di sicurezza ferroviaria e ciclopedonale. Infine – ha aggiunto – l’opera inaugurata oggi e le altre già realizzate dimostrano che Fal è un soggetto attuatore affidabile”.
“Molto importante” ha definito l’opera anche Bardi, il quale ha sottolineato che “con le aziende ferroviarie la Regione Basilicata ha altri progetti da sviluppare per migliorare la viabilità”.
Apertura terzo sottopassaggio Fal a Potenza, intervento di Pietro Simonetti (Cseres). Di seguito la nota integrale.
A Potenza sono stati affissi dei manifesti intitolati “Il terzo comodo” per l’apertura del terzo sottopassaggio delle Fal.
Ci sono voluti dieci anni per completare i lavori dei sottopassaggi appaltati dalle Fal a e circa 12 milioni di euro.
Nel 2013 su sottoscritto l’accordo con il Comune per realizzare i lavori che dovevano portare alla realizzazione della metropolitana leggera.
Le Fal hanno anche investito in strisce gialle, amplificatori, comunicazione, eliminazione delle barriere,non quelle architettoniche e in qualche treno polacco.
Intanto nessuna metropolitana leggera funziona a Potenza, restano molte il le stazioni in cemento armato non utilizzate: esempio lucano di archeologia ferroviaria che non ha mai goduto di passeggeri in attesa di un treno.
Resta anche la scala mobile Basento che doveva collegare la stazione delle autolinee con quella del Fs. Fu finanziata al Comune con la legge Tognoli.
Il sito,pomposamente denominato Mobility Center, viene utilizzato per Uffici con aula Consigliare annessa.
Invece dei servizi per i passeggeri delle linee extraurbane,disperse in altri siti della città, vive un parcheggio al servizio dell’amministrazione comunale.
Ecco il capolavoro di una delle ultime amministrazioni di centro-sinistra,superato solo dalle palette elettroniche per il servizio urbano su gomma inutilizzate nel capoluogo.
Ai dirigenti delle Fal, dopo le dissennate dismissioni dei decenni scorsi, lo spopolamento e la mancata politica di mobilità ferro/ gomma,non resta che la spesa per eliminare i passaggi a livello: oltre una ventina in Basilicata, anche in aperta campagna, tanto c’è il Pnrr da spremere
Adesso il taglio del nastro, congratulazioni, selfie, reciproci ringraziamenti, come di norma in questi tempi.
Per la Metropolitana ed il resto sarà dura:spopolamento e scarsi passeggeri sono indicatori del disastro.
Forse un percorso a piedi o in littorina sulla tratta urbana potrebbe essere un novità nel circuito delle stazioni fantasma a partire da Gallitello, tre stazioni in mille metri.Una sorta di turismo del disastro.
Con la possibilità di candidare le stazioni fantasma come “patrimonio dell’umanità” con un piano di comunicazione ed eventi da affidare all’Apt o agenzie private da portare nel 2024 alla Bit di Milano con gadget,zainetti ,penne e prodotti alimentari.
Per la Metropolitana, dopo 40 anni dal primo finanziamento, di oltre 140 miliardi di vecchie lire spese per progettazioni e destinate anche al recupero della tratta Potenza-Laurenzana ci sono poche stazioni in esercizio ,l’anello metropolitano non e’ stato realizzato per sopraggiunti edifici e costruzioni varie.
la progettazione fu eseguita su cartografia dell’Esercito del 1933,troppo vecchia.
Per ora sottopassaggi utili per le auto, reclame e stazioni fantasma, pochi passeggeri altissimi costi di gestione.Per non parlare della tratta Avigliano Scalo Bari del tutto inutilizzata.