Di artisti come Massimo Lopez ne sono rimasti davvero pochi in giro. E in Ciao Frankie, tributo a Frank Sinatrae, cantante, attore e conduttore americano che ha fatto sognare tre generazioni, Massimo Lopez corona un sogno che coltivava da bambino si conferma un numero uno, per dirla alla Piero Chiambretti. Uno spettacolo elegante e raffinato in cui si alternano i grandi successi della “Voce” alle gags presentate in compagnia della spalla o “disturbatore” a seconda dei casi Giuliano Chiarello. Massimo Lopez, per la prima volta nella città dei Sassi, entra in scena dopo l’introduzione musicale della Big Band jazz company diretta dal maestro Gabriele Comeglio composta da sette elementi nei quali spiccano i coristi Cristiana Tugnoli e Pierluca Bonfrate e il grande trombettista Emilio Soana, che offrirà nel finale la sua versione di “C’era una volta in america”. Massimo Lopez si presenta al pubblico di Matera con uno dei grandi successi di Frank Sinatra: “Night and Day”. Poi finge di aver già finito lo spettacolo e augura buona notte a tutti. In realtà è una gag per lanciare il primo messaggio in codice contro una tv che rifiuta i grandi artisti e preferisce puntare sui reality. Massimo Lopez spiega che per un attimo pensava di essere in tv, dove all’artista si chiede sempre di “stringere” perchè non c’è mai tempo”. In realtà poi Massimo confesserà che anche a lui è stato proposto di partecipare ad un reality, la Fattoria ma lui aveva rifiutato perchè sinceramente “non aveva voglia di lavare i piatti in Marocco o di lucidare le corna alle capre piuttosto che alle mucche. Tra l’altro si è comprato una lavastoviglie e i piatti li lava un po’ lei e un po’ lui. Un messaggio molto chiaro: Lopez preferisce decisamente il teatro alla tv moderna. Anche perchè si è reso conto che gli essere umani hanno un cervello. Dopo “kick in of you” Massimo Lopez offre il primo “intervallo” con le imitazioni degli ultimi presidenti della Repubblica: nell’ordine Napolitano, Cossiga, Scalfaro e Ciampi, che dichiarano il loro amore per “The voice”. E con…la voce di Mike Bongiorno arriva Under my skin, altro successo che regala emozioni al pubblico in sala. Dopo Somebody loves il pubblico entra virtualmente in contatto assieme all’artista con la voce registrata che costringe Lopez a cambiare microfono: sul palco entra il suo “complice” Giuliano Chiarello per dare vita ad uno sketch divertente con le voci dei politici più noti. Provando il microfono a sinistra Massimo Lopez si trasforma in Prodi, Franceschini e Bersani, “tre persone che sono più o meno la stessa cosa”, se prova a parlare al centro esce la voce di Antonio Di Pietro, spostandosi a destra quella di Berlusconi e ancora più a destra l’inconfondibile La Russa. Dalla politica alla musica e viceversa con le straordinarie imitazioni di Patti Pravo e Tremonti, entrambe perfette. Fly me to the moon, The shadow of your smile, Just the way you are e Be witched sono pezzi indimenticabili e Massimo Lopez confessa che anche a Matera si è creato quel flusso magico tra il palco e il pubblico, che trasmette energia come una fotosintesi clorofilliana. Nel Ciao Frankie c’è spazio anche per un ricordo di Jonny Dorelli, il primo artista italiano che ha cantato le canzoni di Frank Sinatra nel nostro Paese. L’immensità diventa uno straordinario tuffo nel passato, quando a Sanremo era presentata in coppia con Don Backy. Dopo l’incursione di Giuliano Chiarello, che interpreta il ruolo di un giovane imitatore in cerca di lavoro e pronto a presentare in diretta le imitazioni di Fantozzi, Luca Giurado, Celentano e Benigni, Massimo Lopez risponde con quelle di tutti i pontefici e del cardinale Tonini, forse la più riuscita di tutte le imitazioni. Paolo VI, Papa Luciani, Papa Woityla e Papa Ratzinger, definito giustamente un “pastore tedesco”. La battuta è il pretesto per passare alle imitazioni dei cani, altro cavallo di battaglia storico di Massimo Lopez. Dal mastino napoletano al setter inglese per arrivare a… Maurizio Costanzo. “Come rain come shine” e Something stupid, ripresa anche da Robby Williams negli anni scorsi e cantata con Cristiana Tugnoli sono altri due momenti magici di uno spettacolo leggero, nel quale entrano di diritto Eduardo De Filippo e Topo Gigio, riproposto anche da Nicola Savino: tra i due sinceramente è difficile scegliere chi lo imita meglio”. “New York New York e “For once in my life” sono il preludio alla splendida My Way, brano che chiude lo spettacolo prima del bis con Pierlica Bonfrate. Al termine del “one man show” un cordiale Massimo Lopez si concede ai giornalisti per l’intervista di rito. “Sono felice di essere arrivato anche a Matera e mi auguro di tornare molto presto così avrò anche l’occasione di visitare meglio questa splendida città.” Sul palco ha già detto cosa pensa della tv moderna e quindi con Massimo facciamo un tuffo nel passato ricordando l’esperienza con il trio composto anche da Solenghi e Marchesini. Vi rivedremo in tv tutti insieme? “Ormai ognuno di noi ha preso una sua strada artistica. Siamo rimasti sempre grandi amici e mi fa piacere ricordare quell’esperienza di lavoro. Ricordo che abbiamo cominciato per fare una cosa breve alla radio ed invece il grande successo di pubblico ci ha proiettati sul grande schermo per tanti anni senza che ci fosse una strategia alle spalle. E’ accaduto tutto spontaneamente. Oggi non c’è più la televisione di venti anni fa e credo che sia giusto valorizzare il teatro, ma non lanciando messaggi “pesanti”, che attirano solo un pubblico di nicchia e snob. Il teatro deve aprire a tutti i ceti sociali. Particolarmente apprezzate le imitazioni dei Pontefici. Ha incuriosito il fatto che solo per Woityla, il grande Papa Giovanni Paolo II, Massimo Lopez ha pronunciato la storica frase “Aprite le porte a Cristo”. E Lopez confessa due aneddoti legati al Vaticano: “Una volta ero a seguire una cerimonia in Vaticande co. Ad un certo punto si avvicina un cardinale che mi sorprende cosi: “Il papa era stanco e credevo che fosse lei a continuare l’omelia”. Un’altra volta invece è accaduto che passeggiando nei pressi della Basilica San Pietro nel giorno in cui era prevista la fumata bianca per l’elezione dell’attuale Papa Ratzinger un prelato si è avvicinato e gli ha chiesto: “Sta studiando immagino…”
Michele Capolupo
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