Stop alle auto benzina e diesel dal 2023, Franco Vespe: “Prove generali di dittatura, il suicidio dell’Unione Europea”. Di seguito la nota integrale.
Come volevasi dimostrare! Il terrorismo Climatico di cui è preda l’Europa ha colpito ancora! L’Unione Europea con editto dittatoriale, ha ingiunto con parole “categoriche,irrevocabili” che entro il 2035 si cesserà in Europa di costruire auto endotermiche. Praticamente un suicidio industriale indotto appunto da quel terrorismo climatico che si celebra fra l’altro, nei telegiornali della RAI in modo asfissiante. In questi ultimi anni ci sono stati dei provvedimenti “coercitivi” da parte di governi democratici occidentali e meta nazionali che sono andati nella stessa direzione, giustificati perchè della massima urgenza. Sono stati tali quelli per la pandemia e la stessa opzione al sostegno dell’ Ucraina nella guerra cheè apparsa una decisione presa consumando uno strappo doloroso con l’opinione pubblica. Questo ultimo provvedimento, sembra esser stato preso nel solco dei precedenti sopra-menzionati. Se le restrizioni “dittatoriali” sembravano essere stati necessari ed utili per confinare la pandemia, se per l’aggressione della Russia da parte dell’Ucraina l’entrata “in guerra” dell’Europa e la NATO, anche se con la sola fornitura massiccia di armi, risponde al principio sacrosanto di rispondere ad una brutale aggressione e, soprattutto, ad un attacco di valori fondanti delle nostre democrazie che costarono lacrime e sangue all’Europa ed al mondo; francamente questa decisione dittatoriale da parte dell’Unione Europea, ispirata da un cieco ambientalismo“ultras”, sembra davvero consacrare in Europa “escalation” autoritarie ed illiberali giustificati dalla ormai sempre meno discreta dittatura del “politicamente corretto”. Ogni dittatura si autolegittima sventolando pericoli e “terrori” letali per il genere umano da sventare. Per trattare il nostro argomento propongo qualche piccola pillola di Quark. I cambiamenti climatici per cause naturali sulla Terra, scientificamente parlando, ci sono sempre stati e, nel passato, anche recente, sono stati cataclismatici, a volte provvidenziali per la vita. E’ anche vero scientificamente che negli ultimi 70 anni anche l’uomo sta contribuendo ad essi. Come si vede qui non ci sono “ ottusi negazionisti” ma gente che cerca di fare ragionamenti scientifici sensati! Quello che invece è antiscientifico e gestito in modo brutale dal punto di vista politico, è credere che il forzante umano sia il fattore climatico catastrofico dominante che ci sta facendo varcare soglie da Armageddon di “non ritorno” per la vita sulla Terra. Nel passato ci furono fasi climatiche molto più turbolente e calde e, proprio grazie ad esse, dobbiamo quasi sicuramente il fiorire della vita. Il secondo riferimento scientifico che tutti dovrebbero tenere in conto è l’evidenza che la produzione di inquinamento è ineliminabile nel momento in cui mettiamo in moto una macchina, biologica o meccanica che sia. Pertanto la cosiddetta transizione green non è altro che il passaggio da una forma di inquinamento ad un altro. All’inizio la nascita delle piante portò ad iniettare nella Terra l’inquinante ossigeno (Il CO2 era il carburante!). La cosiddetta transizione Azzurra! E’ stato così fino all’avvento della rivoluzione industriale, quando l’inquinante tornò ad essere il CO2 con l’uso di sorgenti di energia fossile per far funzionare le macchine a vapore. La possiamo definire come la transizione grigia. Alla fine dell’800 le grandi metropoli mondiali avevano serissimi problemi. Megalopoli con milioni di abitanti non erano più in grado di gestire e stoccare “inquinanti” dovuti alla trazione animale (vi lascio solo immaginare come fossero combinati i boulevard parigini!). Chiamiamola emergenza marrone! Si facevano anche a quel tempo conferenze internazionali per affrontare il problema. Sembrava irrisolvibile! Però dopo solo 20-30 anni il problema fu completamente dimenticato e rimosso perché sopraggiunsero le auto a scoppio endotermiche che permisero di ripulire le strade delle grandi città ed operare la transizione dal marrone al grigio-nero (petrolio). In quel periodo non ci fu nessuna imposizione dittatoriale. Le dittature c’erano, eccome!Erano a quei tempi interessate ad altro! Il problema si risolse perché la innovazione tecnologica seppe produrre un mezzo comodo, molto più potente e conveniente come le auto a scoppio, che fece fare un gigantesco salto di qualità alla vita delle persone ed alla qualità dell’ambiente Questo per dirvi che chi vi scrive, ora come allora, crede che le transizioni sono state sempre sollecitate dall’innovazione tecnologica prodotta per migliorare le condizioni sociali ed economiche di vita e, perché no, fornire “confort sociali” sempre più diffusi. Proprio seguendo questi criteri si risolse l’emergenza ambientale/sanitaria che si era venuta a creare a causa della trazione animale. Se nel terrore di una catastrofe ambientale si chiede di arretrare negli standard di vita con editti e forzature, cercando di imporre stili di vita per legge (E’ lo stato etico Hegeliano che credevamo di esserci buttato alle spalle), vuol dire che le innovazioni che si vogliono imporre non sono affatto favorevoli!Ma la decisione dell’Unione Europea è soprattutto un suicidio in termini di strategie industriali. L’Europa è all’avanguardia nella produzione di auto endotermiche. Avanzamenti straordinari si sono fatti sui motori diesel ed a benzina per ridurre fattori inquinanti. Ora la transizione green avrebbe senso se la produzione di energia non avviene più con gli idrocarburi, ma con fonti di energia “carbon free”: eolico, fotovoltaico, geotermico, geodinamico solare, nucleare (soprattutto con il prossimo avvento della fusione). Ma se la produzione di energia avviene ancora con gli idrocarburi,passare alle auto elettriche significa non aver risolto affatto il problema ma solo de-localizzato, con conseguente vana dissipazione di risorse. Anzi! Abbiamo tristemente scoperto, al di là della retorica ”green” di cui ci delizia “Caterpillar”, che senza le fonti fossili, il nostro sistema produttivo viene messo in ginocchio. Al contrario l’Europa è indietro nella produzione di energia da fonti alternative. E’ indietro dal punto di vista tecnologico per quanto riguarda la trazione elettrica. Sicuramente gli incentivi che i governi europei saranno costretti ad erogare per finanziare la transizione green in chiave consumistica, avvantaggerà indubitabilmente la Tesla di Elon Musk o i pannelli solari cinesi che fra l’altro controllano quasi totalmente il mercato delle terre rare con le quali sono costruite le batterie. Una strategia industriale seria parte dal rafforzamento dei segmenti a monte della catena del valore. Ovvero prima di tutto occorre rafforzare la ricerca e l’innovazione tecnologica con investimenti strategici anche pubblici ben mirati nel settore. Il secondo passo è quello del trasferimento tecnologico alle proprie imprese dei prodotti della ricerca e dell’innovazione. Solo quando le imprese saranno pronte a riversare sul mercato prodotti competitivi, realmente innovativi ed in grado di dare valore aggiunto, solo allora si potrà aprire agli incentivi pubblici per favorire i consumi. L’Europa ha deciso nei fatti di partire dalla coda, incentivando subito i consumi senza avere creato una propria adeguata filiera tecnologico industriale, facendo così un regalo gigantesco alla Cina che continuerà fra l’altro ad essere il maggior produttore di CO2 al mondo! State attenti la prossima volta a chi mandate al parlamento europeo! E’ il momento di organizzare una resistenza feroce contro la dittatura del “politicamente corretto”