Il Segretario Generale del Sindacato di Polizia Penitenziaria S.PP., in merito all’attuale situazione in cui versa la struttura carceraria della città di Potenza, afferma che negli ultimi tempi il carcere del capoluogo lucano non solo presenterebbe problemi di natura amministrativa, dal sindacato già denunciati, ma emergerebbero anche problematiche relative alla sicurezza. La notizia che si apprende nelle ultime ore, come riportato dagli organi di stampa, continua Di Giacomo, sembrerebbe che nel perimetro della struttura penitenziaria potentina, nei giorni scorsi, siano stati rinvenuti un micro telefono cellulare e uno smartphone, entrambi dotati di cavo di ricarica unitamente ad un considerevole quantitativo di sostanza stupefacente di tipo hashish, il tutto doveva essere destinato ad alcuni detenuti reclusi nella struttura. Se la notizia dovesse essere vera, il carcere di Potenza dunque, che sembrava essere un’isola felice, non sarebbe rimasto immune dal fenomeno dello spaccio interno di sostanze stupefacenti o dal rischio che alcuni detenuti, tramite cellulari ricevuti in modo fraudolento ed illecito, potrebbero continuare a gestire i propri illeciti traffici esterni. Di sicuro, afferma il sindacalista, l’accertamento di tutto ciò rappresenta un serio problema di sicurezza, che evidentemente dovrà essere affrontato con più incisività, forse, rispetto a quanto sino ad ora si è fatto. Di Giacomo si dice preoccupato perché se questi problemi si evidenziano ora che il carcere è per più della metà chiuso per ristrutturazione, cosa potrà avvenire quando questo opererà a pieno regime, raddoppiando il numero dei detenuti attualmente presenti? Certamente non aiuta il fatto che la struttura penitenziaria non abbia un Direttore in pianta stabile, servirebbe che i vertici dell’Amministrazione regionale e centrale provvedano ad assegnare quanto prima un Direttore titolare, in modo da poter avere una guida stabile e che possa dare direttive adeguate a fronteggiare l’attuale stato di criticità. Ricordiamo che al momento la direzione della Casa Circondariale di Potenza è retta, con la presenza per due soli giorni a settimana, dalla Direttrice della Casa Circondariale di Melfi (Istituto quest’ultimo che ospita detenuti di “alta sicurezza”: mafiosi, camorristi, ‘ndranghetisti, ecc.). Tutto ciò non è ovviamente più sufficiente a garantire il buon funzionamento della gestione dell’Istituto potentino, che necessita di una presenza costante di un Direttore titolare e di almeno un altro commissario dirigente.