Nicola Pavese, presidente dell’Associazione “Matera Ferrovia Nazionale”, in una nota esprime soddisfazione per l’aggiudicazione dei lavori della ferrovia Ferrandina-Matera. Di seguito la nota integrale.
In una Basilicata alle prese con problemi seri come lo spopolamento, l’emigrazione, l’isolamento e la disoccupazione, giunge una notizia importante che potrebbe aprire nuove prospettive di crescita e forse di rilancio del Materano e dell’intera regione alle prese con un declino inesorabile e diffuso. Ne sono conferma, infatti, i dati che vedono Matera al 71esimo e Potenza al 74esimo posto fra le 107 Province italiane per quanto concerne la qualità della vita. Tutto questo mentre la Città dei Sassi potrà, prossimamente, porre fine al suo isolamento ferroviario con l’appalto per il progetto esecutivo e la realizzazione dei lavori della Ferrandina-Matera. Lavori affidati al Gruppo ICM di Vicenza presente con cantieri e uffici anche a Roma, in Austria, in Francia e persino in Africa. Ora c’è da sperare che nei prossimi mesi (anche con le“sollecitazioni” della Regione, del sindaco e dei politici materani per accorciare i tempi) si possano aprire i cantieri per il completamento dell’opera.
Servirà a Matera tale ferrovia? Ci sono ancora detrattori che ignorano la rilevanza della direttrice tirrenica dell’AV, alla quale la città e le sue imprese potranno collegarsi per arrivarenei porti mercantili del Sud,e quindi direttamente a Napoli, Roma, Firenze, Bologna, Milano e Torino. In pratica dai tempi di Garibaldi èpassato tantissimo tempo ma finalmente è arrivato il momento per porre fine a un ingiustificabile isolamento e per aprire il territorioa quelle opportunità di crescita che finora sono state più volte negate, visto che la prima concreta “apertura” verso le FS ci fu nel lontano 1982, con il sindaco Di Caro e l’intero Consiglio comunale dell’epoca, che capirono l’importanza dell’infrastruttura per lo sviluppo e addirittura “ridisegnarono” il Piano Regolatore Generale e consentirono l’avvio dell’opera ferroviaria. Adesso c’è da sperare di non incrociare coloro che tale infrastruttura, in questi lunghi anni, l’hanno osteggiata con azioni ostruzionistiche e di puro autolesionismo.
Certo, rimane irrisolto il discorso per la prosecuzione dei binari in Puglia, che dovrebbe tener conto delle nostre aree industriali in difficoltà, della Ferrosud, del turismo e dei commerci da implementare attraverso i porti di Bari, Tarantoe Brindisi. Insomma con l’arrivo del treno statale potrebbe cambiare la storiae il futuro di molti giovani. Ecco perché la notizia dei prossimi lavori(secondo le direttive di RFI) è stata accolta con soddisfazionee compiacimento all’interno dell’Associazione “Matera Ferrovia Nazionale”. Anche nel ricordo dell’importante battaglia condotta a Roma dagli ex parlamentari Maria Antezza e dalcompianto Ludovico Vico, ai quali si associò trail 2013-2014 l’ex deputato Cosimo Latronico. In questi ultimi anni in un clima “tiepido” della politica (contrassegnato dallo scetticismo dei cittadini piùincreduli), la commissaria Vera Fiorani, RFI, il Consigliere regionale Braia, i sindacati Cgil, Cisl e Uil, le associazioni datoriali e il nostro sodalizio non hanno mai abbassato l’attenzione ed hanno chiesto in più sedi la prosecuzione della linea verso il segmento Bari-Gioia-Taranto. A tutti va la nostra più viva gratitudine e riconoscenza, nella speranza di continuare a remareuniti nella stessa direzione per un nuovo e irrinunciabile obiettivo. Iniziando dalla Regione Basilicata che deve essere capace di interpretarele necessità di sviluppo di tutta la regione, perché il treno statale potrà contribuire a far cadere campanili e divisioni inutili in un mondo che va verso altre direzioni e che richiede unità di intenti e di visioni per superare le attuali criticità.