La Regione Basilicata non intende dialogare con l’Amministrazione Bennardi che guida il Comune di Matera sulle questioni che riguardano la Sanità materana. La conferma è arrivata nel pomeriggio al consiglio comunale aperto convocato nella sala Pasolini su quella che i promotori, 8 consiglieri comunali (primo firmatario Francesco Salvatore) definiscono “la drammatica situazione organizzativa e contabile dell’Azienda sanitaria locale di Matera”.
All’incontro sono stati invitati presidente della Regione Basilicata, Vito Bardi, i consiglieri regionali Luca Braia, Pasquale Cariello, Roberto Cifarelli, Rocco Luigi Leone, Giovanni Perrino, Piergiorgio Quarto, Giovanni Vizziello; l’assessore regionale alla Salute Francesco Fanelli, il presidente della Provincia Piero Marrese e il direttore generale Asm Sabrina Pulvirenti ma si sono presentati in aula solamente i consiglieri regionali di opposizione Luca Braia (Italia Viva) e Gianni Perrino (Movimento 5 Stelle) mentre il consigliere regionale di opposizione, Roberto Cifarell (PD) e il presidente della Provincia di Matera, Piero Marrese, hanno inviato un messaggio letto durante la seduta consiliare.
Al termine di una lunga discussione con numerosi interventi è stato approvato un ordine del giorno sulla Sanità materana approvato all’unanimità, con 26 voti favorevoli.
Michele Capolupo
Di seguito il testo integrale dell’ordine del giorno approvato con 26 voti favorevoli e i testi degli interventi di Marrese e Cifarelli letti in aula.
PREMESSO CHE
L’art.32 della Costituzione della Repubblica italiana, tutela la salute come fondamentale diritto e interesse della collettività e definisce misure ed azioni per migliorare, potenziare e razionalizzare l’offerta sanitaria sull’intero territorio regionale;
La Regione Basilicata, come previsto al comma 1 e nel rispetto dell’art. 117 della Costituzione ed in conformità con quanto stabilito agli artt. 2 e seguenti del D. Lgs 30 dicembre 1992 n. 502, adotta norme di adeguamento dell’assetto strutturale ed organizzativo del Servizio Sanitario Regionale agli standard qualitativi e di sostenibilità economico/finanziaria, mediante interventi di promozione della produttività e dell’efficienza delle aziende e degli enti del Servizio Sanitario Regionale, al fine di garantire l’erogazione dei livelli essenziali di assistenza (LEA);
• In data 11/03/2022 è stato sottoscritto dai Sindaci delle province di Matera “Il Patto sulla Sanità” tra i comuni della provincia di Matera dove veniva proposto un modello sanitario interessante la rete Ospedaliera e la medicina Territoriale, che quivi si intende integralmente richiamato,
La politica deve fare la sua parte, lo dobbiamo a tutti i cittadini che credono ancora nella sanità pubblica e al personale sanitario Tutto che, di questa sanità, vuole tornare ad essere protagonista.
OSSERVATO CHE
La politica regionale pubblicamente parla di medicina territoriale ma, nei fatti, opera per un suo pericoloso ridimensionamento. Gli atti ufficiali della Regione, infatti, nonostante il momento delicato, paiono indirizzati verso un‘ulteriore spogliazione dei primari servizi nel territorio, centralizzando le cure nei centri più grandi. In questa direzione paiono andare il ridimensionamento dei Distretti Sanitari che nella nostra provincia si riducono a due, cioè Matera e Policoro, nonché la circostanza per cui non è stata data attenzione, come invero previsto nell’atto aziendale, al potenziamento delle strutture per acuti e all’attivazione di ricoveri per post-acuzie e/o riabilitazione cardio-polmonari e ortopediche, che consentirebbe sia di non vanificare l’intervento sull’acuto e sia di evitare l’emigrazione sanitaria che in Basilicata si rileva, purtroppo, elevatissima (Ministero della Salute Performance Sanitaria 2015-2020: l’indice di immigrazione passa dal 23,5% al 25,5%) ed incide sulla spesa sanitaria con la conseguente sottrazione di servizi essenziali ai cittadini.
Ed infatti, rifacendosi ad una politica sempre più economico-fiscale che socio-sanitaria, non si è ad oggi dato peso a quelle che erano le direttive aziendali del 2017 che prevedevano, tra l’altro, un unico Presidio Ospedaliero di I livello a gestione diretta, comprendente funzionalmente l’Ospedale Madonna delle Grazie di Matera, già sede di DEA di I livello, e l’Ospedale di base di Policoro, già sede di Pronto Soccorso Attivo, nonché di mantenere la specifica vocazione dei poli di Stigliano, tricarico e tirchi,
Tenuto conto che è crescente la preoccupazione della popolazione e degli operatori sanitari rispetto al ridimensionamento e/o alla perdita e conseguente impossibilità di avere servizi sanitari e assistenziali primari;
Osservato che la sospensione dell’offerta di prestazioni Ssn per insostenibilità economica, a causa delle riduzioni operate, causerà, inoltre, gravi conseguenze per la salute dei cittadini lucani, oltre a gravare anche sulla stabilità delle imprese interessate comportando una crisi occupazionale per tutti i lavoratori del comparto;
PRESO ATTO CHE
L’Ospedale Madonna delle Grazie e, nella fattispecie, il pronto soccorso è costantemente sottoposto ad una elevata pressione che si aggrava nei periodi di alta affluenza turistica.
che Matera, per la sua posizione geografica, dovrebbe essere una porta di accesso ai servizi sanitari, registra, invece, il più alto indice di fuga (indice che tiene conto di quanti cittadini residenti ricorrano ai presidi sanitari fuori la propria regione di residenza);
L’Ospedale di Policoro rappresenta un punto sanitario di confine. Il suo bacino d’utenza va dai comuni del metapontino, a quelli del pollino, passando per i comuni dell’alto Jonio cosentino. Tre province sono state attratte dal nosocomio policorese, Matera, Potenza e Cosenza. I dati del personale sanitario impegnato nel nosocomio policorese sono ampiamente al di sotto della media nazionale, i reparti vengono tenuti in piedi da forme di volontariato sostenuto dal personale sanitario, sottoposto a turni stressanti;
La soluzione non più rinviabile è dare anima e corpo all’Ospedale unico del materano, con i due plessi di Matera e Policoro, un unico DEA di primo livello, in conformità al DM70/2015.
RITENUTO, PERTANTO, DOVER:
– far riferimento al piano sanitario regionale;
– far riferimento all’atto aziendale ASM vigente;
– assicurare alti livelli di assistenza sanitaria;
– programmare l’assistenza sanitaria in base alle esigenze della popolazione;
-salvaguardare le acuzie;
– garantire la post-acuzie/cronicità;
– considerare la riabilitazione nei vari distretti presenti nel territorio;
– considerare non solo la distanza ma anche la vastissima utenza presente in particolari
zone della provincia Metaponto/Matera). Per quanto esposto in narrativa:
Il consiglio Comunale di Matera
DELIBERA
di ribadire e rafforzare i contenuti del Patto sulla Sanità, sottoscritto da tutti i Sindaci della provincia di Matera l’11/03/2022, quivi da intendersi integralmente richiamato,
di chiedere con forza il rafforzamento della sanità territoriale e della diagnostica preventiva, rispetto ai quali è sempre più necessario che i servizi sanitari si avvicinino fisicamente ai cittadini, facendo partire anche campagne di screening preventivi con consultori e servizi sociosanitari integrati di base, con competenze multidisciplinari, con servizi differenziati in base a fasce di età e tipo di patologia;
Di ribadire quanto deliberato dalla Conferenza dei Sindaci dell’Azienda Sanitaria di Matera nella seduta del 20 Dicembre 2022 dove l’assemblea all’unanimità ha chiesto alla Regione Basilicata di mantenere l’attuale composizione e configurazione dei tre Ambiti Socio Territoriali (Ast) e di tutti i Distretti Sanitari presenti nella Provincia di Matera, i quali devono avere, tutti, la medesima articolazione organizzativa distrettuale.
Di chiedere un incremento dei bandi di concorso che possa portare a nuove assunzioni di personale, prevedendo anche l’erogazione di incentivi di carattere economico e logistico per superare il problema dei concorsi deserti,
Di finanziare borse di studio per eliminare l’imbuto formativo dei medici che si formano sul territorio regionale ed incentivarne il radicamento in Basilicata
Di aumentare la disponibilità economica finanziaria dei presidi ospedalieri di Matera e provincia, al fine soprattutto di consentire il rispetto nelle strutture pubbliche della Legge 161 sull’orario di lavoro e che riconosce al personale sanitario 11 ore di riposo giornaliero tra un turno e l’altro e il limite orario delle 48 ore settimanali, incentivando e motivando il personale medico presente nelle nostre strutture ospedaliere evitando la fuga verso altri ospedali, attivando la graduazione delle funzioni ferma al 2010, distribuire gli incarichi ai dirigenti con più di 5 anni di servizio e non ancora attribuiti nel rispetto del Contratto collettivo nazionale 2016/2018, attivando la contrattazione decentrata non ancora avviata da anni.
Di inoltrare il presente provvedimento al Ministro della Salute e al Presidente della Giunta Regionale di Basilicata per le conseguenti azioni concrete da adottare per la salvaguardia e il potenziamento dei servizi sanitari territoriali al fine di assicurare la tutela del primario diritto alla salute e all’assistenza sanitaria.
Intervento del presidente della Provincia di Matera, Piero Marrese
Signor Presidente del Consiglio, sigg.ri consiglieri, sindaci, rappresentanti sindacali, medici, cittadini, un impegno istituzionale che mi ha visto partecipe di un importante incontro ministeriale a Roma ha reso impossibile la mia presenza oggi in questo importante consesso per discutere delle prospettive della sanità. Un’assemblea, quella odierna, che si svolge in una sede istituzionale importante qual è quella di Matera, città capoluogo e, in qualche modo, luogo simbolo di quelle istanze sacrosante che riguardano il settore della sanità pubblica, e non solo: ricordiamo, infatti, anche le problematiche delle strutture sanitarie private accreditate.
In un contesto di criticità come quello attuale, uno degli obiettivi prioritari deve essere riuscire a dare il via ad un’azione il più possibile costruttiva e sinergica attraverso la predisposizione di un documento che contenga le proposte per l’immediato rilancio della sanità di prossimità e di quella pubblica in generale, per la quale ancora tanto si deve fare.
C’è infatti il timore che la politica regionale, che pubblicamente parla di medicina territoriale, nei fatti operi per un suo pericoloso ridimensionamento. Gli atti ufficiali sembrerebbero difatti dimostrare come si lavori per un ulteriore spoliazione dei primari servizi nel territorio, centralizzando le cure nelle strutture e nelle aree urbane a maggiore densità abitativa. Anche la recente presentazione della bozza del nuovo piano sanitario ha confermato questi timori: essa, peraltro, non è altro che una mera elencazione di dati. L’augurio è che, quando si andrà a predisporre effettivamente il nuovo piano si coinvolga il territorio, le parti sociali e tutte le parti interessate.
Le questioni sul tavolo sono tante, dal paventato ridimensionamento dei distretti sanitari che nella nostra provincia si ridurrebbero a due, ai timori che attengono ai vari nosocomi provinciali, ad iniziare da quelli di Matera e Policoro.
Dobbiamo quindi predisporre un ragionamento di sistema, senza escludere parti o porzioni di territorio, senza chiudere o depotenziare strutture e nosocomi.
In buona sostanza, il nuovo piano sanitario regionale deve:
• assicurare alti livelli di assistenza sanitaria, programmandola in base alle esigenze della popolazione;
• dare corpo all’Ospedale unico del materano, con i plessi di Matera e Policoro un unico DEA di primo livello;
• far riferimento all’atto aziendale ASM vigente;
• programmare l’assistenza sanitaria in base alle esigenze della popolazione;
• salvaguardare le acuzie;
• garantire la post-acuzie/cronicità;
• considerare la riabilitazione nei vari distretti presenti nel territorio;
• considerare non solo la distanza ma anche la vastissima utenza presente in particolari zone della provincia.
Chiediamo con forza, quindi, di rafforzare la sanità territoriale e la diagnostica preventiva; di mantenere l’attuale configurazione degli Ambiti Socio Territoriali e di tutti i Distretti Sanitari presenti nella Provincia di Matera.
Chiediamo, inoltre, di applicare, ribadire e rafforzare i contenuti del Patto sulla Sanità, sottoscritto da tutti i Sindaci della provincia di Matera non più tardi di qualche mese fa, che elenca le numerose criticità esistenti sul territorio ma anche proposte. E’, a ben vedere, un importante e utile punto di partenza che chi amministra la sanità a livello regionale non può non considerare. Lo ribadiamo anche oggi alla Regione Basilicata e all’Azienda Sanitaria di Matera.
E’ arrivato il momento di progettare insieme il futuro della sanità in questo territorio, perché solo garantendo e potenziando un’offerta sanitaria integrata si potrà soddisfare l’esigenza di salute dell’intero Materano, un territorio che deve essere considerato come merita. Mi auguro che si concretizzi un deciso cambio di passo, non solo e non tanto per il presente della sanità, quanto, soprattutto, per il futuro.
Da presidente della Provincia di Matera e da sindaco non mi risparmierò per perorare la causa di una migliore sanità nel nostro territorio.
Grazie e buon lavoro.
Intervento Consigliere regionale Roberto Cifarell
Gentile Presidente,
purtroppo impegni istituzionali inderogabili presi precedentemente, mi impediscono di partecipare a questo importante consiglio comunale aperto sulla “drammatica situazione organizzativa e contabile dell’Azienda Sanitaria del Materano”.
L’argomento all’ordine del giorno è piuttosto delicato in quanto riguarda le modalità con le quali si declina il diritto alla salute sull’intero territorio materano (e regionale) e, considerata la drammatica situazione in cui versa, rappresenta una vera e propria emergenza sociale che i cittadini lucani purtroppo toccano con mano quotidianamente.
La sanità lucana da alcuni anni vive nel disordine più acclarato, con l’aggravante di essere stata ridotta a terreno di conquista e di scontro tra “cacicchi” della maggiornaza di governo.
E’ sotto gli occhi di tutti come, nel corso degli ultimi anni, con Bardi, Leone e Fanelli, la sanità sia stato il settore che in Basilicata ha subìto i più evidenti passi indietro e la condizione si è così cronicizzata che non sarà un’operazione di maquillage, né di manutenzione ordinaria a migliorare un sistema palesemente in crisi.
E, dopo quattro anni di governo, la mancata presentazione di una vera proposta di Piano Sanitario Regionale ( e non dati e slides ) segna la cifra di quanto scadente sia stata finora l’azione di un governo che ha fallito proprio nella sua “mission” più importante: garantire a tutti i cittadini una seria qualità di servizi di cura e salute. Parlano tanto di autonomia differenziata quando non sono neanche capaci di gestire le attuali competenze.
Nel materano poi lo scenario è ancora più critico. L’Azienda Sanitaria non trova pace. Tra bilanci in passivo, direttori amministrativi che scappano via, depauperamento del personale e dei servizi e strutture ospedaliere abbandonate a se stesse, i cittadini faticano a trovare credibili punti di riferimento e la logica conseguenza di tutto ciò è certificata dalla fuga fuori regione verso nosocomi ritenuti più affidabili. Il tutto nella indifferenza e incapacità della Direttrice
Generale che, dinanzi a questo disastro, continua come se nulla fosse, anzi viene anche premiata a Commissario Straordinario del CROB di Rionero.
Pertanto, il Consiglio Comunale di Matera, città della cultura e della pace, non può rimanere sordo di fronte al grido di allarme lanciato dalle Istituzioni locali, dai sindacati, dalle organizzazioni datoriali, dal mondo delle associazioni e dall’opinione pubblica nel suo complesso e bene fa ad occuparsi di una questione vitale che rischia di diventare irreversibile.
Nel salutare l’intero Consiglio comunale e tutti i presenti, mi auguro, per il bene di tutti, che, nella Sala intitolata a Pier Paolo Pasolini, il “Palazzo” regionale possa finalmente dimostrare con i fatti una sensibilità finora negata.
La fotogallery del consiglio comunale di Matera aperto sulla Sanità nel Materano (foto www.SassiLive.it)