Da oggi è possibile visitare il Museo Archeologico dell’Alta Vald’Agri anche da remoto, grazie al progetto “Virtualizzare i beni culturali. Digitalizzazione del Museo e Parco Archeologico di Grumentum”, nato dalla collaborazione tra la Fondazione Eni Enrico Mattei (FEEM),la Direzione Regionale Musei della Basilicata, il Museo Archeologico Nazionale dell’Alta Val d’Agri el’Istituto d’Istruzione Superiore – Liceo Classico “G. Peano” di Viggiano. L’output finale del progetto“Il Virtual Tour del Museo”è stato illustrato, oggi pomeriggio, nella sede del Museo Archeologico di Grumento Nova. Un’occasione per far conoscere al territorio il primo museo interamente virtuale,fruibile dal sito istituzionale, che accoglie la sfida del digitale per candidarsi a diventare luogo di valenza educativa, sociale e formativa.
Il progetto, ambizioso e affascinate,ha permesso in una prima fasedi trasferire,nell’ambito dei Percorsi per le Competenze Trasversali e l’Orientamento (PCTO), a 21 studenti del Liceo Classicole nuove tecniche per la digitalizzazione degli spazi museali. Il percorso della durata complessiva di 30 ore di lezioni, con il supporto dei ricercatori della FEEM ed esperti in materia, ha trasferito ai ragazzi nozioni teoriche sulla storia di Grumentum, sui reperti museali, sulle metodologie per acquisire i luoghi virtuali (fotocamere 360°) e sull’utilizzo degli strumenti di comunicazione per promuovere, in modo efficace, i beni culturali.Il supporto dei nativi digitali, gli studenti del Liceo Classico di Viggiano, è stato propedeutico alla realizzazione del “Virtual tour del Museo”, che in una seconda fase ha visto l’impiego di metodologie più complesse da parte dei ricercatori FEEM, tramite l’utilizzo di uno scanner digitale e di un tablet.
Lo scanner digitale,adatto per la riproduzione degli ambienti,è stato utilizzato per riprodurre un gemello digitale dello spazio museale, una sorta di passeggiata virtuale pubblicata su cloud e visitabile da PC, smartphone e tablet, ed esperibile anche in Realtà Virtuale immersiva con un Visore. Il tablet, invece, ha supportato attraverso un intervento fotografico non invasivo la ricostruzione tridimensionale di alcuni reperti archeologici presenti nel Museo. I gemelli digitali prodotti possono essere pubblicati online oppure utilizzati per la catalogazione dello stato dell’opera, per realizzare stampe 3D e per il restauro digitale.
“Un’esperienza unica nel suo genere – ha affermato Cristiano Re, responsabile dei Progetti Territorio della Fondazione Eni Enrico Mattei– , che ha creato il giusto connubio tra formazione scolastica e divulgazionec ulturale. Il risultato raggiunto ha permesso, da un lato, di trasferire ai ragazzi nuove competenze, oggi molto richieste in un mondo sempre più digitale, e dall’altro di realizzare un prodotto di valore per il Museo dell’Alta Val d’Agri che lo posiziona come editore digitale di alto profilo. Siamo consapevoli che per essere competitivi non possiamo sottrarci alla nuova era digitale. Per questa ragione la FEEM sta lavorando a progetti ambiziosi sul Metaverso, che potrebbero dare alla Basilicata un nuovo ruolo nel panorama socioculturale”.
Positivo anche il bilancio di Francesco Tarlano,direttore del Museo Archeologico Nazionale dell’Alta Val d’Agri:“Il Museo Archeologico Nazionale dell’Alta Val d’Agri e il Parco Archeologico di Grumentum stanno lavorando sotto diversi aspetti per rendere più attrattiva e accessibile la visita. In quest’ottica, il progetto condotto da FEEM e dal Museocon il Liceo Classico di Viggiano ci restituisce uno strumento, quello del tourvirtuale e interattivo, che offre la possibilità di visitare il Museo da casa, accedendo a contenuti dedicati, sull’esempio dei maggiori musei italiani e internazionali. Le tecnologie più avanzate introdotte da FEEM, corredate da una selezione di contenuti redatti dai ragazzi del Liceo e rivisti dalla Direzione del Museo, permettono di offrire al visitatore la possibilità, tramite QR Code, di utilizzare il Virtual Tour anche come supporto alla visita in situ, con audioguide e contenuti multimediali”.
“Siamo soddisfatti della sinergia che il progetto ha creato tra scuola e territorio. Gli studenti, oltre ad acquisire conoscenza del territorio e competenze per la sua promozione e valorizzazione, hanno sperimentato strumenti digitali in grado potenziare le modalità comunicative e divulgative dei beni archeologici – ha spiegatoSonia Albano, professoressa dell’IIS ‘G Peano’ –. Oggi, i ragazzi hanno una maggiore consapevolezza del valore delle risorse culturali locali e del loro potenziale anche in termini economici e di opportunità lavorative e turistiche”.
L’evento si è concluso con i saluti della dirigente dell’Istituto d’Istruzione Superiore “G. Peano”, Serafina Rotondaro e dei sindaci dei Comuni di Viggiano e Grumento Nova.
Mi avete fatto leggere due volte tutto il papiro per niente, ma potevate almeno metterlo il link del tour virtuale!