PD sempre più spostato a sinistra. Il risultato dello scrutinio anche se non è definitivo non lascia spazio a dubbi. La “radicale” Elly Schlein batte il più “moderato” Stefano Bonaccini al ballottaggio delle primarie e diventa la prima donna segretaria nazionale del PD. Con l’80% delle schede scrutinate Elly Schlein ha raggiunto il 53,8% delle preferenze, menre Bonaccini si è fermato al 46,2%. Impossibile ipotizzare una rimonta del governatore dell’Emilia Romagna.
Sono stati circa un milione le persone che si sono recate ai seggi nella giornata di domenica 26 febbraio per le primarie del Pd. Alle 13 era l’aflfuenza era pari a 600mila.
Le primarie si sono svolte dalle 8 alle 20 di domenica 26 febbraio anche a Matera, nella scuola media Torraca in via Aldo e in altri 158 seggi, grazie all’impegno di 500 volontari.
A Potenza hanno votato
Al ballottaggio hanno partecipato gratuitamente gli iscritti al PD e i non iscritti versando la quota di 2 euro.
Michele Capolupo
Di seguito il risultato delle primarie a Matera
Totale schede scrutinate: 1272
Stefano Bonaccini: 770 voti pari al 60,73%
Elly Schlein: 498 voti pari al 39,27%
2 schede bianche
2 schede nulle
Di seguito il risultato delle primarie a Potenza
Totale schede scrutinate: 1392
Stefano Bonaccini: 592 voti pari al 43%
Elly Schlein: 794 voti pari al 57%
6 tra schede bianche e schede nulle
Michele Capolupo
Elly Schein segretaria nazionale PD, intervento di Giovanni Petruzzi, coordinatore regionale della Basilicata Mozione Cuperlo
Congratulazioni ed auguri di buon lavoro alla segretaria Elly Schlein, la prima donna alla guida del principale partito della sinistra italiana.
Ad Anzi, con il 95,33%, corrispondenti a 102 voti su 107 (gli altri 5 sono andati a Bonaccini), Elly ha ottenuto il miglior risultato lucano, al netto di 3 comuni in cui ha fatto en plein ma dove non erano allestiti i seggi ed i cui elettori, evidentemente particolarmente motivati a suo favore, si sono dovuti recare in comuni limitrofi (15 di Accettura a Stigliano, 11 di Nemoli a Lauria e 7 di Savoia di Lucania a Satriano).
Gli straordinari successi di Schlein a Potenza, Policoro, Pisticci e Rionero confermano anche in Basilicata il dato che nei centri demograficamente più consistenti ha vinto la scommessa sul cambiamento rispetto al già visto.
L’inequivocabile risultato nazionale e la grande partecipazione registratasi inviano un messaggio politico chiaro e netto: serve il PD ma un altro e nuovo PD.
Costruiamolo insieme!
Biografia di Elly Schlein
Elly Schlein, all’anagrafe Elena Ethel Schlein (Sorengo, 4 maggio 1985), è una politica italiana con cittadinanza statunitense naturalizzata svizzera, dal 2023 segretaria eletta del Partito Democratico.
Aderente a varie formazioni di centro-sinistra e di sinistra, è stata europarlamentare per l’Italia nell’VIII legislatura (2014-2019); candidatasi alle elezioni regionali in Emilia-Romagna del 2020, è stata eletta all’Assemblea legislativa dell’Emilia-Romagna e ha svolto il ruolo di vicepresidente nella giunta regionale di Stefano Bonaccini (dal 28 febbraio 2020 al 24 ottobre 2022). Alle elezioni politiche del 25 settembre 2022 si candida alla Camera come indipendente nella lista Partito Democratico – Italia Democratica e Progressista, venendo eletta deputata. Si candida e vince le primarie del Partito Democratico del 2023, divenendo la prima donna e la più giovane segretaria del Partito Democratico.
Elena Ethel Schlein nasce il 4 maggio 1985 a Sorengo, un piccolo villaggio situato a ovest di Lugano, nel Cantone Ticino in Svizzera. Suo padre è Melvin Schlein, un politologo e accademico statunitense di origine ebraica aschenazita (gli avi paterni di Elly Schlein erano infatti originari di Żółkiew, un villaggio vicino a Leopoli, allora parte dell’Impero austro-ungarico e oggi situato in Ucraina; al loro arrivo a Ellis Island il nonno mutò il cognome originario, “Schleyen”, in quello attuale e il suo nome da Herschel in Harry). Elly è un soprannome, mentre il suo nome unisce quello delle due nonne: la materna Elena e la paterna Ethel, di origine lituana.
All’epoca della sua nascita, il padre è professore emerito di scienza della politica e storia presso la Franklin University di Lugano. La madre è l’italiana Maria Paola Viviani, professoressa ordinaria di diritto pubblico comparato presso la facoltà di giurisprudenza dell’Università degli Studi dell’Insubria. È nipote dell’avvocato antifascista Agostino Viviani, che fu senatore del Partito Socialista Italiano e presidente della Commissione Giustizia del Senato e, dal 1994 al 1998, membro laico del Consiglio superiore della magistratura (CSM) in quota Forza Italia[8][9], mentre suo fratello è il matematico Benjamin Schlein (1975) e sua sorella Susanna Schlein (1978) è primo consigliere diplomatico all’Ambasciata italiana ad Atene ed ex-capo della cancelleria consolare dell’ambasciata italiana a Tirana.
Dopo aver conseguito la maturità al liceo cantonale di Lugano con il massimo dei voti nel 2004[14], si trasferisce a Bologna dove, nel marzo 2011, si laurea con il massimo dei voti in giurisprudenza, discutendo una tesi di diritto costituzionale, avendo come relatore il professore Andrea Morrone.
Nel 2012 collabora, in qualità di segretaria di produzione[16], alla realizzazione del documentario Anija – La nave, riguardante l’immigrazione albanese in Italia attraverso il Mare Adriatico negli anni novanta, vincitore del David di Donatello come miglior documentario 2013. È dichiaratamente bisessuale.
Attività politica
Gli inizi
Nel 2008 partecipa a Chicago come volontaria alla campagna elettorale di Barack Obama per le elezioni presidenziali statunitensi di quell’anno; nel 2012, sempre a Chicago, partecipa anche alla campagna di Obama per la sua rielezione alle presidenziali.
Nel 2011 contribuisce a fondare a Bologna l’associazione studentesca universitaria Progrè, che si occupa di approfondire e sensibilizzare l’opinione pubblica sui temi legati alle politiche migratorie e alla realtà carceraria, pubblicando una propria rivista e organizzando, dal 2012 e con cadenza annuale, ProMiGrè, un “festival” con incontri e tavole rotonde con la partecipazione di politici ed esperti.
Ad aprile 2013, dopo l’affossamento della candidatura al Quirinale di Romano Prodi nell’elezione presidenziale, a causa di un centinaio di franchi tiratori, decide con altri di dare vita alla campagna di mobilitazione #OccupyPD, poi sfociata nell’occupazione di numerose sedi del partito, per dare voce al malumore di parte della base giovanile circa la scelta dei vertici nazionali di far nascere il governo Letta con una maggioranza basata sulle larghe intese.[21]
Alle elezioni primarie del Partito Democratico del 2013 aderisce e sostiene la mozione di Pippo Civati, deputato alla Camera ed ex consigliere regionale della Lombardia, che si piazza in terza posizione dietro a Gianni Cuperlo e al sindaco di Firenze Matteo Renzi. Viene comunque eletta nella direzione nazionale del Partito Democratico come esponente della corrente civatiana del partito.
Europarlamentare
Schlein alla manifestazione contro il Jobs Act del 25 ottobre 2014
A febbraio 2014 decide di candidarsi col PD al Parlamento europeo nella circoscrizione Italia nord-orientale, dando vita a una campagna elettorale ribattezzata Slow Foot all’insegna della sostenibilità e lanciando l’hashtag, che presto diventa virale, #siscriveschlein. Alle elezioni europee del 25 maggio risulta eletta europarlamentare con 53 681 preferenze. Nella legislatura è stata vicepresidente della delegazione alla Commissione parlamentare di stabilizzazione e di associazione UE-Albania (D-AL) e membro della commissione per lo sviluppo (DEVE).
A maggio 2015, tramite un post su Facebook, annuncia l’abbandono del PD, in dissenso con la linea politica adottata dal segretario e presidente del Consiglio Matteo Renzi, definendola «di centro-destra», aderendo successivamente a Possibile, partito fondato da Giuseppe Civati.
Dopo la sua prima legislatura al Parlamento europeo, sceglie di non ricandidarsi alle elezioni europee del 2019.
Vicepresidente della Regione Emilia-Romagna
Si candida alle elezioni regionali in Emilia Romagna del 2020 per la lista elettorale Emilia-Romagna Coraggiosa Ecologista e Progressista (formata da Articolo Uno, Sinistra Italiana, èViva e realtà politico-associative locali), venendo eletta con 22 098 voti personali, distribuiti tra i collegi di Bologna (15 975), Reggio Emilia (3 896) e Ferrara (2 227), all’Assemblea legislativa dell’Emilia-Romagna. Schlein risulta la candidata di lista con più preferenze personali in tutta la storia delle elezioni regionali in Emilia-Romagna,[29] mentre al contempo la sua lista ha ottenuto solo il 3,77% dei voti validi.
L’11 febbraio 2020 viene nominata vicepresidente della regione Emilia-Romagna e assessore con deleghe regionali al welfare e al Patto per il Clima, dal presidente della regione Emilia-Romagna appena rieletto Stefano Bonaccini.
Nel settembre 2020, a poche settimane dal referendum costituzionale sulla riduzione del numero dei parlamentari legato alla riforma Fraccaro avviata dal governo Conte I guidato dalla Lega assieme al Movimento 5 Stelle e ultimato dal governo Conte II rappresentato dalla coalizione tra M5S e PD,[36] Schlein annuncia il suo voto contrario,[37] in dissidenza con la posizione del suo presidente di Regione e con gli alleati del PD, schierati in maggioranza per il sì. Il 5 febbraio 2021 viene confermata nell’ufficio di presidenza di Green Italia.
Elezione a deputata
Alle elezioni politiche anticipate del 2022 viene candidata alla Camera dei deputati come indipendente, in posizione di capolista del collegio plurinominale Emilia Romagna 02 tra le liste del Partito Democratico – Italia Democratica e Progressista, risultando eletta, a cui seguono le dimissioni da vicepresidente della Regione il 24 ottobre. Nella XIX legislatura è componente della 1ª Commissione Affari Costituzionali, della Presidenza del Consiglio e interni.
Segretaria del Partito Democratico
Elezioni primarie
Lo stesso argomento in dettaglio: Elezioni primarie del Partito Democratico del 2023 (Italia).
Logo della campagna elettorale per le primarie del 2023
A seguito delle dimissioni di Enrico Letta da segretario nazionale del PD in conseguenza del risultato del partito alle elezioni politiche, l’11 novembre 2022 Schlein annuncia la sua intenzione di candidarsi come nuova segretaria del PD al prossimo congresso nel corso di una diretta Instagram; per questo motivo, sceglie dunque di tornare nel partito dopo sette anni di assenza.
Il 4 dicembre si candida ufficialmente alla segreteria del partito e il 12 dicembre aderisce formalmente al PD.
A inizio febbraio 2023 denuncia attacchi antisemiti nei suoi confronti; Schlein stessa viene tuttavia a sua volta criticata da Ruth Dureghello, presidente della comunità ebraica romana, per la modalità con cui risponde a tali attacchi.
Secondo i dati provenienti dalle votazioni nei circoli del PD, Schlein avrebbe ottenuto il 34,88% contro il 52,87% del candidato avversario Stefano Bonaccini, il 7,96% di Gianni Cuperlo e il 4,29% di Paola De Micheli, arrivando alle primarie insieme a Stefano Bonaccini.
Vince le elezioni primarie tenutesi il 26 febbraio, venendo eletta come prossima segretaria del Partito Democratico. È la prima donna e la persona più giovane (più giovane di Matteo Renzi, 38 anni al momento dell’elezione) a essere eletta segretaria del PD; inoltre, risulta essere la prima volta nella storia del PD in cui il voto degli iscritti ai circoli, che avevano permesso a Bonaccini di conquistare la maggioranza, è stato ribaltato nelle primarie aperte.
Opere
Elly Schlein, La nostra parte. Per la giustizia sociale e ambientale, insieme, Milano, Arnoldo Mondadori Editore, 2022, ISBN 978-88-04-73075-
La fotogallery delle operazioni di voto per le primarie del PD (foto www.SassiLive.it) e i due candidati al ballottaggio, Stefano Bonaccini ed Elly Schlein, che è stata eletta nuova segretaria del Partito Democratico