Si è svolto a Potenza il primo di una serie di incontri promossi dall’Alpaa (Associazione lavoratori produttori agroalimentari ambientali) Flai Cgil e dalla Cgil Potenza sulla nuova Pac 2023 – 2027 con la partecipazione del presidente del Caa Alpaa nazionale, Ercole Mete. Gli incontri sono rivolti a tutti gli agricoltori interessati a comprendere meglio i vantaggi della nuova Pac. In proposito, durante gli appuntamenti la Cgil propone una simulazione dal vivo per ogni singolo produttore degli effetti che le nuove regole Pac apportano sul proprio lavoro in termini economici.
“La nuova riforma della Pac, molto ambiziosa, in particolare nelle strategie dell’obiettivo 1 Ambiente e Clima – spiegano il segretario generale della Cgil di Potenza, Vincezo Esposito, e Rocco Bochiccio, responsabile Alpaa Potenza – impegnerà gli agricoltori verso scelte di grande valore ambientale. Agli agricoltori viene pertanto chiesto un ulteriore sforzo verso la riduzione della chimica nei campi e degli antimicrobici negli allevamenti. La grande novità che noi abbiamo sostenuto molto riguarda la cosiddetta condizionalità sociale, che se applicata bene potrà rendere il settore più chiaro e meno penetrabile alle pratiche di sfruttamento del lavoro. Anche se avremmo preferito il controllo amministrativo ante pagamento e non già ex post con regime sanzionatorio successivo all’erogazione dei finanziamenti”. Dal punto di vista della gestione, “la riforma – aggiungono – ha dato maggiore autonomia e maggiori responsabilità agli Stati membri, per fare una serie di scelte autonome con le quali dovranno mostrarsi capaci di affrontare le specificità nazionali”. Una delle decisioni più importanti riguarda la convergenza interna del valore dei titoli Pac. “I paesi come l’Italia, che dopo il 2003 hanno scelto di rimanere ancorati al valore storico dei pagamenti per ettaro, hanno dovuto decidere con quale intensità proseguire il processo di allineamento del valore dei titoli. Una scelta a nostro avviso troppo morbida – spiegano Esposito e Bochicchio – Lo stop loss al 30% dei titoli superiori alla media nazionale e l’aumento massimo al 85 per cento dei titoli inferiori non modifica la sostanziale differenza rischiano di pregiudicare la tenuta di alcuni comparti, specie le piccole aziende. La scelta di introdurre gli eco-schemi in alternativa al greening che in realtà non ha dato grandi risultati ecologici può produrre certamente maggiore sostenibilità ambientale alla Pac per quanto riguarda il sequestro di carbonio e se le scelte degli agricoltori andranno verso opzioni quali le misure specifiche per gli insetti impollinatori potrebbe esserci una vera svolta per la conservazione della naturale riproduzione del mondo vegetale.
Accogliamo con favore – precisano – anche lo sforzo finanziario fatto per redistribuire parte del budget del primo pilastro, in quanto le aziende piccole ne potranno beneficiare per coprire in parte il taglio ai titoli. Per i pagamenti accoppiati si è data continuità al vecchio impianto con qualche novità positiva, come l’introduzione del pagamento per gli agrumi e una nota negativa quale l’esclusione dell’accoppiato per gli oliveti che rappresentano l’80 per cento della nostra base associativa. Bene anche il rafforzamento del sistema della gestione dei rischi attraverso la creazione di una copertura di base contro gli eventi catastrofali a garanzia di tutti gli agricoltori. Per ciò che riguarda il secondo pilastro, lo sviluppo rurale – concludono – siamo fortemente convinti che lo sforzo finanziario fatto per l’insediamento dei giovani in agricoltura va nella giusta direzione di svecchiare un comparto che ha bisogno di nuova linfa vitale per continuare sì le vecchie tradizioni ma con uno sguardo alle nuove tecnologie”.