Rocco Tauro Componente dell’assemblea nazionale Fratelli d’Italia, in una nota sollecita l’Amministrazione Provinciale di Matera ad effettuare i lavori di ripristino e miglioramento della strada che collega Craco Peschiera con il paese abbandonato di Craco. Di seguito la nota integrale.
Bene fa a tutto l’ambiente l’inaugurazione del parco museale scenografico di Craco Antico o Craco Vecchio che dir si voglia, avvenuta nei giorni scorsi, alla presenza di esponenti regionali, provinciali e locali.
Luogo millenario costretto ad essere abbandonato, a causa delle frequenti frane, negli anni sessanta del secolo scorso, e prima ancora nel corso dei secoli passati.
Borgo conseguentemente divenuto fantasma, ma che pure assai seduce.
Divenuto nel tempo un interessante set cinematografico a cielo aperto.
Così che non ci sono nemmeno tanti costi da sostenere per il produttore di pellicole.
Luogo che ti prende e che ti affascina. Senza più lasciarsi dimenticare.
Dopo l’iniziale incipit, uno che legge queste righe si aspetta che per arrivarci fin lassù, su quel cocuzzolo così decantato, giustamente, non debba incappare in nessun problema.
Che diamine!
Un borgo antico raggiunto da migliaia di persone ogni anno, che arrivano da mezzo mondo non sarà che un gioco da ragazzi arrivarci sopra, con macchine, moto e bici.
E anche a piedi, per i più dotati di polpacci.
Bene!
Immagina, ancora, che occorra prendere solamente un mezzo di trasporto e uno smartphone di nuova generazione, e il più è fatto.
Attenzione però!
Perché bisogna ricordarsi di fare il pieno di benzina/diesel alla macchina, perché nemmeno una pompa di carburante si ha la fortuna di incrociare durante la salita al colle.
Ora non resta che fare pochi chilometri, quelli che separano ill borgo nuovo a quello antico, qualche curva e il luogo dell’incanto è raggiunto.
Si immagina.
Ma le curve sono il meno per arrivarci.
Perché poi si dovranno fare i conti con la sede stradale che non si immagina, appunto. Ancora più fastidiosa delle curve stesse.
Percorso che presenta in più punti avvallamenti assai pronunciati, guardrail che non stanno più dritti, ma che scivolano lentamente verso le cunette.
Cunette stesse a livello della strada.
Spaccature longitudinali. Manutenzione, è cos’è?
Insomma costretti a fare molti zig zag su una strada di un pugno di chilometri, e del tutto abbandonata.
Da anni vengono fatte segnalazioni da più parti perché si effettuino i dovuti lavori su un’arteria stradale paesaggisticamente importante, di competenza della provincia di Matera. Vanamente però!
Evidentemente, luogo stralciato dalla planimetria stradale provinciale, cosi come lo è divenuto dalla sua stessa storia.
Dopo tanto zigzagare e qualche imprecazione per i colpi di troppo alla coppa dell’olio, oppure cerchi e pneumatici danneggiati, ci si è arrivati.
Buona visione ai cosmo-turisti. Nella macchina del tempo!
Ai responsabili dell’arteria diciamo, invece, di prestare un po’ di maggiore attenzione e amore per il proprio territorio, se vogliono essere per davvero popolari.
E far decollare una volta per sempre un luogo unico del suo genere.
Ai giovani della cooperativa che gestirà il sito naturale e paesaggistico di assoluto pregio, buona fortuna.