Sono in corso in Italia, soprattutto nelle regioni centro meridionali, mobilitazioni di agricoltori ed allevatori contro la crisi agricola che sta mettendo a rischio la sopravvivenza di tanta parte delle aziende del Paese.
Gli agricoltori chiedono una grande svolta nelle scelte sociali, economiche e politiche per rimettere al centro i diritti al reddito delle aziende, al salario giusto per i lavoratori e l’accesso ad un cibo sicuro, di qualità ed a prezzo equo per tutti i cittadini.
Dalle mobilitazioni viene forte alle Regioni ed al Governo e Parlamento nazionali la richiesta di misure urgenti ed immediate per arrestare la crisi nelle aree rurali e permettere, così, l’apertura di una nuova stagione di riforme capaci di realizzare gli obiettivi positivi del mantenimento del tessuto produttivo agricolo.
Le mobilitazioni di questi ultimi mesi hanno espresso una forte unità dal basso fra gli agricoltori che si riconoscono in obiettivi unitari attorno ad una piattaforma di crisi presentata a Roma nella manifestazione del 16 Novembre, tenuta al termine di una marcia dei trattori che, partendo dal centro della Sicilia, ha percorso le Regioni meridionali coinvolgendo realtà Lucane, Abruzzesi e di tutto il Centro Sud e delle Isole.
Il corteo del 16 Novembre e la stessa marcia che la ha preceduto è stato indetto per sostenere le dichiarazioni di stato di crisi che diverse regioni hanno adottato su spinta e proposta degli agricoltori in mobilitazione.
Le dichiarazioni di stato di crisi delle Regioni recepisce le istanze degli agricoltori finalizzate ad ottenere misure urgenti per:
– la moratoria degli atti esecutivi e delle procedure contro le aziende agricole (pignoramenti, ganasce fiscali, vendite all’asta, sequestri di somme sui cc, ecc.)
– la sospensione dei pagamenti che le aziende non possono sostenere per mancanza di reddito dovuto alla crisi di mercato (cambiali agrarie, cartelle, scadenze contributive, ecc.)
– la risoluzione dei contenziosi INPS e la riforma della contribuzione agricola
– misure sulla finanziaria nazionale e regionale che facciano recuperare alle aziende agricole quella parte di reddito persa dalla crisi di mercato degli ultimi anni
– l’avvio di un piano di rilancio e tutela delle produzioni mediterranee italiane che garantisca la possibilità di produrre serenamente per le aziende del Paese
Il Governo nazionale ha annunciato un provvedimento sulla crisi agricola che dovrebbe essere assunto in questi giorni.
Il movimento degli agricoltori ha indetto una nuova manifestazione a Roma per il 4 di Dicembre anche al fine di sostenere le ragioni della piattaforma presentata e garantire che lo sforzo di tanta parte del mondo agricolo in mobilitazione sia soddisfatto nelle giuste istanze che esprime.
Il Comune di Ravanusa (AG) ha convocato un Consiglio Comunale aperto a Piazza Montecitorio il 3 Dicembre fra le ore 15 e le ore 20 per promuovere e sostenere le ragioni degli agricoltori siciliani e del resto dell’Italia in mobilitazione.
Noi, che abbiamo sempre sostenuto la piattaforma degli agricoltori in lotta in questi mesi, chiamiamo i Sindaci, i Consigli Comunali, i Presidenti delle Province ed i Consigli Provinciali a partecipare al Consiglio comunale aperto convocato dal comune di Ravanusa in Piazza Montecitorio per discutere ed approvare un documento unitario che, assunta la piattaforma della mobilitazione del 16 Novembre e del 4 Dicembre 2009, impegni il Governo Nazionale, il Parlamento e le Regioni a garantire con ogni priorità l’applicazione ed il finanziamento delle misure contro la crisi.
Chiamiamo, anche, tutti i rappresentanti istituzionali a partecipare, come già abbiamo fatto il 16 di Novembre scorso, con i Gonfaloni e le fasce tricolori alla testa del corteo degli agricoltori del 4 Dicembre per segnare, ancora una volta, l’unità delle nostre comunità nel sostegno alle istanze degli agricoltori.
Ennio Cabiddu . sindaco di Samassi (CA); per la Rete dei Municipi Contadini