In occasione dell’inaugurazione dell’anno accademico 2022-2023, il magnifico rettore Ignazio Marcello Mancini ha ricordato l’importanza dell’ateneo come tassello fondamentale intorno a cui costruire lo sviluppo della regione Basilicata.
Un viaggio lungo quarant’anni. Era il 1983 quando venne inaugurata a Potenza, nella sede del Francioso, il primo anno accademico. Dopo il tragico terremoto dell’80 che segnò il destino dell’intera regione e del suo popolo, prese corpo quell’idea di istituire l’ateneo lucano di cui si parlava già dal 1971, quando fu elaborato uno studio preliminare, ma che prese forma soltanto dopo il luttuoso evento. “Un segno di rinascita e di risurrezione, di glorioso ritorno alla vita, di consapevole speranza verso un avvenire migliore”, come lo definì il primo rettore, Cosimo Damiano Fonseca. “L’inaugurazione dell’anno accademico è un momento particolarmente importante – ha affermato il Magnifico rettore, Ignazio Marcello Mancini nel podcast – perché riafferma il senso di comunità tra tutte le sue componenti universitarie, i docenti, il personale amministrativo e gli studenti e, tra l’ateneo e il suo territorio. L’inaugurazione del quarantennale ci invita a riflettere sul senso della nostra storia e sul nostro futuro impegnandoci tutti a rilanciare il progetto immaginato quarant’anni fa. Il destino della Regione è legato a quello dell’università e viceversa. Negli ultimi 25 anni si sono laureati oltre 18 mila giovani, molti di loro sono stati i primi laureati e tanti sono inseriti nel tessuto regionale, mentre altri purtroppo sono andati via. La nostra ambizione è che tutti i laureati possano vivere nella loro regione e possano arricchire con la loro presenza la nostra comunità. Il sostegno finanziario che l’ente regione dà all’ateneo è essenziale. Un contributo consistente che dal 2013 è di 10 milioni di euro e che da quest’anno è stato incrementato di 4 milioni di euro destinato al corso di medicina e chirurgia. Non si tratta di un contributo a fondo perduto o un sussidio di povertà, ma un investimento lungimirante che la regione fa sul suo presente, su suoi giovani e ancora di più sul suo futuro”.
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