La federazione provinciale della Coldiretti Matera torna sull’annosa vicenda dei terreni comunali di Montescaglioso, per chiedere, questa volta, l’immediata revoca “della recente determinazione inaspettatamente assunta dall’Amministrazione comunale nel bel mezzo di una ulteriore azione di mediazione sindacale, intrapresa – sempre con spirito propositivo e costruttivo”. Un atto, spiega il direttore provinciale Pietro Greco, che “ finisce per determinare – da un giorno all’altro e senza neppure rendere noti i parametri presi a riferimento – non solo un incremento esponenziale dei canoni di fitto dei terreni agricoli, ma irrompe anche in una fase molto delicata per l’economia agricola generando ulteriore confusione e sgomento negli imprenditori interessati già stressati dalle tante preoccupazioni generate, in questi anni, dall’aumento vertiginoso dei costi di produzione e dalla bassa redditività. Per Greco “tutto ciò secondo una strategia – oramai palese – che vorrebbe, da un lato, scoraggiare le conduzioni in affitto, preferite dalla maggioranza assoluta degli imprenditori agricoli i cui contratti, nel frattempo, sono stati fatti irresponsabilmente scadere dal Comune, e, dall’altro, incoraggiare l’acquisto dei terreni al mero fine di ricavare le risorse utili e necessarie da destinare alla estinzione dei debiti inseriti nella massa passiva del dissesto finanziario”. Quanto sopra, peraltro, richiamando un piano di alienazioni e valorizzazioni approvato, nel 2012, prima dell’accoglimento da parte della Regione Basilicata della richiesta di trasferimento dei terreni in questione al patrimonio disponibile comunale. Una vicenda, quella dei terreni di Montescaglioso che ha origini lontane, ma che si complica “ quando con una delibera, la Giunta comunale – spiega il direttore della Coldiretti provinciale di Matera – gia’ decise di adeguare unilateralmente i canoni di affitto a partire dall’annata agraria 2017/2018, anche in questo caso senza alcun preventivo confronto con le organizzazioni agricole – e, comunque, sulla base di criteri non meglio definiti che si volevano e/o sono stati fatti successivamente valere, opinabilmente, anche per i rapporti in essere e, quindi, in violazione delle pattuizioni contrattuali all’epoca vigenti”. Della vicenda che preoccupava e, purtroppo, continua ancora a preoccupare centinaia di agricoltori – la confederazione agricola materana non solo ha continuamente aggiornato i propri associati – fornendo loro risposte e indicazioni – ma si è anche offerta di aprire un canale di intermediazione con l’amministrazione comunale e con l’Organismo straordinario di liquidazione con l’obiettivo – pienamente legittimo da un punto di vista sindacale – di richiamare il rispetto delle condizioni previste dai contratti allora in essere anche cercando di fare luce sulle future scelte amministrative. “Canale di intermediazione che – spiace dire – è stato mantenuto aperto dall’Amministrazione solo in alcune occasioni – aggiunge Greco – mentre su altre è stato inspiegabilmente interrotto se non addirittura dribblato con repentini cambi dei soggetti interlocutori, allorquando si trattava di affrontare proprio la questione relativa della rideterminazione dei canoni in considerazione del regime dei miglioramenti fondiari così come segnalato dalla confederazione materana con nota del 6 febbraio anch’essa priva di riscontro da parte del Comune. Infine, sulla possibilità di utilizzare i proventi della vendita – e si ritiene anche di quelli degli affitti – per il ripianamento del disavanzo di amministrazione e la estinzione definitiva dei debiti – conclude Greco – riteniamo debba pronunciarsi, anche il Dipartimento Agricoltura della Regione Basilicata”.