Bando per contributo fondo di sostegno agli affitti, intervento Sicet, Sunia, Sai e Cisal. Di seguito la nota integrale.
Nei giorni scorsi, all’indomani della pubblicazione del bando per i contributi sulle locazioni, le segreterie provinciali di Sicet, Sunia, Sai e Cisal hanno fatto pervenire al Sindaco di Matera una richiesta di incontro e, all’Assessore alle Politiche Sociali del Comune di Matera Valeria Piscopiello, la formale richiesta di ritiro del bando pubblicato il 2 marzo u.s. e, conseguentemente,emanarne uno nuovo. La richiesta è partita dalla considerazione che la modalità di presentazione prevista nel bando fosse, esclusivamente quella digitale tramite Spid personale e, senza peraltro, la possibilità di delega. Immediatamente abbiamo fatto rilevare che tale modalità implicitamente, rappresentava una severa discriminazione nei confronti di tutti coloro che, ( la maggioranza dei potenziali aventi diritto) , non possiedano un computer e/o li SPID. Tra l’altro, la mancanza di informatizzazione era causa della non conoscenza dell’avvenuta pubblicazione del bando che come detto era stata fatta solo sul sito del Comune. Probabilmente gli Amministratori responsabile del settore hanno confidato che in una città non grande come quella di Matera avrebbe funzionato il cosiddetto “tam–tam” e il “paesano” passaparola. E’ evidente che una Amministrazione Comunale non può far affidamento a questa modalità dovendo dare, invece, grande e capillare informazione ai Cittadini. Nel merito, abbiamo fatto rilevare, ma inutilmente, che nella regione Basilicata nessun Comune ha previsto, la presentazione delle domande esclusivamente “online” tramite lo Spid e neppure la stessa Città di Potenza. L’Assessore del Comune di Matera invece , a Sua ragione, ha citato un non ben precisato obbligo di tale modalità rinveniente dall’applicazione del disposto dal Decreto Semplificazione del 1° ottobre 2021 che, a nostro avviso, non c’entra nulla in quanto riferito ai servizi correnti del comune e non una modalità transitoria come quella delle domande de qua. Di contro, le informazioni pervenute dagli altri territori ci confermano, che in nessun comune delle altre regioni si sta verificando, il modus operandi del Comune di Matera. La cosa che appare ancor più inspiegabile per la quale nessuno sino a questo momento ha saputo o potuto dare risposta rimane, il procedere in maniera difforme tra i diversi uffici e assessorati riguardo, la presunta applicazione del disposto del Decreto Semplificazioni datato 1° ottobre 2021. Difatti, rimane inspiegata la circostanza che a ottobre 2022, è stato pubblicato il bando per l’Assegnazione di alloggi popolari con la sola (ovviamente) modalità della presentazione delle domande tramite il cartaceo in evidente “contrasto” (?), alle disposizioni della Regione Basilicata pur in vigenza, del citato Decreto Semplificazioni? Sembrerebbe a questo punto che il sopracitato disposto della Giunta Regionale operi, a seconda i pareri più o meno illuminati ancorchè degli stati d’animo degli estensori dei vari bandi. Riteniamo a questo punto come cittadini materani e come OO.SS. degli Inquilini che il Sig. Sindaco, debba preoccuparsi e verificare questo procedere difforme tra i vari dipartimenti o assessorati essendone, il garante massimo dell’Istitutzione Comunale. Tanto gli fu chiesto ma nessuna risposta si è avuta.
Inoltre, un’altra giustificazione pervenuta riguardo la presentazione prescritta in via informatica tramite lo Spid è quella che, così operando, si verrebbe o vorrebbe arginare (Sic!) il fenomeno delle dichiarazioni mendaci nella domanda. Tal cosa a nostro avviso, rimane essere palesemente offensiva nei confronti della stragrande maggioranza dei cittadini materani corretti e, nel caso il fenomeno, rimarrebbe del tutto marginale e tra l’altro, il cittadino distratto o mendace anche tramite lo Spid e la compilazione informatica potrebbe ugualmente sbagliare. Un’altra anomalia presente nel bando pubblicato dal Comune di Matera è quella della presentazione delle domande. Si legge che l’inizio della presentazione è il 2 marzo 2023 ed è il termine, è la data del 6 aprile 2023. Orbene se la delibera della Regione Basilicata riporta che la durata è di 30 giorni come mai, la durata indicata dal Comune è di 35 giorni. Solo questo particolare, dovrebbe di per sé indurre l’Assessore o chi per lui, a ripubblicare il bando stante, l’irregolarità del termine indicato dal Comune. V’è di più: una volta pubblicata la graduatoria (sempre in modo telematico) è data la possibilità ai Cittadini di produrre ricorso entro e non oltre gg 15 dalla pubblicazione. Non sembra , a modestissimo avviso delle scriventi, che tale termine perentorio risponda pienamente alle disposizioni di diritto amministrativo o del Testo Unico degli Enti Locali. Era stato pure offerto un suggerimento che avrebbe potuto risolvere al meglio la questione con la pubblicazione, di un nuovo bando con cui fosse prevista la doppia modalità, ossia, quella tramite il sistema informatico con lo Spid e quello, più pratico e semplice, della presentazione tramite il cartaceo così come previsto, dalla delibera della Regione Basilicata del 17/02/2023 che tra gli allegati, annovera l’allegato “D” ovvero, il fac-simile della domanda da presentare così come indicato nella delibera di Giunta Regionale. La domanda che le OO.SS. degli Inquilini si pongono rispetto al muro di gomma elevato dal Comune di Matera a fronte della lapalissiana domanda cui prodest tutto ciò? Permane tra l’altro, la constatazione che l’Amministrazione Comunale di Matera a partire dal Sig. Sindaco, non ha inteso instaurare alcun rapporto con le OO.SS. degli Inquilini le quali, piaccia o no, rappresentano gli interessi ed i diritti della comunità materana e per questo, continueranno a portare avanti tutte le iniziative tese a vedere affermati, i diritti dei cittadini materani. Al di là delle posizioni politiche e partitiche che non ci coinvolgono, rimane l’amarezza che, proprio da quelle forze partitiche che gestiscono questa città e si proclamano, a fianco della gente comune e (più disagiata) per poi, assumere comportamenti che certamente vanno nella opposta direzione. A questo punto una considerazione si pone: coloro che non vogliono riconoscere gli errori commessi, forse, farebbero bene, a dimettersi con efficacia immediata dai propri incarichi.