Povertà educativa, intervento Consigliere regionale Gianni Leggieri (M5s). Di seguito la nota integrale.
Il Rapporto annuale 2022 ISTAT sulla situazione del nostro Paese traccia un bilancio degli effetti dell’emergenza sanitaria sulla società e sull’economia italiana e delle prospettive di ripresa a due anni dalla pandemia.
L’Istat intende fornire una fotografia dell’Italia, evidenziandone i punti di forza e le grandi vulnerabilità: dopo lo shockdella pandemia -si legge nella relazione che accompagna il Rapporto- si è avuta una caduta del Pil senza precedenti; tuttavia se già nella seconda partedel 2021 si erano manifestati alcuni deboli segnali di tensione per l’economia, con l’invasione dell’Ucraina da parte della Russia sono emersi elementi di incertezza sia per le imprese, che per i cittadini.
Le diverse formedi disuguaglianza, purtroppo. si sono acuite: negli ultimi 10 anni, in Italia, dove il tasso di minori in povertà assoluta è quasi triplicato, raggiungendo il picco del 14,2% (quasi 1,4 milioni di minori). La crescitadelle diseguaglianze educative è strettamente connessaall’aumento dei prezzi di alcuni beni e servizi,soprattutto di beni alimentari e prodotti energetici.Ad esempio, nel Mezzogiorno le famiglie con minore capacità di spesa hanno ridotto le quote destinate ai prodotti alimentari e all’istruzione; quest’ultima è diminuita ulteriormente nel 2021, passando dallo 0,5% del totale allo 0,37%.(Dati Save the Children).
In particolare, il Reddito di cittadinanza (RdC) e di emergenza (Rem) hanno permesso a 1 milione di individui di non trovarsi in condizione di povertà assoluta, garantendo così la diminuzione dell’intensità della povertà di una parte di coloro che erano rimasti in assenza di sussidi. Per queste misure alternative a sostegno della povertà non vi sono, però, buone notizie e non sembra esserci la volontà politica o finanziaria di prorogarle da parte del governo nazionale di centrodestra.