Gianni Leggieri, Consigliere regionale Movimento 5 Stelle: “Il ponte sullo Stretto, la propaganda leghista e la rete viaria secondaria abbandonata”. Di seguito la nota integrale.
Il silenzio del ministro delle Infrastrutture, il leghista Matteo Salvini, è stato rotto con l’annuncio delle varie fasi che porteranno ad aggiornare e a realizzare il progetto del ponte sullo Stretto di Messina. Un’opera che, un tempo, sarebbe stata definita faraonica. L’annuncio dell’esponente leghista è stato accolto in maniera tiepida dall’opinione pubblica e dalla stampa. Da decenni si parla di questa importante opera e del relativo progetto, rispolverato, guarda caso, in occasione di una ricorrenza molto particolare: il 17 marzo, data in cui si celebra l’Unità d’Italia.
Riuscirà il ponte sullo Stretto di Messina ad unire ancora di più il paese, che con l’autonomia differenziata ed un divario insopportabile da Roma in giù rischia di affossare irrimediabilmente le regioni del Sud? Quello del ministro Salvini sembra tanto un vezzo, un altro paradossale tentativo di costruire, è proprio il caso di dirlo,dato che si parla di infrastrutture, la casa dal tetto. Sarebbe opportuno che il ministro leghista approfondisca meglio le condizioni in cui versa la viabilità delle nostre regioni. La rete stradale secondaria, in Basilicata,si trova in uno stato pietoso. È una vera e propria vergogna nazionale, che condiziona non poca le popolazioni e i territori, condannati all’isolamento e allo spopolamento. Stessa cosa anche in Sicilia, dove intere aree interne sono abbandonate al loro destino.
Nella nostra regione, inoltre, in questi giorni stiamo assistendo ad un preoccupante conflitto in merito alle competenze assegnate tra la Provincia di Potenza e l’assessora regionale alle Infrastrutture, Donatella Merra, guarda caso anche lei della Lega salviniana. Una contrapposizione che, come denunciato dal presidente della Provincia di Potenza, Christian Giordano, rischia di far perdere i finanziamenti destinati ad alcune strade provinciali con schede di assegnazione dei fondi ingiustificatamente modificate. Un metodo che a quanto pare serve a qualcuno per alimentare la propaganda, mentre interi territori languono e patiscono situazioni di sottosviluppo. Non basta il ponte sullo Stretto per essere felici.