Tanti sorrisi “appesi” simbolicamente, nel pomeriggio di martedì 21 marzo, all’albero di ulivo nel giardino dell’Azienda Sanitaria Locale di Matera per celebrare la Giornata mondiale della Sindrome di Down. I protagonisti del pomeriggio dal titolo “Il sorriso insieme a voi” sono stati i ragazzi della cooperativa Oltre l’arte e dell’Associazione italiana persone Down che hanno adottato l’albero di ulivo come simbolo per tenere sempre viva l’attenzione verso la sindrome in un processo che conduce ad una società inclusiva.
“Non dobbiamo lasciare indietro nessuno -ha dichiarato il Direttore Sanitario dell’ASM, Giuseppe Magno- e non dobbiamo derubricare questo evento ad una giornata di festa. Si tratta invece di un appuntamento importante che a tutti i livelli deve aumentare l’attenzione e la sensibilità nei riguardi di particolari condizioni come quella della sindrome di down. In modo tale da rendere dei servizi maggiori e facilitare la vita di questi ragazzi, per quanto attiene la loro condizione. Come ASM grazie alla sensibilità dell’Assessore regionale alla Salute e Politiche della Persona, Francesco Fanelli, e del nostro Direttore generale, Sabrina Pulvirenti, abbiamo colto l’occasione per dedicare un ulivo, albero evocativo, sempre verde e simbolo di pace, alla sindrome di Down grazie alla partecipazione gioiosa di questi splendidi ragazzi”.
Dopo aver affidato i sorrisi all’albero di ulivo, i ragazzi hanno fatto una visita odontoiatrica gratuita ed hanno ricevuto un kit da viaggio per la pulizia dei denti. Nell’occasione l’ASM ha annunciato l’istituzione di due consulenze dentistiche al mese, dedicate esclusivamente ai i ragazzi down. Il primo e il terzo giovedì del mese le persone down potranno prenotare una visita chiamando semplicemente l’ambulatorio dentistico dell’ASM di via Montescaglioso.
“Quello intrapreso – afferma il Direttore Generale, Sabrina Pulvirenti – è un percorso che si costruisce ogni giorno e che richiede l’impegno convinto di tutti. Dalla sanità alla scuola, dal lavoro, al volontariato, nei luoghi che viviamo quotidianamente, l’invito è ad impegnarci tutti perché ciascuno possa pienamente vedersi riconosciuto in quanto essere umano ed essere parte attiva della nostra comunità. Un gioco di squadra necessario, in cui ogni attore, per la propria competenza, è chiamato ad accompagnare le persone con sindrome di down nel proprio cammino di vita autonoma”.