Ci ha lasciato Chiara Schiuma, mitica fornaia del quartiere Serra Venerdì, simbolo certo di un cambiamento epocale: dai rioni Sassi alla città del “risanamento”. Difficile dimenticare il racconto del passaggio dal piccolo esercizio negli antichi rioni di tufo a quello, più ampio e luminoso, quasi attaccato al Campo scuole. Non è facile cancellare soprattutto la sua espressione triste quando, quasi confidenzialmente, rivelava ciò che con il senno di poi ha giudicato un errore imperdonabile. Ovvero, aver ceduto i timbri ormai in disuso, quelli scolpiti nel legno e adoperati per individuare le dorate pianelle cotte al fuoco lento del forno a legna. Vere e proprie opere di raffinata cultura contadina consegnate soprattutto alla memoria degli antropologi, oltre che a pochi fortunati collezionisti.
Solo poche considerazioni a margine di una vita durissima, che ha visto la signora Chiara impegnata fino a quando le forze le hanno consentito di mandare avanti un’attività tuttora nota. Non è il caso di immaginare chissà quali titoli accademici per rivolgere l’ultimo saluto a persone divenute vere e proprie istituzioni, grazie al loro impegno, al contributo significativo, all’esperienza e all’umanissima empatia. Non “personalità”, quindi, ma persone divenute punti di riferimento di un’epoca o di una comunità.
Del resto, questa idea di “istituzione vivente” non è lontana dal considerare alcuni cittadini veri e propri “maestri”, al punto tale che, nel caso specifico, il loro saper fare continua ad influenzare e ispirare generazioni di panificatori successivi.
Il pane è un alimento fondamentale nella dieta dei materani, non può mancare sulle loro tavole. Ma quando non c’erano gli elettrodomestici, oltre al pane – raccontava la signora Chiara – i fornai producevano dolci, pasticcini e biscotti nei periodi di festa, specialmente la domenica, non poteva mancare il classico arrosto con le patate e la taglia con la pasta al forno. A tutto questo bisogna aggiungere la vendita dei prodotti al pubblico e la responsabilità della gestione del negozio. Un lavoro continuo, senza pause, notte giorno, niente feste, senza mai trascurare la conduzione delle faccende domestiche, la gestione della casa e la buona educazione dei figli.
Buon viaggio signora Chiara, non la dimenticheremo. E poi, siamo certi, l’hanno già accolta con un fragoroso applauso nel paradiso dei maestri fornai di tutti i tempi.
La salma è vegliata presso la sala Fenice della casa funeraria Cristalli fino a domenica 26 marzo 2023 alle ore 14.
I funerali si terranno domenica 26 marzo 2023 alle ore 15 nella parrocchia Maria Santissima Addolorata nel quartiere di Serra Venerdì.
Nella foto di Antonio Genovese la fornaia Chiara Schiuma