Unione dei Comuni “Alto Bradano” incontra Busciolano (capo di gabinetto Regione Basilicata). Di seguito il report integrale.
Abbiamo rappresentato al Dr. Michele Busciolano, capo di gabinetto del Presidente Bardi, lo situazione di crisi in cui versano le quattro unioni dei comuni lucane, sottolinea nella sua qualità di coordinatore Fernando Scattone, presidente dell’Unione dei Comuni “Alto Bradano” insieme agli altri tre presidenti, Gianni Pittella, Romano Triunfo e Filippo Sinisgalli, rispettivamente presidenti dell’Unione dei Comuni Del Lagonegrese, Val Camastra-Basento e dei Comuni Montani Medio Agri.
Abbiamo apprezzato, afferma Fernando Scattone, la tempestività della convocazione, avvenuta a pochi giorni di distanza dalla costituzione del coordinamento delle quattro unioni dei comuni lucane, avvenuta a Lauria con l’obiettivo di porre all’attenzione dei rappresentanti regionali la situazione finanziaria e strutturale degli enti sovracomunali che nella loro complessità raggruppano ben 27, tra grandi e piccoli comuni lucani.
Le Unioni dei Comuni – ha sottolineato Scattone – rappresentano dal punto di vista qualitativo e quantitativo, l’unico Ente di programmazione e gestione associata di servizi tra Comuni dell’intero territorio regionale.
Un elenco, abbastanza corposo di servizi gestiti che, come nel caso dell’unione dell’Alto Bradano, che storicamente, rappresenta la prima Unione di comuni della nostra regione con una discreta mole di servizi gestiti in forma associata: raccolta e smaltimento rifiuti, mensa scolastica, riscossione tributi, servizio trasporto, servizio gestione finanziaria e amministrativa, riscossione tributi, servizi sociali, servizio catasto, sportello unico attività produttive, centrale di committenza appalti, servizio paghe del personale, oltre ad una serie di altri servizi in itinere e in programmazione, protezione civile, canile comprensoriale e polizia locale.
Oggi, però aggiunge il Presidente Scattone, l’Unione dei Comuni “Alto Bradano”, come le altre tre unioni, vive un momento di crisi prettamente di tipo strutturale organizzativo, generato principalmente dal progressivo collocamento a riposo delle 5 unità di personale (1 dirigente con funzioni di segretario, 2 funzionari e 3 impiegati di concetto) di ruolo regionale e prima dipendenti della Comunità Montana dell’Alto Bradano.
Nell’audizione di questa mattina, unanimemente i quattro presidenti, certi che il loro appello non rimarrà inascoltato e fiduciosi in una efficace soluzione, hanno lanciato un grido di allarme, affinché la regione, attraverso dei finanziamenti ad hoc oppure dislocando del proprio personale, come già accaduto in passato, possa assistere e supportare le unioni dei comuni, in piena sintonia con lo spirito del legislatore nazionale.
Gli strumenti ci sono e uno di questi è la legge regionale sull’istituzione del Fondo unico autonomie locali (Fual), legge 25/2020 che ha lo scopo di incentivare e/o supportare l’attività di avvio delle Unioni o fusioni dei Comuni.
Ciò che i sindaci, per il tramite dei quattro presidenti delle Unioni dei Comuni chiedono è, di porre le giuste attenzione all’ente, ribadendo la necessità di usufruire di un contributo per la gestione ordinaria delle attività amministrative.
Il coordinamento in conclusione, ha ribadito che la strada di utilizzare il personale dei comuni associati è inutilizzabile, i Comuni anche in virtù della cosiddetta ‘quota 100’ sono stati letteralmente svuotati e meno che mai è immaginabile la chance di assumere nuovo personale, ogni Comune ha spazi finanziari davvero risicati.
Oggi, più che mai, lo spopolamento delle nostre aree interne, sottolineano i presidenti, incombe sempre più sulla nostra vita amministrativa e la forbice tra servizi e costi continua inesorabilmente ad allargarsi; ecco perché occorre scongiurare, conclude il presidente, Fernando Scattone, il pericolo della chiusura dell’ente o la mancata attivazione delle unioni, per carenza di personale e di fondi, perché tutto ciò provocherebbe forti ed inevitabili conseguenze sui tanti servizi gestiti in forma associata.
Queste le richieste dei quattro presidenti:
1) dare immediata attuazione con un finanziamento ad ok per le Unioni dei comuni con la legge n.25 del 2020;
2) valutare la possibilità di avere profili professionali in comando, come già accaduto in passato, per l’espletamento delle attività amministrative;
3) richiesta di attenzione nel prossimo riparto regionale delle risorse attestate alla regione Basilicata per la montagna;
4) un tavolo di confronto tra regione, provincia, unione dei comuni e UNCEM (unione nazionale comuni/comunità e enti montani.