Sabato 23 giugno 2012 presso la piscina comunale di Taranto si è svolto il primo trofeo Meridiano di acquathlon. I cinque atleti del Team Light hanno conquistato tre primi posti un secondo e un terzo posto nelle categorie Esordienti, Ragazzi e Youth A.
Questi i nomi dei protagonisti e le rispettive categorie:
Categoria esordienti femmine nati 2000/2001
Prima Giulia Aliani che ha dominato la frazione a nuoto concludendo con una eccellente progressione nella frazione di corsa, vincendo la gara.
Categoria Esordienti maschi nati 2000/2001
Medaglia d’oro Gabriel Lufrano che ha dominato entrambe le frazioni;
Categoria ragazzi femmine nati 1999
Secondo e terzo posto per Francesca Papapietro e Cristina Laperchia.
Categoria youth A nati 1997/1998
Primo posto per Alessandro Grieco che oltre a vincere la sua categoria si è piazzato al secondo posto nella classifica assoluta.
Questi risultati raggiunti dai 5 atleti del team light hanno permesso alla società di passare al comando nella classifica parziale dopo la quarta prova davanti a società pugliesi da anni impegnate in questa disciplina.
“La pratica del nuoto-spiega Angelo Rubino- è comune a molti runner per motivi di puro divertimento, per necessità (infortuni) o perché componente fondamentale del triathlon. Tralasciando quest’ultimo caso, è facile riscontrare un approccio al nuoto decisamente errato, spesso causato da una cattiva comprensione dei meccanismi che sono alla base di questo sport.
La prestazione di un nuotatore è limitata principalmente da tre fattori: il costo energetico della nuotata. le qualità aerobiche e le qualità lattacide.
Il primo punto può essere visto come efficienza della macchina atleta. In esso confluiscono forza muscolare e tecnica di esecuzione ed è la differenza più significativa fra nuoto e corsa.
Nel nuoto invece tale scarsa variabilità si ha solo per i professionisti (che non arriverebbero ai massimi livelli con una tecnica scadente). Se si esamina la massa della popolazione che sa stare per lo meno a galla, si riscontrano spese energetiche molto variabili a parità di distanza percorsa.
Nel nuoto, conclude Rubino, è necessario spendere energia per il galleggiamento e contemporaneamente per procedere. La resistenza del mezzo (che nella corsa è rappresentata dalla resistenza dell’aria) all’avanzamento è notevole; tale resistenza (drag) dipende dalle caratteristiche del fluido (acqua), dalla sezione frontale del nuotatore, da un coefficiente aerodinamico e dalla velocità. Tutto ciò comporta che il costo energetico nel nuoto, a pari velocità, sia quattro volte quello della corsa”.