Dopo il primo Accordo di Sviluppo per alcuni Comuni dell’Alto Bradano-Vulture (Forenza, Acerenza, Venosa e Lavello) e Metapontino (Tursi-Scanzano), Terre di Aristeo procede verso il secondo Accordo di Sviluppo che riguarda dieci Comuni, di cui sette – Abriola, Barile, Pomarico, Rionero, San Fele, Sarconi, Spinoso – hanno già sottoscritto il Protocollo ed altri tre – Acerenza, Ruvo del Monte e Tramutola – lo faranno a breve. Il punto dello stato di attuazione del Progetto Progetto Pilota Terre di Aristeo in Basilicata “il turismo esperenziale di comunità”, un progetto pilota per il ripopolamento e la rigenerazione dei borghi e dei paesi lucani, è stato fatto dalla nuova sede operativa del Distretto a viale Verrastro di Potenza in collegamento web con i sindaci e delegati. Per completare la realizzazione dell’intero Progetto che, complessivamente, riguarda almeno 2mila “unità di accoglienza turistica” prevalentemente attraverso l’adeguamento, la ristrutturazione e l’ampliamento di strutture esistenti in oltre 30 paesi lucani che costituiranno specifiche “Destinazioni” del “Sistema Turistico Locale Aristeo”, sarà necessario un terzo Accordo di Sviluppo per il resto dei Comuni che hanno aderito. L’ad Saverio Lamiranda ha riferito degli effetti positivi del recente incontro avuto con il Presidente Bardi dal quale si attendono gli atti conseguenziali alla condivisione della strategia individuata. Nell’incontro sono stati sottolineati la “stretta sinergia” tra gli obiettivi comuni di Terre di Aristeo – modalità innovativa di governance territoriale utile per il progresso delle comunità locali quale sistema pubblico, economico e sociale di gestione decentrata nell’ambito del quale la presenza e partecipazione della componente privata è ritenuta essenziale – e quelli che la Regione sostiene per la rigenerazione sociale ed economica dei borghi lucani e le altre azioni messe in campo.
Una sinergia di cooperazione istituzionale che può contare sul coinvolgimento dei sindaci di 91 Comuni aderenti al Distretto Turistico. Lamiranda ha ancora riferito che sono stati già definiti i programmi di recupero di Palazzi storici e case dismesse in alcuni centri della Val d’Agri e del Vulture-Alto Bradano da destinare a borgo albergo e strutture alberghiere di alta qualità.
Da parte dei sindaci e di Aristeo è stata ribadita la volontà a fare la propria parte anche per scongiurare il rischio di “perdere” almeno 40 miliardi di investimenti ad altissimo rischio sui 220 miliardi finanziati dal Pnrr e dal Fondo nazionale complementare. Il Ministro per il Sud Fitto ne ha parlato in questi giorni. Di qui risulta essenziale l’interlocuzione con la Regione ed i Ministeri per gli Affari europei (con delega al Pnrr) del Turismo e delle Imprese, oltre che la prosecuzione della cooperazione istituzionale con la Regione e tra Terre Aristeo e Comuni, per fare in modo che il Pnrr raggiunga gli obiettivi prefissati e quindi lo sforzo a recuperare le risorse attribuite a progetti rivelatisi irrealizzabili, per destinarle ad investimenti di settori finora esclusi o tenuti molto ai margini dal Pnrr, come il turismo.