In occasione della giornata mondiale della consapevolezza sull’autismo questa mattina in piazza Duomo a Matera è stato organizzato un evento di sensibilizzazione a cura del Centro di riabilitazione “Domus Padri Trinitari” di Bernalda.
Vito Campanale, direttore Centri di Riabilitazione dei Padri Trinitari di Bernalda e Venosa, ha dichiarato: “La giornata del 2 Aprile permette a noi operatori di poter sensibilizzare la gente alla inclusione e la comprensione ci permette di affermare la nostra presenza indispensabile per migliorare la qualità di vita delle persone autistiche.
Purtroppo si dedicano ancora poche risorse alla protezione sociale delle persone con disabilità
Oggi siamo qui per mostrare alla gente il grande lavoro svolto all’interno dei Centri di riabilitazione dei PP. Trinitari, un progetto che vede coinvolti diverse figure professionali consentendoci di trasmettevi la nostra esperienza e testimoniare che è possibile ottenere dei risultati”.
Di seguito i particolari della performance eseguita e la fotogallery.
Come ogni anno il 2 aprile in tutto il mondo si celebra la “giornata mondiale della consapevolezza sull’autismo”. Quest’anno la giornata assume un particolare rilievo, perché cade in periodo pasquale, precisamente la Domenica delle Palme. Quale occasione migliore per fare un parallelismo, esclusivamente simbolico ed iconografico, tra la passione di Gesù Cristo e il ragazzo autistico, il come egli viene accolto ed accettato dalla società con lo scopo di favorirne l’inclusione sociale e quindi di migliorarne la qualità della vita, attraverso un lavoro di sensibilizzazione tale da scaturire un momento di riflessione in ognuno di noi e accrescere una maggior consapevolezza sulle differenze individuali.
Il termine “Passione” è inteso a 360°, non solo come esasperazione di un disagio fisico esistenziale, ma anche e soprattutto in senso positivo enfatizzando l’accettazione, l’amore, la dedizione come il prendersene cura, assistere e sostenere questi ragazzi e le loro famiglie nel miglior modo possibile per garantire loro una buona vita.
Questo concetto è stato rappresentato da ragazzi ed operatori del centro con una “Pantomimica”, ovvero una serie di azioni sceniche caratterizzate da una successione di gesti e di atteggiamenti, accompagnati da una musica e da una voce narrante e strutturata nel seguente modo:
Prima scena, “La domenica delle Palme”: fa riferimento all’ingresso di Gesù in Gerusalemme accolto dalle palme a simboleggiare l’ingresso del ragazzo nel mondo, il suo rapportarsi con la società a cui segue immediatamente la secondo scena, il cuore del racconto.
Seconda scena, “L’ultima Cena”: L’Ultima Cena è l’inizio della sofferenza di Gesù ma anche momento di istituzione dell’eucarestia e della lavanda dei piedi a simboleggiare, in una prima parte della scena, le difficoltà che un ragazzo autistico può provare e vivere all’interno di una società spesso distratta da motivi futili e poca attenta al bisognoso e a volte piena di stereotipi e convenzioni, che saranno presto superate nella seconda parte della scena dove prevarrà la condivisione, l’accettazione sempre associate all’amore e dove, soprattutto, si cercherà di porre l’attenzione sul bisogno di assistenza e sostegno continuo verso questi ragazzi e di come il lavoro degli operatori diventa di vitale importanza per la loro integrazione sociale, concludendo cosi con l’ultima scena.
Terza scena “La Resurrezione”: L’immagine di Cristo che vince la morte è paragonabile al ragazzo autistico il quale, al centro di tutto e tutti, protagonista e partecipe vince ogni forma di difficoltà perché sostenuto e supportato, perché solo percorrendo la vita insieme e aiutandoci gli uni con gli altri può renderci unici nell’amore e nella “Passione”.
Prima scena: i ragazzi accolgono il protagonista formando un corridoio e agitando le palme di colore blu; parte la prima narrazione con una musica di sottofondo.
Seconda scena: un lungo tavolo allestito con una tovaglia bianca con sopra una corona di spine blu andrà a simboleggiare le difficoltà, all’inizio il ragazzo apparirà solo, ma poi sarà raggiunto dagli altri ragazzi e da un paio di operatori in divisa e tutti insieme si sistemeranno intorno al tavolo sinonimo di sostegno, assistenza e accettazione; durante questo momento la corona di spine diventerà un meraviglioso fiore e i ragazzi, che indosseranno magliette di vario colore, posizioneranno un drappo che rappresenta il simbolo dell’autismo (puzzle colorato) sulla maglietta blu del protagonista portandolo al centro e aprendo cosi l’ultima scena. Durante la rappresentazione è stata prevista anche una narrazione alternata a una suggestiva musica di sottofondo tratta dal film “The passion” di Mel Gibson.
Terza scena: il ragazzo con il drappo è posizionato al centro, gli altri intorno e tra i ragazzi ci saranno alcuni operatori, ognuno con la propria divisa simbolo di assistenza e supporto continuo; tutti insieme, all’unisono con in mano una palma blu, distribuita anche al pubblico per renderlo partecipe, si muovono sulle note della canzone Let it be dei Beetles (cover Marco Mengoni con i Kingdom Choir). Prima dell’ultima coreografia è prevista la narrazione della scena e la lettura di una frase estrapolata dal testo della canzone e tradotta in Italiano.
L’evento è stato realizzato grazie ad un laboratorio pedagogico teatrale, come ausilio per la persona che ha difficolta di linguaggio e che, in particolare, oltre a disordini espressivo evocatori, presenta disarmonie nel dinamismo respiratorio che la mettono a volte in condizioni di esprimersi in modo confuso ostacolando la pronuncia di fonemi e la formazione di parole.
In tale contesto la fisioterapia, attraverso l’attività motoria, la danza e l’espressione corporea, assume un ruolo evidente sulla sintomatologia di soggetti con la sindrome dello spettro autistico, producendo effetti positivi su diverse aree del corpo deficitarie ed aiutano a tenere sotto controllo comportamenti inappropriati, scaricando le tensioni.
I laboratori di cartapesta, ceramica, giornalino, arti creative, multimediale, falegnameria, cucina e modulo autismo hanno partecipato alla realizzazione degli oggetti di scena e di tutto il materiale necessario alla realizzazione dell’intero progetto.
La fotogallery dell’evento (foto www.SassiLive.it)