Idrogeno, Gruppo Cestari: “Protocolli energetici” per ridurre il costo dell’energia per le imprese operanti nelle Zes e in aree dismesse. Di seguito la nota integrale.
Con l’ammissione ai contributi previsti dal bando idrogeno della Regione Basilicata a tre società – Patrone e Mongiello per 6,2 milioni di agevolazioni concedibili, Greenswitch 10 milioni e Mer Mec spa 2,2 milioni – mentre altre tre – Synfstpower srl, Pre srl, Eni spa – risultano tra le ammesse e non finanziate per mancanza di risorse, si apre una nuova stagione per le fonti energetiche in Basilicata. Il Gruppo Cestari – che opera nel comparto delle rinnovabili – sottolinea che al programma Basilicata si aggiunge il via libera della Commissione Ue a uno schema italiano da 450 milioni di euro per sostenere la produzione integrata di idrogeno ed elettricità rinnovabili nelle aree industriali dismesse. La misura è finanziata nell’ambito del Piano nazionale di riprese e resilienza (Pnrr). Gli aiuti hanno l’obiettivo di favorire la transizione verso un’economia a emissioni zero, in linea con il Green Deal europeo. Il regime è stato approvato secondo le norme del quadro temporaneo Ue di crisi sugli aiuti di Stato per sostenere l’economia e le imprese europee nella transizione verde. Soprattutto le aree industriali dismesse al Sud – sottolinea l’ing. Alfredo Carmine Cestari presidente del Gruppo omonimo – hanno bisogno di abbattere i costi energetici per rafforzare la competitività. Per questa ragione, il Gruppo attraverso proprie società specializzate in Italia e all’estero, da tempo sta lavorando nel campo “Protocolli energetici” per ridurre il costo dell’energia per le imprese operanti nelle Zes e più in generale per l’ incremento della competitività delle imprese, sia in maniera diretta, attraverso la consulenza e l’assistenza tecnica per il sostegno finanziario agli investimenti, sia in maniera indiretta, attraverso azioni volte al potenziamento delle infrastrutture materiali ed immateriali. Un’attività – battezzata “International Green Zes” – che si svolge in forma sinergica per offrire pari opportunità alle imprese che investiranno e quindi si localizzeranno in ciascuna delle tre Zes del Sud con i rispettivi porti di riferimento: Zes Calabria (Gioia Tauro), Zes Campania (Napoli), Zes Jonica Puglia-Basilicata (Taranto). “Il nostro team di lavoro con esperti – continua l’ing. Cestari – parte dall’analisi e dalla lettura dell’attuale situazione che riguarda la produzione di energia e quindi dagli attuali punti di debolezza che sono ampiamente diffusi in queste aree meridionali. Stiamo pensando ad incrementare la produzione di energia da fonti rinnovabili, con sistemi fotovoltaici ed eolici. Altri servizi fondamentali riguardano la gestione dell’acqua e lo smaltimento dei rifiuti prodotti. Intorno a questi fattori si creano le condizioni di attrattività specie per investitori esteri al Sud oltre che di competitività”.