In occasione della rappresentazione teatrale “U’ curred a sei” che si è svolta sabato scorso al Teatro Stabile di Potenza, una piccola rappresentanza di collaboratori della storica emittente televisiva potentina Tp1 – Tele Pretoria Uno, ha consegnato a Dino Bavusi una copia del Telegatto da lui vinto nel 1980 e poi andato disperso. Nella foto di Rocco Esposito è immortalata la gioia di Bavusi al momento della consegna. La statuetta fu assegnata all’attore potentino, nel corso di una cerimonia che si svolse a Saint-Vincent, per “Fatt d’ngasa nostra” che risultò la trasmissione televisiva di folklore locale più votata in un concorso nazionale indetto dal settimanale TV Sorrisi e Canzoni. Per volere della direzione di Tp1 il Telegatto di Zì Gerard’ era custodito nella sede dell’emittente ma, nei traslochi che ne anticiparono la chiusura, la statuetta si perse. Di questa circostanza Bavusi si è sempre dispiaciuto. Quindi, quale migliore occasione se non quella della celebrazione dei suoi settant’anni di carriera artistica per consegnargli una copia del Telegatto? L’idea è venuta a Giuseppe Fiorellini che insieme a Maria Giambrocono, Angela Rondanini e Rodolfo Papandrea ha messo nelle mani di Bavusi una copia di quel Telegatto consegnato a Tp1 a Saint-Vincent. Nei primi anni ’80 il direttore di Sorrisi e Canzoni TV, Gigi Vesigna, intuì che il futuro della televisione commerciale italiana sarebbe passato dalle emittenti private. Il settimanale cominciò ad attenzionare le più grosse emittenti locali, tra cui TP1 che fu anche scelta per trasmettere la famosissima “Superclassifica Show”. “Fatt d’ngasa nostra”, ideata da Dino Bavusi era una antesignana di “Striscia la Notizia”. La trasmissione ebbe grandissimo successo perché per molti lustri, ogni giovedì sera, apriva una vera e propria finestra sulla realtà locale. Mattatori del programma insieme a Bavusi: la moglie Melina Caggiano, Dino Lagrotta e il compianto Tonino Candelora. Una mezza pagina dell’inserto di Sorrisi e Canzoni Tv del 23 novembre 1980, era dedicata proprio a Tp1. Nessuno comprò il settimanale perché quella domenica si verificò il devastante terremoto dell’Irpinia.