Gruppo consiliare “Campo Democratico” composto dai Consiglieri Michele Paterino, Franco Di Lecce e Mariacristina Visaggi, interviene sulla vicenda del regolamento per le aree Peep approvato nell’ultima seduta del Consiglio Comunale di Matera. L’intervento è stato condiviso da tutti i consiglieri di maggioranza. Di seguito la nota integrale.
Regolamento Comunale per la cessione in proprietà delle aree concesse in diritto di superficie e per la rimozione del prezzo massimo di cessione e del canone massimo di locazione alloggi realizzati su aree PEEP
Preliminarmente va evidenziato che in tutti questi anni l’incertezza della giurisprudenza e le norme che si sono succedute sulle modalità di calcolo dei corrispettivi per ottenere sia la trasformazione del diritto di superficie in proprietà sia la rimozione degli altri vincoli, non sempre chiare e coordinate hanno creato non pochi problemi interpretativi alle amministrazioni comunali oltre che preoccupazioni ai cittadini che attendono da tempo norme giuste e certe per poter esercitare i propri diritti.
Utile rammentare che gli interventi che i vari governi hanno attuato negli ultimi 50 anni in materia di edilizia residenziale pubblica (convenzionata, agevolata e sovvenzionata) avevano l’obiettivo sociale di soddisfare il bisogno abitativo, in particolare garantire la casa ai cittadini meno abbienti, prevedendo una serie di benefici ed agevolazioni di vario tipo (contributi a fondo perduto, interessi sui mutui, riduzione del costo di costruzione, ecc.ecc.)
Va pure ricordato che il vincolo del prezzo massimo di cessione previsto dalla legge è a tutela dell’interesse pubblico. La logica del sistema attualmente vigente è nel senso che chi vuole vendere l’immobile a prezzo di mercato può farlo solo attraverso la procedura di affrancazione, pagando un corrispettivo che costituisce un risarcimento alla collettività in modo da restituire all’immobile il suo pieno valore di mercato. Inoltre non va sottaciuto che questi vincoli sono stati introdotti dal legislatore anche per prevenire l’eventualità che agevolazioni concesse nel quadro di una politica abitativa di interesse sociale possano trasformarsi in un’inammissibile strumento di speculazione.
Inutile ribadire che non vi è nessun obbligo in merito alla rimozione dei vincolidi affrancazione, ma la stessa si rende necessaria solo se nel caso di compravenditasi vuole pattuire un prezzo di vendita superiore al prezzo massimo di cessione.
A distanza di circa un anno dall’inizio della discussione in commissione del regolamento, dopo diversi incontri con i rappresentanti dei cittadini, audizioni con le associazioni dei consumatori, simulazioni di calcoli, tavoli tecnici, tenuto conto delle valutazioni e dei pareri espressi dai dirigenti comunali in merito ad alcuni aspetti interpretativi delle norme da applicare sulle determinazione dei corrispettivi in alcuni PEEP , il consiglio comunale ritengo ora ha il dovere di decidere.
Va opportunamente evidenziata la necessità di approvareil regolamento senza ulteriore indugio in considerazione che il Comune hal’obbligo di dar seguito alle istanze dei cittadini presentate in questi mesi, (circa un centinaio) entro i termini fissati dalle norme regolamentari vigenti,(90 giorni) oramai scaduti ,che hanno ripetutamente sollecitato gli Uffici comunali ad evadere le proprie istanze per poter procedere successivamente a vendere il proprio immobile a prezzo di mercato.
Dobbiamo evitare che i cittadini a seguito dei ritardi accumulati dall’amministrazione nel dare riscontro alleistanze presentate , ritardi che a mio avviso non sono più giustificabili, che gli stessi cittadini possano rivolgersi ad un giudice per ottenere il provvedimento richiesto,con la nomina di un commissario ad acta, che si sostituirebbe integralmente alla amministrazione esponendo la stessa amministrazione a pagare anche eventuali danni e risarcimenti.
Il consiglio comunale (organo politico) competente ad approvare il regolamento a questo punto non può fare altro che procedere alla sua approvazione tenendo in debita considerazione le risultanze dell’istruttoria fatta dai dirigenti e dei pareri espressi (settori Patrimonio e Legale- )che hanno attestato la regolarità tecnica-giuridicadel contenuto del regolamento e il rispetto delle disposizioni normative introdotte dal governo sulle modalità di calcolo dei corrispettivi dovuti per ottenere la trasformazione del diritto di superficie in proprietà e/o la rimozione dei vincoli.
Tuttavia, per contenere, per quanto possibile, il corrispettivo che i cittadini interessati avrebbero dovuto versare al comune , questa amministrazione (con il parere favorevole del dirigente del settore Patrimonio) ha deciso di adottare nella formula per la trasformazione del diritto di superficie in diritto di proprietà , (il valore venale attuale) quale base imponibile, i valori IMU e non quelli di mercato OMI (Osservatorio del Mercato Immobiliare), i valori IMU che come noto sono distanti dai veri valori di mercato(con un abbattimento della base imponibile che può arrivare sino al 40% , opzione più favorevole ai cittadini ).
Nel regolamento vengono disciplinate, altresì, le modalità di svolgimento del procedimento, le modalità di calcolo dei corrispettivi, la possibilità di rateizzare, ecc.ecc. oltre ad essere allegati gli schemi di convenzioni distinti per ogni tipologia di richiesta (trasformazione del diritto di superficie in diritto di proprietà, per la rimozione dei vincoli del prezzo massimo di cessione e del canone massimo di locazione oltre allo schema di convenzione per la rimozione dei vincoli di inalienabilità.
Infine va evidenziato che le risorse che il Comune realizzerà saranno reinvestite esclusivamente in ulteriori azioni a sostegno delle politiche in favore di nostri concittadini che vivono situazioni di disagio abitativo. Ilregolamento potrà in qualsiasi momento essere modificato qualora sopraggiungano nuovi e definitivi orientamenti su alcuni aspetti attualmente controversi più favorevoli ai cittadini interessati alla rimozione dei vincoli.