“La riduzione decisa dal Governo della base imponibile dell’imposta sugli extraprofitti da parte delle multinazionali, specie del settore energetico, è una “doppia beffa” per i lavoratori, i pensionati, i contribuenti fiscali lucani rispetto alla condizione di favore creata per le società energetiche che producono i grandi margini di utile anche grazie alle risorse energetiche della nostra regione”. Lo sostiene il segretario regionale della Uil Vincenzo Tortorelli. “Il mancato gettito per lo Stato – sottolinea– è di 404 milioni, come si può leggere all’articolo 5 del decreto. Rispetto alle previsioni di entrate fiscali contenute nella legge di Bilancio, pari a 2,6 miliardi: si tratta di una diminuzione di più del 15%. Considerate le stime iniziali del governo Draghi, pari a 10,5 miliardi di incasso, questa ulteriore diminuzione è un ulteriore regalo alle multinazionali, in particolare a quelle del settore energetico, ma anche alle banche che continuano a macinare profitti, mentre l’inflazione e il costo della vita risultano tra i più alti a livello europeo. Non si sottovaluti che il prelievo eccezionale dovuto dalle imprese, che svolgono la propria attività nel comparto energetico, è destinato a finanziare le misure economiche di sostegno a famiglie e imprese in questa fase di crisi segnata dall’impennata dei prezzi dell’energia. Tutto questo mentre il fisco pesa sempre di più sui redditi dei lavoratori. Ma non è casuale – aggiunge – che al centro della mobilitazione decisa da CGIL, CISL e UIL nei mesi di aprile e maggio con la manifestazione per le regioni del Sud indetta a Napoli il 20 maggio c’è la anche riforma del fisco, con una forte riduzione del carico su lavoro e su pensioni, tassazione extraprofitti e rendite finanziarie. La mobilitazione intende sostenere le richieste unitarie avanzate da CGIL, CISL e UIL e dalle Categorie nei confronti del Governo e del Sistema delle Imprese al fine di ottenere un cambiamento delle politiche industriali, economiche, sociali e occupazionali.
Apr 05